Uno sciopero deplorevole, i dipendenti Asm imbrattano la scalinata del Comune
MOLFETTA – Le proteste sindacali sono legittime e vanno rispettate, ma quando eccedono non possono avere alcuna giustificazione. Del resto, da qualche tempo a questa parte, le stesse segreterie nazionali dei sindacati (la Cgil in particolare) hanno deciso di fare pulizia in casa propria, espellendo i rappresentati sindacali che danneggiano il nome della confederazione e alla fine non fanno gli interessi dei lavoratori.
A Molfetta è accaduto che i sindacati dei dipendenti dell’Asm, anzichè provvedere all’igiene urbana (la sporcizia in questa città ha raggiunto livelli insopportabili) ha deciso di inscenare una manifestazione di protesta davanti all’ingresso del Comune in via Tattoli, riversando immondizia sulla scalinata del palazzo di città, su quella dell’annessa chiesa S. Bernardino e anche lungo via Tattoli. Hanno perfino strappato i manifesti dalle plance circostanti (perfino quelli funebri). Una cosa inammissibile.
E tutto questo per dire “no” alla privatizzazione degli enti pubblici e quindi anche dell’Asm che oggi registra 500mila euro di perdita in bilancio e tiene i lavoratori senza contratto da 5 mesi. I sindacati hanno ricordato anche che i dipendenti lavorano 4 giorni la settimana part-time.
Tutte ragioni sacrosante, ma con la loro protesta incivile, i sindacati sono passati dalla parte della ragione a quella del torto, costringendo il presidente dell’Asm Mancini e il direttore Binetti a prendere i guanti e pulire le scale (un comportamento chiaramente populista che ha avuto in passato un illustre precedente nel sindaco Finocchiaro, da noi fotografato all’epoca per La Gazzetta del Mezzogiorno).
Ci auguriamo che i sindacati facciano autocritica e propongano proteste civili per rivendicare legittimi diritti.