Videosorveglianza, le telecamere funzionano: ma nessuno visiona i filmati
Un altro anno di manutenzione per il sistema di videosorveglianza urbana da 7.400 euro, riaffidata alla stessa ditta cui il Comune aveva assegnato il servizio di manutenzione nel 2011. Escluse dall’affidamento le telecamere del Progetto Integrato Territoriale 2 del 2005 (installate con i fondi Por Puglia 2000-2006 per il progetto di sicurezza «Nord Barese Sicuro»), pur svolgendo lo stesso servizio su una piattaforma separata da quella comunale. Il Comune, almeno secondo la delibera del settore Sicurezza n.20/12, provvederà a una gara per affidare l’intero impianto di videosorveglianza al miglior gestore quando la piattaforma del progetto PIT2 passerà sotto il controllo e la gestione comunale. Sperando che la gara non si riduca a una licitazione privata o, peggio, a un affidamento diretto e per urgenza, con le solite motivazioni richiamate dell’amministrazione Azzollini, come convenienza economica o maturate competenze. Resta da capire se l’impianto di videosorveglianza a Molfetta, installato nel 2004, funzioni davvero. Il dubbio si protrae ormai da qualche anno, soprattutto a seguito degli incendi delle autovetture o degli atti vandalici: possibile che le Forze dell’Ordine non siano riuscite a risalire a qualcuno o a capire la dinamica di questi eventi criminosi attraverso le riprese delle telecamere? Escluse le telecamere del PIT2, gestite da un consorzio di Comuni con capofila Andria, quelle comunali funzionerebbero a regime, ha confermato l’unità operativa Gestione e Manutenzione Impianti del Comune di Molfetta. Anche se, second o indiscrez i o n i , ben 8 sarebbero cieche. Il problema è, però, un altro: nessuno visiona i filmati (la registrazione è cancellata dopo due giorni) e, almeno fino a quando non interverranno altri finanziamenti o mancheranno le risorse economiche, il servizio non potrà essere migliorato. A quanto pare, nei prossimi mesi saranno installate nuove telecamere in altri punti caldi di Molfetta, grazie a un finanziamento provinciale che potrebbe anche permettere l’individuazione di alcuni operatori che si occupino del controllo dei filmati. Insomma, anche se oggi la telecamera riprendesse l’atto criminoso e/o vandalico, nessuno accerterebbe il reato per tempo, sempre che le autorità inquirenti non chiedano entro i due giorni l’acquisizione dei filmati. Un disservizio, nonostante l’amministrazione Azzollini si affanni a indicare l’impianto di videosorveglianza come una panacea. In tutte le aree indicate come videosorvegliate sono realmente presenti le telecamere? La loro assenza e il mancato controllo dei video non potrebbe facilitare l’attuazione del reato? Per questo, sarebbe opportuno non solo verificare il corretto funzionamento, ma attivare il servizio completo: perché l’impianto sia poi utilizzato al momento opportuno, invece di essere lasciato come semplice “grande fratello” accecato.