Un iniquo salasso: seimila euro a testa
I Comunisti italiani sulla trasformazione del diritto di superficie in proprietà
Il Partito dei Comunisti Italiani di Molfetta – in un comunicato - chiede il riesame della delibera 16/2004 del Consiglio Comunale, e la adozione, previa corretta informazione ai cittadini anche sulla non obbligatorietà della trasformazione, di una equa proposta di corrispettivi per la sostituzione delle convenzioni (in regime di proprietà o superficie) vigenti nei piani PEEP, in applicazione della L. 448/98.
Secondo i Comunisti italiani, “la legge 448/1998 attribuisce, ai proprietari di case realizzate nei piani di 167 e art. 51, con diritto di proprietà o di superficie, la facoltà, esercitabile in qualsiasi tempo, e non l'obbligo, di sostituire la esistente convenzione.
Per gli interventi convenzionati realizzati su aree PEEP con diritto di superficie si può conseguire la trasformazione di quel diritto di superficie in diritto di proprietà sulle aree;
Per gli interventi convenzionati realizzati su aree PEEP con diritto di proprietà, si possono eliminare i vincoli esistenti al diritto di proprietà;
Tuttavia, anche con la nuova convenzione, il prezzo di vendita dell'alloggio continua a rimanere predeterminato dal Comune per la durata di 30 anni a decorrere dalla data della originaria convenzione; e, per lo stesso periodo, il canone di locazione dell'alloggio, rimane vincolato al 3,85% del prezzo di cessione. Solo dopo tale termine, il proprietario non ha altri vincoli sulla casa. Il proprietario deve quindi valutare se aderire alla nuova convenzione in ragione dell'interesse concreto alla vendita o locazione della casa in tempo medio-brevi, ovvero in ragione della convenienza della proposta comunale;
Il corrispettivo per la sostituzione della convenzione è quantificato dal Comune, nella misura pari alla metà del valore di mercato dell'area, poi ridotta del 40%, e diminuita degli oneri concessori rivalutati (che il proprietario ha pagato con la prima convenzione). Sull'importo, molti Comuni applicano riduzioni.
Per la fretta e la fregola di fare cassa (10 milioni di euro), l'amministrazione di centro destra, con delibera comunale 16 del 30/3/04, ha:
fornito ai cittadini una informazione lacunosa e fuorviante, inducendoli a credere che la possibilità di aderire alla nuova convenzione è consentita solo entro un tempo determinato, e non già in qualsiasi momento;
approvato atti e convenzioni che vanno rivisti, perché fanno richiamo a leggi che sono state abrogate, ed i cui contenuti sono riformulati in nuova normativa (DPR 327/01 e 380/01);
quantificato esosi corrispettivi da corrispondere a carico dei proprietari, ai quali devono aggiungersi gli accessori oneri per relazione tecnica, atto notarile, spese di registrazione e di volturazione: in media 6.000 euro;
proposto una scorretta “avvertenza” di richiedere, in mancanza di adesione alla proposta, il conguaglio sugli oneri di esproprio (cinque milioni di euro). Tale richiesta di pagamento, se non già tardiva ed infondata, va formulata, quantificata e verificata con altri atti amministrativi;
La maldestra gestione dei PEEP adottati negli anni Settanta e Ottanta, comporta ora un nuovo iniquo salasso. I cittadini molfettesi già a suo tempo hanno pagato le abitazioni a prezzi superiori in rispetto a quelli imposti dalla legge per l'edilizia convenzionata ed in cooperativa, a causa della consolidata anomalia del mercato edilizio molfettese. Questi stessi cittadini, per i quali la prima casa ha prioritariamente un valore d'uso, vengono per la seconda volta chiamati a pagare un prezzo di riscatto, determinato da una valutazione eccessiva, per una casa PEEP, dei valori del suolo e della abitazione.
Intanto, la vera plusvalenza è stata incassata dalla rendita fondiaria e dalla speculazione edilizia. L'incapacità amministrativa del centro destra di normalizzare e calmierare il mercato edilizio molfettese, ripropone la posizione di debolezza del Comune verso i poteri forti della città. Sui cittadini, ancora una volta, si scaricano i costi del ripiano dei bilanci comunali.
I Comunisti Italiani, nel merito degli esosi corrispettivi proposti dall'amministrazione, pongono all'attenzione del consiglio comunale, dei partiti politici e dei cittadini, che i costi accessori per la stipula delle convenzioni, in altri comuni, vengono evitati, facendo ricorso a strumenti tecnici alternativi; che il prezzo di trasformazione preteso non considera la deduzione degli oneri di concessione già pagati; che, comunque, il costo dell'area non può essere determinato in misura maggiore di quello stabilito dal Comune per le aree cedute direttamente in diritto di proprietà con l'art. 51, pari ad euro 40,00; che non può attribuirsi all'immobile un valore di mercato superiore a quello imposto dal Comune, e non applicasi alcun indice di vetustà, riduttivo del valore delle abitazioni; che lo sconto incentivante a convenire le nuove convenzioni, a causa dell'esosa pretesa, non riduce il corrispettivo neppure al di sotto di quello massimo previsto dalla legge: è un finto saldo.
E' utile a tutti che il termine perentorio del 31/10/04 per aderire alla richiesta di pagamento agevolato sia differito. Ai cittadini, perché ricevano una informazione corretta per poter decidere in ragione dei propri interessi (correlati alla libera commerciabilità della casa in tempi brevi-medio, e/o alla convenienza economica della proposta di corrispettivo). Agli uffici comunali per riesaminare le quantificazioni di costo determinate, sulla scorta delle considerazioni e delle osservazioni acquisite, nel coinvolgimento partecipato dei cittadini.
Il Partito dei Comunisti Italiani – conclude il comunicato - chiede pertanto che il Consiglio Comunale:
a) riesamini la deliberazione comunale 16/04, e ne sospenda l'efficacia;
b) fornisca alla cittadinanza una più obiettiva e serena informazione, scorporando l'argomento del conguaglio da quello della nuova convenzione;
c) riformuli le convenzioni adottate, in coerenza formale con i testi di legge entrati in vigore;
d) adotti le opportune procedure di eliminazione dei costi accessori per la stipula della nuova convenzione;
e) acquisisca le osservazioni e le proposte pervenute, ed approfondisca con gli uffici i criteri adottati per la quantificazione dei corrispettivi proposti, per verificarne la coerenza alla L. 448/98;
f) introduca i correttivi dovuti in rispetto alla situazione del mercato edilizio molfettese ed alle vicende PEEP;
g) determini forme adeguate ed effettive di incentivazione e proposte flessibili di pagamento;
h) vincoli la destinazione degli introiti, secondo le indicazioni A.N.C.I., o al completamento di opere pubbliche incompiute (quali lo stadio o la scuola del lotto 2), ovvero alla realizzazione di case parcheggio comunali”.