Recupero Password
Una lettrice di Quindici denuncia l'ennesimo episodio di vandalismo gratuito a Molfetta
17 maggio 2009

MOLFETTA - Quindici da tempo ha lanciato l'allarme sulla micro criminalità e gli atti di vandalismo che si ripetono a Molfetta, anche perché manca la cultura della legalità. In realtà l'amministrazione comunale non fa nulla per diffondere questa cultura, anzi lasciando che molte illegalità restino impunite (basti per tutti l'esempio dei venditori di frutta per le strade e i marciapiedi della città) e che, forse anche per paura, altre non vengano sanzionate, crea un clima di impunità che non può essere più tollerato. Molti bulli e giovinastri sono convinti di poter fare quello che vogliono dalle gimkane al lungomare allo strombazzamento delle autoradio a tutte le ore, senza calcolare gli atti di vandalismo gratuito che non hanno nulla di civile e, per una città normale, sarebbero inspiegabili. Invece Molfetta diventa sempre più invivile, anche perché cresce l'illegalità e la cultura dell'intolleranza. Vi proponiamo un'ulteriore conferma di quanto sia diventato difficile vivere a Molfetta, con questo vergognoso episodio, che al di là del danno, dimostra il livello di degrado morale raggiunto da parte della nostra popolazione. I vandali questa volta si sono accaniti contro una bicicletta e hanno compiuto anche uno sfregio ai danni di un segnale stradale per i disabili. Ecco la foto e la testimonianza di una nostra lettrice. «Caro direttore, invio a “Quindici” alcune foto amatoriali (scattate col telefonino intorno a mezzanotte) risalenti a venerdì 15 maggio che mostrano la grande "civiltà" di alcuni cittadini molfettesi. Complimenti per la fantasia! Le foto sono state scattate in via Capotorti 56; la bici era sul segnale disabili intestato a mia sorella (in carrozzina). Era appena tornata da una festa di compleanno e rientrando a casa ha trovato questo "piccolo" atto vandalico. La cosa sconcertante è che questa mattina è stato mio padre, con l'aiuto di un vicino di casa, a "rimuovere" la bici; tutti guardavano (netturbini compresi) e ridevano, ma nessuno faceva nulla. Il degrado (anche morale) che la nostra città sta raggiungendo mi demoralizza parecchio. Vi invito a farvi un giro in questo periodo verso piazza Roma dalle 23 in poi: musica ad alto volume (se ci va bene è di autori italiani), chiasso e gente che si diverte sulle giostrine (utilizzate dai bambini di giorno!). Ormai siamo rassegnati». Ringraziamo la signora per aver segnalato questo disgustoso episodio e invitiamo lei e tutti i cittadini a non rassegnarsi. Non è questa la strada per cambiare la nostra città. Occorre invece denunciare questi e altri episodi, “Quindici” come sempre sarà al fianco dei cittadini per pubblicare tutti gli atti di illegalità, anche quando questi vengono ignorati da chi dovrebbe provvedere a sanzionare e soprattutto da chi dovrebbe inculcare la cultura della legalità, innanzitutto con l'esempio.
Autore: La redazione di Quindici
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""


Molfetta e non solo, tutto allo sfascio. Sfascio sociale, educativo e culturale. Pessimismo? Così come dicono fonti governative? Colpa della destra, della sinistra, del popolo sovrano, della società? Sono i risultati di un vuoto politico sociale e di idee che caratterizza l'Italia d'oggi e che coincide con la seconda Repubblica, il dissolversi di ogni progetto della Sinistra e il trionfo della destra sempre più confusionaria e "miragica", approfittando della caduta nell'oblio, dalla rimozione del nostro passato resistenziale e della preclusione antifascista che lo contraddistingueva. Tale caduta nell'oblio è lo storico difetto che segna la nostra identità nazionale, e che aveva provocato a suo tempo il trionfo del fascismo. L'antifascismo come base fondativa della Repubblica, si è smarrito nel tempo. Anzi, l'idea del fascismo si è riaffermata contro ogni critica e ogni ipotesi interpretativa men che devota, con l'immagine del presente come fine di un tempo più serio, più pensoso e più solido, il vero e proprio tramonto di un ciclo di vita in cui era possibile fare cultura. La nostra epoca è in crisi profonda, perchè manca un ceto politico adeguato alla transizione che stiamo attraversando, perchè parole d'ordine automatiche e interessate del pensiero unico liberal-liberiste affermatosi dopo il 1989 hanno proposto facili soluzioni a ogni male e ricetta certa di sviluppo il libero mercato, la globalizzazione e le reti della finanza mondiale, perchè la società italiana non è migliore di chi la governa, perchè la sinistra non ha tenuto ferme le sue posizioni e si è arresa a quel pensiero unico. Anche chi percepisca con ansia la crisi del presente e talvolta il suo vuoto di ideee, anche chi si ponga in modo critico nei confronti del governo attuale del paese, anche chi desideri sottrarsi all'automatismo di alcune parole d'ordine oggi correnti quali "meno Stato più mercato", difficilmente può trovare aiuto in un atteggiamento intellettuale di questo genere. Necessitiamo di un "nuovo umanesimo?" Così come in passato furono interpretati Gramsci e anche Marx?.


Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet