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Una storia antica e infinita: il muro di Via Baccarini
15 dicembre 2006

A curiosare in giro si scopre che le storie antiche da tramandare esistono anche nella nostra città. E' nella centralissima via Baccarini, angolo con via Tenente Silvestri, che capita di imbattersi in un vecchio muro di tufo che da oramai vent'anni staziona in pieno marciapiede a difesa di un cantiere mai concluso e forse mai nemmeno aperto. Ma che ci sarà mai dietro questo muro?A chi appartiene il terreno? E perché nessuno si preoccupa di smantellare l'ingombro che crea sul marciapiede? Ma andiamo con ordine: siamo negli anni Sessanta circa e un costruttore si propone per l'abbattimento della palazzina ad un piano che sorge sul terreno e per la conseguente ricostruzione della stessa. Di tale costruttore, però, si perdono le tracce, all'estero, e qui rimane un terreno non edificato e una proprietà che, col passare degli anni, si fraziona sempre più fra gli innumerevoli eredi dei proprietari originari. Ci si mette di mezzo, poi, un fallimento che blocca i lavori dopo la realizzazione di un solo interrato. Ed è qui che la storia del terreno si fa ancora più confusa poiché, data la causa per fallimento, sul terreno non si può più operare, ragione per cui si edifica il muro, vengono bloccati i lavori e vengono lasciati scoperti ferri e residui di materiale edilizio. La proprietà è oramai talmente frazionata che a rintracciare tutti ci si metterebbe una infinità di tempo e le parti sono talmente piccole che nessuno ha interesse a rivendicare i diritti da proprietario, nonostante venga pagata regolarmente l'Ici. Per cercare di fare più chiarezza ci siamo rivolti all'Ufficio tecnico del Comune di Molfetta il quale ci ha dato conferma della risoluzione, recente per altro, della causa per fallimento; eppure la sorte del terreno rimane assolutamente indefinita poiché l'attuale piano regolatore impedisce di edificare sull'area e difficilmente verrà effettuata una deroga a tale divieto. Stando così le cose ci si ritrova, ricapitolando, con: una folla di proprietari che non si conoscono nemmeno fra loro, un terreno abbandonato in pieno centro che funge da deposito di cassette della frutta, rifiuti e quant'altro, ricettacolo di sporcizia antica di vent'anni e un marciapiede impraticabile e sconnesso. Chi ha detto che le storie hanno sempre un lieto fine?
Autore: Alessia Ragno
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