Un grande auditorium al servizio della diocesi e della comunità
Alla Madonna della Pace
Una struttura grande e confortevole, quella del nuovissimo Auditorium Diocesano “Regina Pacis” annesso all'omonima parrocchia in via XXV aprile. Un esempio rilevante di come la tecnologia possa essere messa al servizio dell'intera comunità, ha ribadito Mons. Angelo Amato, segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, intervenuto all'inaugurazione che ha avuto luogo lo scorso 11 febbraio.
L'auditorium ospita ben 320 posti a sedere, è dotato di un efficiente impianto acustico con tanto di predisposizioni tali da supportare l'eventuale necessità di potenziamento con casse suppletive. “In tal modo”, spiega don Mimmo Amato, parroco della Madonna della Pace, “si potranno rappresentare anche spettacoli musicali, che richiedono determinati requisiti sonori”.
La realizzazione, dallo stile semplice ed essenziale, è frutto della collaborazione degli ingegneri Camporeale, de Musso e Azzollini e delle ditte Spaccamento, Rossetti, Pisani, Scardigno, Gaudio, Di Clemente e Vilardi.
L'ampia sala, potrà essere utilizzata dalla diocesi per promuovere attività pastorali, conferenze, convegni, dato che prima di questa realizzazione così importante, non vi erano contenitori adeguati che favorissero eventi di una certa rilevanza. Ma potranno usufruire della nuova costruzione, anche compagnie teatrali e musicali “laiche”.
E veniamo al delicato tema delle esibizioni potenzialmente ammesse sul palco del nuovo auditorium; ovviamente, come già successo in passato per il teatro di San Giuseppe dove ci si rifiutò di riprodurre uno spettacolo perché colpiva direttamente il mondo ecclesiastico, anche nel caso del Regina Pacis, non saranno ammesse quelle manifestazioni che in qualche modo, possano risultare offensive del pudore, per preservare un minimo di rispetto nei confronti di quei valori cristiani nei quali la comunità crede. Insomma, “noi non vorremmo fare della vera e propria censura”, continua don Mimmo, “solo vorremmo evitare degli attacchi diretti”.
Attualmente si sta lavorando alla realizzazione di un'Associazione che svolga le mansioni relative alla gestione, da contattare direttamente per eventuali richieste di disponibilità e utilizzazione della struttura. Per ciò che concerne i costi d'affitto, non è possibile ancora quantificarli poiché si attendono delle autorizzazioni ma, assicura don Mimmo, “non si richiederanno cifre astronomiche”.
Autore: Carmela Campanale