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Vertenza Ciccolella, guerra di comunicati sulla decisione del giudice del lavoro La Cgil: azienda condannata per condotta antisindacale. Replicano la società: non è vero, rigettate 7 richieste su 8 e la Uila-Uil: è stata una semplice raccomandazione del giudice e la Cgil grida allo scandalo
07 febbraio 2008

MOLFETTA - Guerra di comunicati sulla vertenza Ciccolella, il gruppo florovivaistico di Molfetta, dopo l'udienza del giudice del lavoro del tribunale di Trani, dott.ssa Roberta Savelli. Ha cominciato la Flai Cgil che ha rivendicato il merito di aver fatto condannare l'azienda per comportamento antisindacale. Al sindacato ha replicato la stessa azienda sostenendo che in realtà il giudice ha rigettato 7 richieste su 8 della Cgil «così di fatto riconoscendo la fondatezza delle posizioni della stessa Floricola Ciccolella. Nessuna condanna è stata quindi inflitta al “Gruppo Ciccolella”. La decisione contiene infatti una mera petizione di principio, non seguita da alcuna condanna della Ditta, atteso che la Floricola Ciccolella non ha mai scoraggiato, né mai scoraggerà, l'adesione dei propri dipendenti sia alla Flai Cgil che ad altre organizzazioni sindacali». Altra replica è venuta dall'altro sindacato la Uila-Uil, maggioritario nel settore agricolo, con un comunicato in cui sconfessa la Cgil e sostiene che «ancora una volta si dimostra come la via giudiziaria non è utile a risolvere le vertenze di lavoro. Grazie all'accordo sottoscritto a livello nazionale il 17 dicembre 2007 tra la Ciccolella e Uila-Uil e Fai-Csil, già 212 lavoratori ha avuto la trasformazione a tempo indeterminato e altri 70 l'avranno a partire dal mese di marzo. È bastata una semplice raccomandazione, fatta dal giudice all'azienda, di non ostacolare per il futuro adesioni di lavoratori alla Flai cgil perché la stessa organizzazione gridasse ai quattro venti una condanna per un presunto comportamento anti-sindacale. Chi si contenta gode…ma resta con una mano davanti e una di dietro». Ecco di seguito i tre comunicati della Flai Cgil, dell'azienda Ciccolella e della Uila-Uil: «Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Trani, dott.ssa Savelli – dice la Flai Cgil - ha condannato per comportamento antisindacale la Holding Ciccolella S.p.A., nonché la Floricola Ciccolella S.r.L., nella procedura ex art. 28 dello Statuto dei Lavoratori promossa dalla Flai Cgil in persona del Segretario Giuseppe Deleonardis, difesa dagli avv.ti Enzo Augusto e Nicola Caroppo. Si è così conclusa positivamente la battaglia di civiltà del lavoro coraggiosamente intrapresa dalla Flai Cgil in favore dei dipendenti della Holding Ciccolella S.p.A., società quotata in borsa e leader nel settore floricolo, che tuttavia si è resa responsabile di gravi e reiterate violazioni dei diritti dei lavoratori e delle prerogative sindacali. Il Tribunale di Trani – Sezione Lavoro ha riconosciuto la natura antisindacale della condotta tenuta in questi anni dall'azienda nei confronti della Flai Cgil, ordinando alla società di non ripetere per il futuro i medesimi comportamenti. Ciò evidenzia chiaramente la giustezza della lotta intrapresa soltanto dalla Flai Cgil in difesa dei lavoratori dipendenti della società Ciccolella che evidentemente ha saputo costruire il proprio successo imprenditoriale, al punto da quotarsi in borsa ed acquistare società straniere, così affermandosi sui mercati internazionali, sfruttando i propri dipendenti e disconoscendo le tutele minime previste dalla legge per i lavoratori del settore floricolo. La società ha sempre rifiutato il confronto con il sindacato Flai Cgil, considerato un nemico, mal tollerato perché osava intromettersi nelle questioni aziendali in difesa dei dipendenti iscritti. Un plauso doveroso va all'indipendenza della Magistratura, che ancora una volta ha fatto giustizia, dimostrando che la legge deve essere rispettata da tutti, e che esiste una giustizia anche nei confronti dei ricchi e dei potenti. La Flai Cgil continuerà nella propria lotta, in difesa dei diritti dei lavoratori, propri iscritti e non, e nella tutela delle prerogative dei propri rappresentanti, con l'unico