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Un passo avanti per l'occupazione a Molfetta: approvato il kit locativo per la ZES Il Consiglio comunale, primo in Italia, approva il provvedimento con l'astensione del centrosinistra
03 marzo 2023

MOLFETTA – Si è aperta con un minuto di silenzio per la tragedia avvenuta sulle coste della Calabria la seduta consigliare che ha portato all’approvazione dell’implementazione del “kit localizzativo” all’interno della ZES Adriatica Interregionale Puglia Molise, ossia all’approvazione del pacchetto di incentivi per favorire l’insediamento di imprese nel nostro territorio.

Molfetta è stato il primo Comune italiano ad approvare il kit localizzativo, con venti voti favorevoli e cinque astenuti.

Ampia e articolata (a tratti accesa) la discussione che ha visto contrapposti i consiglieri di maggioranza con gli esponenti dell’opposizione di centrodestra e i consiglieri di opposizione di centro sinistra (che hanno scelto di astenersi).

La discussione è stata preceduta dall’intervento dell’ing. Manlio Guadagnolo, Commissario straordinario del Governo della ZES Adriatica interregionale Puglia-Molise, il quale ha sottolineato l’importanza che la Zona Economica Speciale (ZES) rappresenta per le imprese e l’economia del territorio, poiché sono previste numerose misure a vantaggio degli insediamenti produttivi.

Possono usufruirne imprese (ma anche enti di terzo settore) che investono nell’acquisto di suolo o di immobili, strutture che possono essere ricostruite o ampliate. Ne consegue che gli investimenti possano riguardare, dunque, sia nuove realtà sia la ristrutturazione, l’ampliamento, l’innovazione di quelle già esistenti, in un territorio che, per Molfetta, comprende 11 ettari di area portuale e 117 ettari di area “retroportuale”.

È interessato ogni settore, dal manifatturiero al commerciale, dai servizi all’agroindustria, dalla produzione di energia all’economia circolare, ma da questi investimenti devono scaturire redditi di impresa.

Quali vantaggi avrebbero gli imprenditori che decidessero di investire nella nostra città? Il kit prevede semplificazioni amministrative e fiscali. Le imprese hanno diritto ad agevolazioni come il credito di imposta (il 45% le piccole imprese, 35% per le medie e 25% per le grandi), la riduzione dell’Ires al 50%, l’abolizione dell’IMU e della TARI per 7 anni (tempo in cui le aziende devono garantire l’investimento) oltre a quella dei costi di costruzione e oneri di urbanizzazione.

Il commissario, inoltre, rappresenta l’unico riferimento per le imprese che vogliono investire sul territorio e il procedimento da lui rilasciato costituisce anche variante urbanistica ed esula dall’approvazione definitiva della Regione.

Vero è che viene prevista una conferenza dei servizi nella quale il Comune esprime un parere ma si hanno solo 45 giorni per comunicarlo. Al quarantacinquesimo giorno il commissario, con o senza il parere del Comune, chiude la conferenza di servizi, avvalendosi del silenzio-assenso.

«É un provvedimento che non istituisce la ZES ma rientra nella sua regolamentazione» ha sottolineato il sindaco Tommaso Minervini che, in un comunicato stampa, ha poi commentato «Abbiamo scritto, insieme, una pagina di storia. Ringrazio il consigliere regionale, Saverio Tammacco, e tutti coloro che hanno contributo al raggiungimento di questo risultato. Ora ci aspetta un lavoro lungo, complesso ma carico di soddisfazioni. Molfetta, e più in generale il territorio, sta per vivere una grande primavera di sviluppo economico, imprenditoriale, occupazionale. Oggi abbiamo cominciato ad attraversare l’ultimo miglio che renderà la Zes una realtà. Molfetta è entrata nel futuro. Per chi ama la propria città, oggi è un giorno di festa. Dovranno farsene una ragione tutti coloro che, colpiti da miopia politica, non riescono a vedere oltre il proprio naso».

Chiaro il riferimento agli astenuti che, d’altro canto, hanno motivato la loro decisione evidenziando alcune problematiche: dalla copertura dei mancati introiti per le casse comunali (che, a detta della maggioranza, sarebbero bilanciate da un maggiore gettito dell’addizionale IRPEF) al timore che si riproponga uno scenario simile a quello già visto con la Cassa del Mezzogiorno e le imprese che, ottenute le agevolazioni, hanno poi delocalizzato la produzione, dalle questioni legate ai sistemi di mitigazione al consumo di suolo.

In particolare, il consigliere Felice Spaccavento ha affermato: «Non siamo contrari al principio generale della Zes. Bisogna saper portare la città al futuro. L’astensione è per una politica del porre attenzione, del prendersi cura della comunità… crediamo nell’osare e nella programmazione».

Sicuramente la ZES è una grande opportunità per l’economia e lo sviluppo del territorio. Il kit è stato approvato. Ora è fondamentale che si valuti seriamente ogni singolo provvedimento e gli uffici preposti siano attenti e, nello stesso tempo, celeri nel fornire i pareri nella conferenza di servizi.

Gli effetti di ogni singola decisione (nel bene o nel male) si vedranno nei prossimi anni.

@Riproduzione riservata

Autore: Isabella de Pinto
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