Recupero Password
Un salto nel passato prossimo per raccontare la storia di Molfetta
15 febbraio 2015

Vent’anni per raccontare una città, con le sue ombre, le sue stagioni felici o amare, le tragedie e le piccole grandi vittorie. Questo è lo scopo della mostra “20 anni. 200 copertine”, allestita presso la Sala dei Templari, in occasione del ventennale della rivista “Quindici”. L’esposizione testimonia, soprattutto attraverso le copertine del periodico, la storia di un quarto di secolo della città di Molfetta. Curatrice dell’allestimento la pittrice e Maestra d’arte Daniela Calfapietro. L’artista ha optato non per un banale percorso meramente cronologico, ma per un suggestivo itinerario a specchio, in cui il passato si rifrange nel presente, in un continuum di rimandi, che evidenziano la ricorrenza di alcuni paradigmi. Così il visitatore, all’ingresso, può imbattersi nelle più recenti copertine di “Quindici”, per poi, nel corrispondente pannello di destra, soffermarsi su quelle delle prime annate. Un salto nel passato prossimo, suggellato dall’eleganza dei neri e dei grigi, in contrasto con l’armoniosa quadricromia. Proprio in virtù di questo gioco di rifrazioni, per esempio, l’immagine di Paola Natalicchio che, neoeletta sindaco, “sorride al cambiamento” si rispecchia nella Natalicchio studentessa, festante per la rielezione di Guglielmo Minervini nel 1998. Emergono, però, anche le contraddizioni insite nella storia della cittadina. Il porto delle nebbie del 1995 ricorre in numerose copertine, a scandire con dolente consapevolezza, in una limbica scorante stasi, le tappe di un vulnus inferto a Molfetta. Il problema della sanità, il rischio idrogeologico, figlio dell’edilizia incontrollata, sono moniti che costantemente le immagini segnalano alla popolazione. Le copertine raccontano le opinioni della redazione, talvolta piuttosto caustiche rispetto a una politica che perde in termini di qualità e sembra degradarsi a livello d’infantile gioco da tavolo, in cui ciò che importa è che un volto emerga e si imponga sualtri, per assurgere a volto della città, della regione o della nazione. Nel 2001, la copertina del giornale puntava i riflettori sulla tragedia delle Twin Towers ed ecco che la macrostoria irrompeva, attraverso la testimonianza di una sopravvissuta, nel contesto molfettese, con le sue coltri di morti e di presagi oscuri per il futuro. Le immagini della mostra ci raccontano anche i volti cari alla redazione: quello di Riccardo Muti, di Marinella Falca e soprattutto di don Tonino Bello, il cui magistero è stato abbracciato dalla redazione nella sua tensione alla giustizia e alla solidarietà. Le copertine segnalano il decennale dalla sua morte e l’inizio della causa di beatificazione e raccontano il suo viso sorridente e la sua inesausta apertura al mondo. E che dire dei volti che hanno segnato la storia di Molfetta, come quello del giornalista Michele de Sanctis o del politico Sandro Fiore scomparsi entrambi nel dicembre 2011? Le vignette di Michelangelo Manente narrano con ilare senso critico soprattutto i guasti della politica ed ecco che i volti dell’amministrazione e del consiglio comunale, in un bel connubio di fedeltà fisiognomica e di deformazione caricaturale, si trasformano in maschere da Commedia dell’Arte. Nessuno è risparmiato. Uno dei sindaci della città Tommaso Minervini è protagonista, ora effigiato come Spiderman orgogliosamente alle prese con la “politica della rete”, ora come bimbo intento a giocare con le costruzioni della Lego. In una delle immagini più felici, è l’irascibile fotografo che cerca di ridurre all’obbedienza una rissosa pletora assessorile. Il sindaco più recente prima dell’attuale, il sen. Antonio Azzollini è visto come il puparo che ordisce le fila della politica del centrodestra, magicamente proteso, nel vesti di Mandrake, a far quadrare i conti del suo duplice incarico. Il primo sindaco dei primi anni di “Quindici”, Guglielmo Minervini è il San Giuseppe di un’improbabile Sacra Famiglia che dovrà partorire il candidato sindaco nel dicembre 2000 e nel maggio 2005 si trasforma nell’inferocita - ma simpatica - ape Guglielma che, da neoassessore regionale, insegue con sguardo truce i detrattori politici. E poi Lillino Di Gioia che spunta, nell’aprile 2004, dall’uovo di Pasqua della Margherita o Carmela Minuto, che passa dalle vesti di Aida a quelle di eroina shakespeariana. Non manca un senso di amarezza sottocutanea, come quando si allude ai tagli alla Sanità o si evidenzia, con sorriso sardonico, quanto la politica sia declassata a “quadriglia dei voltagabbana”. Importante la sezione dei manifesti, in cui sono raccolte le realizzazioni grafiche (in buona parte di Alberto Ficele) che “Quindici” ha compiuto nel corso del ventennio, tutte caratterizzate da felicità espressiva e verve ironica. Sono esposte anche le copertine dei libri editi da Quindici, tra cui i due volumi degli “Affondi” di Felice de Sanctis, con le belle creazioni artistiche di Francesco Mezzina e Marisa Carabellese. Non bisogna poi tralasciare le tele di Gaetano Grillo, realizzate in occasione degli snodi focali della storia del periodico. Esse enfatizzano il ruolo di “Quindici” nella circolazione delle idee, contro l’addensarsi della stantia atmosfera della stagnazione civile, ma anche il “coraggio” del Direttore e della redazione, inteso etimologicamente come passionalità che induce a scelte non di rado difficili e impopolari. Le fotografie di Mauro Germinario completano magistralmente il quadro di una narrazione che di Molfetta ha evidenziato le dolenti note, ma anche le luci. Quelle di una città “bella di sera”, in cui il Duomo romanico è nume tutelare e le barche danzano con leggerezza sul flutto magico. O le memorie di un tempo ormai in dismissione, quello della Molfetta Manchester delle Puglie, icasticamente suggellata da un bianco e nero di struggente eleganza. Sogno e realtà s’intrecciano, nelle fughe dell’architetture verso l’alto o nell’infrangersi delle onde sulle scogliere, che sembra rievocare le voci dei padri, sulle orme di un passato romantico e forse non ancora perduto.

Autore: Gianni Antonio Palumbo
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet