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Un pozzo di storia
15 maggio 2010

Fino ad ora la piazza ci aveva riservato non poche sorprese, la prima, quella più eclatante, il ritrovamento di un vano sotterraneo sotto il calpestio stracolmo di ossa umane, poi con la prosecuzione dei lavori sono venute fuori una lapide del XVIII secolo, le antiche murature interne e una cisterna interrata. Si pensava fosse finita qui e invece, per fortuna, i lavori stanno portando alla luce capolavori di interesse storico-culturale mai conosciuti prima se non attraverso i libri di storia locale. L’ultima scoperta in ordine di ritrovamenti è stato il rinvenimento di un secondo vano sotterraneo, delle stesse dimensioni del primo nella parte opposta in cui era stata scoperta, nel settembre scorso, la prima fossa. Al momento i lavori archeologici, che procedono in contemporanea con i lavori di riqualificazione del mercato sono stati sospesi. Si attende di poter iniziare i lavori nel secondo vano, dopo il sopralluogo del funzionario della soprintendenza per i beni archeologici che stabilirà se i lavori di recupero dei resti stanno proseguendo correttamente. “Nel vano 1, utilizzato come sepoltura multipla sono state rinvenute 251 cassette di reperti antropologici”- si legge nella relazione redatta a conclusione dei lavori di recupero nel vano 1 dell’antropologa dott.ssa Elisa Vetrugno incaricata dell’assistenza antropologica dal comune di Molfetta su suggerimento della soprintendenza per i beni archeologici della Puglia. Dopo il sopralluogo del funzionario della soprintendenza i lavori potranno continuare nel vano 2 e in contemporanea si procederà all’elaborazione grafica del vano 1 (già ripulito)all’elenco delle cassette e all’esame accurato della documentazione fotografica di alcuni reperti vitrei e metallici rinvenuti all’interno del vano. Questi reperti (frammenti lapidei, ceramici, lignei e vitrei, oltre a oggettini metallici come, monete, fibbie, medagliette) verranno esaminati invece dalla dott.ssa Anna Leone. Il lavoro della dott.ssa Leone consisterà nella pulitura, nell’assemblaggio, nel consolidamento e nella documentazione dei reperti. I lavori antropologici, si concluderanno all’incirca per i primi giorni di giugno considerando i tempi (23 giorni di scavo e 7 giorni di attività di documentazione) impiegati per i lavori nel primo vano. Come avvenuto per gli scheletri rinvenuti nella prima fossa, anche i resti umani contenuti nel secondo vano saranno portati e custoditi all’interno del cimitero di Molfetta in una stanza allestita per contenere le reliquie. Per la datazione dei resti si dovrà ancora attendere che si concludano dunque anche i lavori nel secondo vano interrato, solo allora la dott.ssa Elisa Vetrugno, effettuerà uno studio specifico sui resti per poter giungere ad una definitiva datazione e collocazione storica. A questo punto è da escludere l’ipotesi dell’appartenenza delle spoglie a frati francescani dell’antico convento, pare più plausibile invece l’ipotesi di sepolcri sotterranei all’interno delle cappelle che sorgevano nel convento annesso all’antica chiesa, ipotesi che dovrà dimostrate l’antropologa dopo le accurate analisi a cui verranno sottoposte le ossa rinvenute.

Autore: Giovanni Angione
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