Virtus, è tempo di rialzarsi
Non accenna ad arrestarsi l'emorragia di risultati per la Virtus Molfetta. Dopo i 4 ko consecutivi, di cui abbiamo ampiamente parlato nello scorso numero, è arrivata la tanto attesa scossa da parte della società: via Francesco Longobardi, pezzo pregiato della campagna acquisti estiva, e fiducia incondizionata a coach Sergio Carolillo. Il cestista campano è stato allontanato dalla squadra subito dopo la disfatta casalinga contro Osimo, una sconfitta troppo pesante per poter essere maturata in uno spogliatoio sereno. Se la società nel comunicato di “addio” ha voluto ringraziare l'atleta Longobardi per i mesi di permanenza in maglia biancoazzurra, sottolineando la professionalità dimostrata in campo e non, l'immediata firma dell'ala con la sua ex squadra, Matera, lascia pochi dubbi sulla scarsa genuinità del rapporto tra team e giocatore, gettando più di qualche ombra sulle sue prestazioni in maglia Centro Ford. Reintegrato il giovane Simeoli, lasciato ai margini del roster dopo l'arrivo di Giorgio Mapelli, la Virtus ha provato a rimettersi subito in carreggiata nel match più sentito, il derby pugliese contro Ostuni. Nonostante un primo tempo di grande intensità e sacrificio, la sconfitta è arrivata puntuale (93-80) per mano di giustizieri, Morena, Negri e Avenia, già conosciuti. Facile comprendere la soluzione alla crisi della società: meno talento, ma più sostanza e maggiori responsabilità per tutti. La strada intrapresa in terra brindisina è sembrata subito quella giusta ed infatti il successivo ritorno al PalaPoli contro Potenza ha regalato ai molfettesi la seconda vittoria in campionato (81-64) e la convinzione di aver ritrovato la via per la salvezza. La premiata ditta Maggi e Leo a menare le danze come ai bei tempi, Nanut, con i suoi assist, a dipingere il sole pronto a fare capolino tra le nubi addensatesi sul cielo molfettese. Il sereno sembrava a portata di mano, come la vittoria nella trasferta di Palestrina. Ma la realtà è altra cosa: sconfitta per 76 a 71 e bentornata crisi. Complice un ultimo quarto disastroso i ragazzi di Carolillo hanno sprecato il vantaggio in doppia cifra costruito con un eroico arrembaggio nella terza frazione. Se a questo si aggiunge qualche fischio avverso nei momenti topici del match il risultato appare scontato: ko e tranquillità in frantumi. Neanche l'arrivo dalla Enel Brindisi di Andrea Malamov, play guardia di 194 cm, è riuscito a portare il secondo hurrà consecutivo. Come uno scherzo del destino, nel momento più difficile della stagione è arrivato il match più importante, quello da non sbagliare a nessun costo. L'avversario era più che abbordabile, il Firenze ultimo in classifica e con un roster costruito in fretta, soltanto dopo aver sfiorato il fallimento e la cessione del titolo sportivo. Gli uomini di Carolillo partono forte chiudendo il primo quarto sul 23 a 13. I toscani subiscono gli ospiti per 30', andando sotto anche di 17 punti a metà del terzo parziale. Ma con i due punti quasi in cassaforte, l'attacco della Virtus si inceppa irrimediabilmente a quota 56. La difesa, che aveva costretto a 39 punti dopo 30' Cohen e compagni, ne concede 28 nel solo ultimo mini-tempo spalancando la via del successo ai toscani. 67-61 Firenze e Molfetta ultimo in classifica senza possibilità di appello. Difficile tracciare un bilancio di questa parte di stagione. Se prima del taglio di Longobardi la squadra appariva svogliata e incapace di difendere, l'arrivo di Malamov ha donato nuove certezze dal punto di vista tecnico, allungando le rotazioni di un roster che ottiene ancora troppo poco dai suoi under. Un'ulteriore fonte di preoccupazione proviene dai puntualissimi black out mentali di fine partita, sembra quasi che la guida tecnica non sia in grado di trasmettere, nei minuti fondamentali, la tranquillità necessaria per portare a casa risultati già acquisiti. La sconfitta di Firenze sanguina molto più delle altre, due punti pesantissimi regalati ad una compagine sempre in balia dell'avversario. In attesa della sfida al Sant'Antimo la palla passa al presidente Bellifemine, i clamorosi provvedimenti annunciati nell'immediato post partita in Toscana sembrano quanto mai necessari.