Una lettrice di Quindici denuncia l'ennesimo episodio di vandalismo gratuito a Molfetta
MOLFETTA - Quindici da tempo ha lanciato l'allarme sulla micro criminalità e gli atti di vandalismo che si ripetono a Molfetta, anche perché manca la cultura della legalità.
In realtà l'amministrazione comunale non fa nulla per diffondere questa cultura, anzi lasciando che molte illegalità restino impunite (basti per tutti l'esempio dei venditori di frutta per le strade e i marciapiedi della città) e che, forse anche per paura, altre non vengano sanzionate, crea un clima di impunità che non può essere più tollerato.
Molti bulli e giovinastri sono convinti di poter fare quello che vogliono dalle gimkane al lungomare allo strombazzamento delle autoradio a tutte le ore, senza calcolare gli atti di vandalismo gratuito che non hanno nulla di civile e, per una città normale, sarebbero inspiegabili. Invece Molfetta diventa sempre più invivile, anche perché cresce l'illegalità e la cultura dell'intolleranza.
Vi proponiamo un'ulteriore conferma di quanto sia diventato difficile vivere a Molfetta, con questo vergognoso episodio, che al di là del danno, dimostra il livello di degrado morale raggiunto da parte della nostra popolazione.
I vandali questa volta si sono accaniti contro una bicicletta e hanno compiuto anche uno sfregio ai danni di un segnale stradale per i disabili.
Ecco la foto e la testimonianza di una nostra lettrice.
«Caro direttore, invio a “Quindici” alcune foto amatoriali (scattate col telefonino intorno a mezzanotte) risalenti a venerdì 15 maggio che mostrano la grande "civiltà" di alcuni cittadini molfettesi. Complimenti per la fantasia!
Le foto sono state scattate in via Capotorti 56; la bici era sul segnale disabili intestato a mia sorella (in carrozzina).
Era appena tornata da una festa di compleanno e rientrando a casa ha trovato questo "piccolo" atto vandalico.
La cosa sconcertante è che questa mattina è stato mio padre, con l'aiuto di un vicino di casa, a "rimuovere" la bici; tutti guardavano (netturbini compresi) e ridevano, ma nessuno faceva nulla.
Il degrado (anche morale) che la nostra città sta raggiungendo mi demoralizza parecchio.
Vi invito a farvi un giro in questo periodo verso piazza Roma dalle 23 in poi: musica ad alto volume (se ci va bene è di autori italiani), chiasso e gente che si diverte sulle giostrine (utilizzate dai bambini di giorno!). Ormai siamo rassegnati».
Ringraziamo la signora per aver segnalato questo disgustoso episodio e invitiamo lei e tutti i cittadini a non rassegnarsi. Non è questa la strada per cambiare la nostra città. Occorre invece denunciare questi e altri episodi, “Quindici” come sempre sarà al fianco dei cittadini per pubblicare tutti gli atti di illegalità, anche quando questi vengono ignorati da chi dovrebbe provvedere a sanzionare e soprattutto da chi dovrebbe inculcare la cultura della legalità, innanzitutto con l'esempio.
Autore: La redazione di Quindici