intento di restituire ai lavoratori silenziosi, che fanno con il proprio lavoro la ricchezza delle imprese, la dignità che essi meritano». Ecco il comunicato dell'Azienda Ciccolella: «La Floricola Ciccolella S. A. a r.l., con i suoi difensori, Avv. Antonio Belsito e avv. Manuela Samantha Misceo, apprende con soddisfazione la notizia della decisione resa dal Giudice del Lavoro presso il Tribunale Civile di Trani, Dott.ssa Roberta Savelli, che con decreto ex art. 28 L. n. 300/70 del 4/2/2008 ha, evidentemente, disconosciuto e ridimensionato notevolmente le richieste avanzate, in suo danno, dalla Flai Cgil. Infatti, il ricorso proposto dalla O.S. tendeva all'accoglimento di ben 8 specifiche richieste (fra cui ad es.: la revoca di alcuni presunti licenziamenti; la conversione del rapporto per alcuni lavoratori da tempo determinato in tempo indeterminato, per presunto superamento del limite delle 180 giornate lavorative; la corresponsione di un aumento mensile in favore degli iscritti flai cgil; la presunta regolarizzazione delle buste paga, ecc.). Ebbene, con la pronuncia in questione, il Tribunale di Trani ha rigettato ben 7 su 8 di tali domande, così di fatto riconoscendo la fondatezza delle posizioni della stessa Floricola Ciccolella. Nessuna condanna è stata quindi inflitta al “Gruppo Ciccolella”. La decisione odierna contiene infatti una mera petizione di principio, non seguita da alcuna condanna della Ditta, atteso che la Floricola Ciccolella non ha mai scoraggiato, né mai scoraggerà, l'adesione dei propri dipendenti sia alla FLAI CGIL che ad altre Organizzazioni Sindacali. Il Decreto del Giudice del Lavoro rappresenta il giusto epilogo di un'azione di dignitosa e silenziosa resistenza dell'Azienda ad un'opera denigratoria e strumentale posta in essere in suo danno con mezzi estranei alla logica delle pacifiche e legittime relazioni sindacali, che l'Azienda continuerà ad intrattenere lealmente con tutti i Sindacati. È stata pertanto doverosamente riconosciuta in via definitiva la pregievolezza dell'attività imprenditoriale della stessa Società che, grazie a scelte meritevoli e lungimiranti, sta dando lustro e concreta possibilità di sviluppo e riscatto a tutto il nord barese ed al meridione d'Italia in particolare, peraltro in un periodo particolarmente delicato, data la nota crisi economica in cui versa il Paese. In particolare, poi, estranea è risultata al giudizio in questione la G.C. Impianti S.p.A. La Ciccolella Holding S.P.A., con sede in Torino, ribadisce comunque di essere completamente estranea all'intera vicenda, non avendo alcun lavoratore alle proprie dipendenze. Si stigmatizza infine il comportamento della Flai Cgil (a cui si ricorda che aderisce solo una minima percentuale di tutti i lavoratori dipendenti dal Gruppo Ciccolella - il 3%), che a più riprese ha attaccato le altre Organizzazioni Sindacali, che rappresentano ben il 97% dei dipendenti dello stesso Gruppo. Lavoratori che ad oggi continuano invece a dimostrare piena condivisione dell'operato aziendale e solidarietà nei confronti della Famiglia Ciccolella. Infine il comunicato della Uila-Uil: «Il giudice del lavoro di Trani ha respinto tutte le richieste avanzate dalla Flai Cgil contro il gruppo Ciccolella, in particolare quelle relative alla legittimità dei rapporti di lavoro e alla trasformazione degli stessi in tempo indeterminato”. Ne da notizia il segretario nazionale della Uila-Uil Pasquale Papiccio che così commenta la notizia: Ancora una volta si dimostra come la via giudiziaria non è utile a risolvere le vertenze di lavoro. Grazie all'accordo sottoscritto a livello nazionale il 17 dicembre 2007 tra la Ciccolella e Uila-uil e Fai-Csil, già 212 lavoratori ha avuto la trasformazione a tempo indeterminato e altri 70 l'avranno a partire dal mese di marzo. È bastata una semplice raccomandazione, fatta dal giudice all'azienda, di non ostacolare per il futuro adesioni di lavoratori alla Flai cgil perché la stessa organizzazione gridasse ai quattro venti una condanna per un presunto comportamento anti-sindacale. Chi si contenta gode…ma resta con una mano davanti e una di dietro».
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