Un parricidio che desta scalpore
La sera del 10 luglio alle 19,30, in Vico S.Gennaro, Leonardo Spaccavento di 23 anni uccide il padre Mauro, cinquantasettenne, con quattro colpi di arma da fuoco in pieno petto, stanco delle umiliazioni che gli infliggeva di continuo anche pubblicamente. L'uomo, che in passato era stato coinvolto nell'operazione Reset (traffico di stupefacenti), incarna in pieno la figura del padre-padrone. Fa da sfondo al delitto un ambiente familiare squallido e degradato dove covano conflitti e tensioni sin dai primi anni d'infanzia del ragazzo, chiuso in un istituto perché entrambi i genitori erano in carcere. Gli fornisce l'arma un'amica d'infanzia, Susanna, incensurata, che la deteneva illegalmente in casa.
Ecco alcune delle e-mail pubblicate sul nostro quotidiano in internet “Quindici on line” (www.quindici-molfetta.it) che hanno commentato l'accaduto e che, anche dietro l'anonimato, offrono una lettura degli umori dell'opinione pubblica:
“Facile per tutti dare dei giudizi o incolpare secondo le nostre opinioni. Con tutto il rispetto per il deceduto bisogna capire il gesto di un ragazzo con un'infanzia segnata dall'abbandono e dalla tristezza e che a 3 anni era già chiuso in una casa famiglia. Prima di giudicarlo pensiamo alla nostra infanzia.” (Emanuela Non importa);
“La politica ha le sue responsabilità. Come si concilia la sicurezza con atti come l'amnistia e l'indulto che di certo da destra non si sono mai sentiti?Non è il ministro Mastella che vuole applicare queste forme di clemenza verso i detenuti? Non è forse la sinistra che vuole abrogare l'ergastolo? Non è forse la sinistra che vuole istituire camere per drogarsi ed aumentare le dosi di droga per uso personale?” (Gaetano De Pinto);
“…Negli ultimi 5 anni la questione morale a Molfetta è decaduta di molto e di questo i politici sono responsabili. Me li sono sognati io gli arresti del Presidente di Forza Italia della Multiservizi, l'avviso di garanzia all'ex assessore all'Annona di Forza Italia o di quella serie di persone vicine al centrodestra locale che nel giro di pochi giorni sono diventati ricchi imprenditori o costruttori?……” (cittadino stanco);
“Ora che sappiamo che è stato il figlio come avrebbe fatto il sindaco, Minervini o Lillino Di Gioia, ad impedirgli di uccidere il padre? Non vedo il nesso della politica con l'evento, ogni notizia è un pretesto per andare contro l'amministrazione.” (Vito Spadavecchia);
“Ma dico io, alle 19,30!!!!! Poteva passare chiunque da lì! Poi ovviamente, nessuno avrà visto nulla….” (Amaranta);
“Ha ragione Amaranta, non si può sparare a qualunque ora! Fissiamo per legge le ore in cui si può fare, così ci si regola.” (Amaranto cupo);
“…Fu la giunta Annalisa Altomare, di cui ero assessore, a rompere il muro degli struzzi e dell'illegalità, a costituirsi per la prima volta parte civile nel processo Primavera, a sgombrare Piazza Paradiso e a lasciare ad altri plauso e meriti. Ho lottato contro l'occupazione del territorio da parte di tossicodipendenti, alcolisti, piccole gang, bulli di quartiere. Adesso la situazione è abbastanza cambiata, non è l'eden ma è significativamente migliorata. Invito tutti voi a segnalare soprusi a chi di dovere ed imparare a firmare con nome e cognome.” (Pasquale Mancini).