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Verso il Partito Democratico Un giovane di centrosinistra: poco spazio per noi Intervento
15 luglio 2007

Caro Direttore, la ringrazio per il lavoro che fa con Quindici e soprattutto con Quindici on line, per lo spazio dove consentite a tutti i cittadini di esprimere con correttezza, ma sopratutto con criticità e libertà, la propria opinione. Oggi si parla tanto di Partito Democratico, ma noi giovani ci scontriamo con una realtà che ostacola il nostro inserimento nella politica. Le parlo brevemente delle sensazioni che provo da iscritto della sezione locale della Margherita Dl. Volevo, perciò, fare alcune riflessioni critiche, ma di una critica che mi auguro possa essere considerata costruttiva. Mi sono affacciato a questa realtà, provando la stessa passione di chi è attaccato fortemente al calcio o ad un altro sport. In questi ultimi cinque anni, in cui mi sono avvicinato più attivamente alla vita politica cittadina, la mia passione si è dovuta scontrare con quelli che sono i canoni vecchi e trasandati della pratica politica. Un primo aspetto che mi ha spiazzato è la creazione all'interno della Margherita (forse questo accade anche in altri partiti di entrambe le coalizioni) di tanti gruppetti capeggiati, per quelli che sono riusciti caparbiamente ad eleggerlo, da un consigliere comunale o da altro personaggio istituzionale. Da ingenuo della politica pensavo che la Margherita fosse un unico partito, ma le posso garantire che la rivalità interna delle correnti è superiore a quella che si realizza tra centrodestra e centrosinistra. In questa situazione se appartieni ad un gruppo senza rappresentante istituzionale, sei solo un burattino utilizzato quando conviene ai capi, e se per caso grazie alle tue capacità sei riuscito ad avere un certo consenso, ovvero ad incrementare l'influenza elettorale dell'intero partito, iniziano ad osservarti come se fossi uno di Forza Italia o di altro partito avversario... e questi dovrebbero essere i tuoi colleghi di partito. In questa situazione, già un giovane che si avvicina ad un partito è una rarità, poi emergere in questa organizzazione a compartimenti stagni è praticamente impossibile. Noi giovani abbiamo bisogno della libertà di muoverci, di allargare le nostre conoscenze, di sbagliare, abbiamo voglia di imparare da tutti quelli che sono disposti ad insegnarci qualcosa; però all'interno di uno stesso partito non mi devo sentir guardato alle spalle se parlo con uno piuttosto che con un altro, questo non è il modo di operare di un partito moderno che vuole attirare i giovani. Ho partecipato a diversi direttivi della Margherita (premetto che i giovani della Margherita si contano sulle dita di una mano) e credo che la mia costante presenza sia un modo sufficiente per dimostrare il mio interessamento a questo nuovo mondo; sono state pochissime le occasioni in cui ho avuto modo di parlare, sempre i soliti vecchi politici che con il loro modo di parlare freddo e distaccato non ti mettono nella condizione di intervenire e anche di sbagliare; mai nessun dirigente di partito che mi abbia avvicinato per creare un gruppo giovani, per organizzare una iniziativa per i giovani o per il semplice piacere di conoscermi e sapere almeno il mio nome. Per poi non parlare della capacità dei grandi saggi del partito di trasmettere conoscenze, nozioni, le loro esperienze alle nuove leve; su questo credo sia più informato di me, l'età media di componenti del partito non è certamente tra le più basse e purtroppo c'è chi alla soglia dei settant'anni ha bisogno ancora di visibilità. Ecco perchè stimo i giovani di An e anche quelli di Rifondazione Comunista, che sicuramente sono stati messi nella condizione di aggregarsi tra di loro e di incominciare a crescere politicamente con manifestazioni e anche con i primi risultati (vedi l'elezione di Sebastiano Gadaleta a consigliere comunale). Mi auguro che quest'ultimo episodio, e tanti altri piccoli segnali, possano avviare una nuova stagione politica per la nostra città e per l'intero Paese, fatta di forze fresche, giovani, intraprendenti, innovative; su questo aspetto valuto positivamente l'imminente nascita del Partito Democratico e l'ascesa di Walter Veltroni, con la speranza che possa cambiare il modo di fare politica all'interno dei partiti. Io personalmente non mi sottraggo a questa sfida e nel mio piccolo ogni giorno cerco di sensibilizzare i miei coetanei ad avvicinarsi alla vita politica; il futuro è nostro ma tocca a noi costruirlo. La ringrazio per l'attenzione rivoltami, cordialità.
Autore: Roberto Spadavecchia
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