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Violenza, Molfetta come il Far West? Aumentano gli episodi di teppismo
15 giugno 2003

Non per mettere all'indice gli extra-comunitari o albanesi, ma l'altro giorno ho sentito di un episodio accaduto in mezzo alla gente in cui per una mancata precedenza un albanese ha preso letteralmente a sprangate (di ferro...) un nostro concittadino, inseguendolo in mezzo alla folla: insomma un episodio odioso, da Far West, che poteva finire molto peggio se la corsa del nostro concittadino non fosse stata efficace, fra l'altro l'episodio di violenza è accaduto davanti agli occhi della moglie; immaginate il trauma che avrebbero subito dei bambini alla vista del loro padre completamente insanguinato e preso a colpi di spranga! Ripeto non voglio puntare l'indice contro gli albanesi ma è indubbio che ve ne sono alcuni che, per tutta una serie di motivi, sarebbero da controllare anche perché ritengono assai presuntuosamente di essere i padroni della situazione. Ovviamente l'episodio è successo in villa, alle 18,30 di sera, in mezzo alla gente e altrettanto ovviamente non c'era un vigile, non c'era un poliziotto, e non c'era nemmeno un carabiniere. Ecco quello che vorrei contestare alle vostre nostre autorità e forze di pubblica sicurezza: manca il presidio del territorio, il presidio del territorio e, ripeto, il presidio del territorio!!! Non per fare le multe agli automobilisti ma per un obiettivo prioritario su tutti, anche sulla casse comunali: la sicurezza delle persone nei luoghi pubblici. Mettetevelo nella testa carabinieri e politici molfettesi: è questo l'obiettivo che dovete porvi !!!!!! Lettera firmata Credo che la sua preoccupazione, pur giusta, sia un po' eccessiva e un po' razzista. Non basta dire “non voglio puntare l'indice contro gli albanesi” e poi si attaccano questi immigrati. Le pecore nere ci sono dovunque: sapesse quante ne abbiamo fra noi molfettesi! Certo, occorre più vigilanza, ma le forze dell'ordine fanno quello che possono. Invece di reprimere, occorrerebbe coltivare la cultura della prevenzione e soprattutto dell'accoglienza, come ci ha insegnato l'indimenticabile don Tonino: gli immigrati si sentirebbero meno sotto accusa e meno portati a delinquere. Ma questo è un altro discorso. Credo che l'educazione al rispetto dell'altro e alla democrazia debba cominciare dal Palazzo, ma di lì non arrivano buoni segnali, solo accaparramento di poltrone, risse e litigi e una gestione pubblica sicuramente non esente da critiche. Ma le critiche non piacciono al “re” che sembra vivere in un altro mondo, illudendosi di avere una città meravigliosa dove tutto funziona. Quando si sveglierà, forse, sarà troppo tardi.
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