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Un sogno? Che il tennistavolo Molfetta si tinga d'azzurro TENNISTAVOLO - Intervista al direttore sportivo dell'«Azzurro Molfetta», Roberto Minervini
15 gennaio 2005

"L'Azzurro Molfetta", una squadra che si sta facendo onore nel Tennistavolo, grazie anche all'impegno del suo direttore sportivo, Roberto Minervini (nella foto). Per conoscere meglio questa squadra ne abbiamo parlato con lo stesso direttore. Minervini, come nasce l'A.S.T.T. L'Azzurro Molfetta? “L'Azzurro Molfetta nasce dalla mia passione per questo sport iniziata sin dal lontano 1990 quando partecipando ai giochi della gioventù di Viterbo, mi classificai al secondo posto attirando l'attenzione di uno dei tecnici della nazionale italiana che da subito mi convocò per alcuni stage nazionali a Fiuggi”. Quanto ha inciso la sua passione per questo sport nella vita? “Come già detto, sin dall'età di 10 anni sono stato oggetto di attenzione da parte dei responsabili della Fitet e quindi la mia vita è stata, né più né meno, che quella di un atleta sempre alla ricerca della migliore forma psico-fisica”. E nello studio? “Ebbene, dopo aver concluso gli studi di scuola superiore, mi sono laureato all'Isef e guardacaso ho discusso la tesi proprio sul tennistavolo, ricevendo i complimenti del rettore per aver aggiunto ai soliti temi, il tennistavolo. Attualmente continuo gli studi, in quanto iscritto al terzo anno di scienze della formazione primaria che mi consentirà di divenire maestro di scuola elementare”. Come giocatore quali traguardi ha raggiunto? “Sin da piccolo ho fatto parte della nazionale italiana con la quale ho girato il mondo. Ricordo con piacere il primo posto agli Internazionali di Spagna in coppia con il siciliano Giardina; il primo posto alla Coppa delle Alpi in Svizzera e il primo posto conquistato ai Campionati Europei a squadre in Slovenia. Nei campionati italiani in generale, ricordo di essere sempre salito sul podio ininterrottamente dall'inizio della mia carriera ad oggi. Mentre come giocatore nei campionati a squadre dalla serie B alla serie A1, ho girato un po' tutta l'Italia passando dal Casamassima, al Cagliari, al Ferentino, all'Este Padova ed ora con l'Ascoli dando ovunque il mio contributo nel perseguire gli obiettivi societari”. Un episodio curioso che più ricorda? “Eravamo in Slovenia per i Campionati Europei. Ebbene, nessuno avrebbe immaginato che proprio l'Italia, cioè noi, potessimo vincere quella kermesse. Pertanto al momento della premiazione c'è stato un forte imbarazzo da parte degli organizzatori che non avevano la registrazione dell'inno nazionale italiano, che poi è saltato fuori in un secondo momento. Senza perderci d'animo, all'alza bandiera, ci siamo messi tutti in coro a cantarlo ricevendo, per questo, un duplice applauso”. Come direttore sportivo dell'A.S.T.T. L'Azzurro cosa puoi dirci? “La passione per il tennistavolo mi ha sempre spinto a trasmetterla agli altri. Per questo ho fondato a Molfetta questa associazione dandogli il nome L'Azzurro con l'intento di raggiungere in breve tempo l'obiettivo di vedere giocare a Molfetta la serie A con atleti tutti nostrani. I risultati sin qui raggiunti mi riempiono già d'orgoglio, basti pensare che abbiamo già una squadra femminile che milita in serie B e una maschile in serie C2, oltre ad un vivaio che scalpita per entrare in prima squadra. Inoltre il 2005 è già foriero di ottimi risultati considerando che a gennaio i “miei” ragazzi hanno centrato le qualificazioni alle finali nazionali a squadre in tutte e tre le categorie allievi, juniores ed Under 21”. Un sogno nel cassetto? “Far parte dello staff degli allenatori della nazionale italiana”. Michele de Sanctis jr.
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