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Uno sciopero deplorevole, i dipendenti Asm imbrattano la scalinata del Comune
19 novembre 2009

MOLFETTA – Le proteste sindacali sono legittime e vanno rispettate, ma quando eccedono non possono avere alcuna giustificazione. Del resto, da qualche tempo a questa parte, le stesse segreterie nazionali dei sindacati (la Cgil in particolare) hanno deciso di fare pulizia in casa propria, espellendo i rappresentati sindacali che danneggiano il nome della confederazione e alla fine non fanno gli interessi dei lavoratori.
A Molfetta è accaduto che i sindacati dei dipendenti dell’Asm, anzichè provvedere all’igiene urbana (la sporcizia in questa città ha raggiunto livelli insopportabili) ha deciso di inscenare una manifestazione di protesta davanti all’ingresso del Comune in via Tattoli, riversando immondizia sulla scalinata del palazzo di città, su quella dell’annessa chiesa S. Bernardino e anche lungo via Tattoli. Hanno perfino strappato i manifesti dalle plance circostanti (perfino quelli funebri). Una cosa inammissibile.
E tutto questo per dire “no” alla privatizzazione degli enti pubblici e quindi anche dell’Asm che oggi registra 500mila euro di perdita in bilancio e tiene i lavoratori senza contratto da 5 mesi. I sindacati hanno ricordato anche che i dipendenti lavorano 4 giorni la settimana part-time.
Tutte ragioni sacrosante, ma con la loro protesta incivile, i sindacati sono passati dalla parte della ragione a quella del torto, costringendo il presidente dell’Asm Mancini e il direttore Binetti a prendere i guanti e pulire le scale (un comportamento chiaramente populista che ha avuto in passato un illustre precedente nel sindaco Finocchiaro, da noi fotografato all’epoca per La Gazzetta del Mezzogiorno).
Ci auguriamo che i sindacati facciano autocritica e propongano proteste civili per rivendicare legittimi diritti.

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*]CARCERE DURO! ... per un sacchetto di coriandoli - Certo che in Francia hanno riportato l'acqua ad essere un bene pubblico e non privato, ma solo perchè in Francia se gli girano davvero le palle ti fanno nero nero. Lo storico Raymond Secher scrive che nel 1793 furono chiusi tutti i luoghi di culto, e massacrati a colpi di spada centinaia di preti cattolici particolarmente nell'Ovest e in Vandea. I ribelli impartirono l'ordine di eliminare fisicamente ogni politico corrotto che era stato segnato su una particolare lista, e di liquidare le donne degli stessi perché non potessero procreare, nonchè trucidare i figli di questi perché non divenissero i futuri "briganti". La Vandea fu qualcosa di più che un orrendo massacro,fu il tentativo di sterminare definitivamente tutte le fazioni politiche e religiose. Vennero date alle fiamme le abitazioni e le coltivazioni che appartenevano agli uomini di governo e i morti furono centinaia di migliaia. Che differenza con il popolino Italiano vero? Qui da noi, al politico ladro chiediamo l'autografo, più è grosso il dissesto di un'azineda, più diciamo che il suo hardirector è bravo ... lo facciamopure conferenziare nell'università du 'ndrattein, nel contempo vogliamo processare e condannare al carcere duro dei lavoratori che hanno difeso il proprio lavoro, con un misero sacchetto di coriandoli sparpagliati. Quanta ipocrisia. Comunque ramazzavano bene, ma non ditelo alle loro mogli ... da domani potrebbero mettersi in sciopero pure quelle!!! ...F.R...

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