Una strada di rifiuti, Legambiente fa sequestrare una discarica
MOLFETTA – 30.1.2004
Meno uno. Nei giorni scorsi la tenenza di Molfetta della Guardia di Finanza, in collaborazione con il Roan della GdF di Bari, all'interno di una più vasta operazione nell'area del nord-barese, ha sequestrato una discarica abusiva in territorio di Molfetta (via L. Azzarita, zona 167). La segnalazione, a novembre dello scorso anno, era giunta dal circolo Legambiente di Molfetta.
Si tratta di in un'area adiacente un cantiere edile (presso il comparto 14, come da Piano regolatore generale), dove, abbattuti una serie di esemplari di alberi d'ulivo, è stata realizzata una strada sterrata di accesso al cantiere, il riempimento dell'area di sedime di una lama (lama le Sedelle: zona sottoposta a norme di tutela stabilite dal Putt/p della Regione Puglia), l'abbandono nella stessa lama di ingenti quantitativi di rifiuti inerti e rocce provenienti dall'area di scavo per le fondazioni degli edifici in costruzione nel contiguo comparto 14.
“Quella discarica è l'ennesimo segno della stagione di deregulation urbanistica vissuta dalla nostra città”, ha commentato Giovanna Grillo, presidente del circolo Legambiente di Molfetta. “Nell'area sequestrata è accaduto che, probabilmente per agevolare il transito e la sosta dei mezzi impegnati nei lavori di costruzione del nuovo comparto 14, si è 'pensato bene' di creare un nuovo accesso all'area, utilizzando anche rifiuti”. Già, una strada fatta di rifiuti. Per giunta alle porte di un quartiere densamente popolato e in una lama.
Lama “Le Sedelle” è un pezzo importante del nostro paesaggio, strutturalmente essenziale nel territorio molfettese, anche se in gran parte obliterato da un'intera area della zona 167. La scuola elementare “Zagami” ne ha impegnato un tratto laterale e via Salvo D'Acquisto, in particolare, è stata costruita su quella lama, così riempita e cancellata per sempre. Eppure il suo 'fantasma' di tanto in tanto riaffiora: alcune delle palazzine realizzate su quella via hanno già subìto cedimenti che hanno avuto effetti negativi sulle strutture. Dimostrazione, amara, del fatto che edificare le lame o cementificare aree non idonee sia rischioso e più costoso.
“L'espansione edilizia degli ultimi anni – ha spiegato Giovanna Grillo - aveva risparmiato almeno sulla carta, tutto il tratto di monte della lama. Ma oggi, in concomitanza con i lavori di costruzione delle palazzine del nuovo comparto 14, si è consentito di scaricare rifiuti e terre di scavo ancora una volta nella Lama Le Sedelle”. Qui il sequestro dei giorni scorsi ha impedito almeno lo scempio di una discarica abusiva.
Ma altre 'minacce' incombono su quel che resta di Lama Le Sedelle: lì, infatti, al di là della 16bis, insiste un progetto di edificazione, in deroga al Prg, da realizzarsi mediante conferenza di servizi (nelle foto).