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Un assessore si dimette, impazzano sexygate e valzer delle querele Allo sbando la maggioranza di centro-destra di Tommaso Minervini
15 giugno 2003

Che ci sarebbero state tensioni all'interno della coalizione di maggioranza si sapeva ancor prima delle elezioni. Accontentare così tante “prime donne” è già cosa molto complessa se sì ha unità d'intenti, figuriamoci farlo in una coalizione dove ognuno tira acqua solo al proprio mulino. E infatti in questi ultimi giorni pare che i fragilissimi equilibri della maggioranza stiano saltando. L'ultimo scossone l'ha dato l'assessore allo sport Sergio Azzollini dimettendosi, ma già altri allarmanti segnali erano partiti dall'interno del Consiglio. Innanzitutto la querela, prima depositata, poi ritirata, dall'assessore all'ambiente Luigi Panunzio, marito della consigliera dell'Udc, Carmela Minuto, nei confronti del presidente del consiglio, Pino Amato, reo di aver insultato la suddetta durante un Consiglio a porte chiuse. L'interesse dell'opinione pubblica deviato dalla “natura” dei personaggi più sul lato folkloristico (cosa avrà detto Pino Amato alla Minuto?) ha portato a trascurare la gravità politica di questa vicenda. Il ritiro della denuncia non è altro che un ultimo disperato tentativo di quietare una situazione (tra due membri dello stesso partito, l'Udc) altrimenti irrecuperabile. Ancora più grave invece pare la questione che ha visto contro il sindaco Tommaso Minervini e il consigliere Mauro De Robertis, sempre dell'Udc. Quest'ultimo infatti non pare intenzionato a ritirare la querela depositata quasi un mese fa nei confronti del sindaco appunto per abuso d'ufficio. La ragione? Aver concesso le case del lotto 6 del Centro Storico a 18 delle 22 famiglie sfollate di via Fontana senza il rispetto della graduatoria per l'assegnazione delle case popolari. Al De Robertis che, guarda caso, è il rappresentane delle famiglie in attesa (e presumibilmente anche il referente politico) pare non sia andata giù la benevola assegnazione. Una guerra fra poveri, quella fra le famiglie in attesa di alloggio popolare e gli sfollati di via Fontana, nella quale è difficile prender parte (anche se a nostro avviso l'emergenza forse giustifica la posizione presa del sindaco). Più facile cogliere le metodologie di gestione della cosa pubblica di questa amministrazione: una semplice spartizione d'interessi a livello politico. Dal momento che, a quanto pare, si entrava nella sfera di competenza del De Robertis non sarebbe stato meglio parlarne prima? E' giusto creare contrasti nella cittadinanza a causa di una assoluta incapacità di dialogo? Perché anche un gesto (la pronta assegnazione delle case) così potenzialmente positivo per l'immagine dell'amministrazione debba essere gettato alle ortiche e anzi creare un motivo di così grave rottura? Tutti interrogativi che i molfettesi non dovrebbero essere costretti a porsi. Intanto, fioccano gli interrogativi sui motivi ufficiali e ufficiosi che avrebbero portato l'assessore Azzollini a dimettersi. Motivi personali, si era detto, erano alla base della dolorosa scelta, anche se una conferenza stampa ufficiale ancora non è stata organizzata. In realtà, a spiegare il vero motivo è lo stesso assessore in un'intervista esclusiva a “Quindici”: l'attività di agente immobiliare e recentemente di responsabile di un'impresa di costruzioni, sono difficilmente conciliabili con gli impegni amministrativi e vuole evitare speculazioni politiche. Infatti ora, con il piano regolatore in fase si realizzazione (si spera), è probabile che le basi per la spartizione del piano regolatore siano già state fondate e qualcuno avrebbe potuto speculare, legando l'attività imprenditoriale con quella politica. Se a questo panorama politico si aggiunge la vicenda del cosiddetto “sexygate” con un consigliere comunale accusato di molestie da una signora che a sua volta lo accusa di averle regalato materiale (macchina per scrivere e altro) sottratto dal suo ufficio oltre ad averle confidato segreti relativi a vicende amministrative, il vaso è colmo, anzi tracima. Ciò che è certo, è che la maggioranza ad oggi sembra alquanto “ballerina” e se le dimissioni di uno dei tanti assessori Carneadi non preoccupa più di tanto, la situazione dell'amministrazione nel complesso non può non considerarsi patologica. Insomma, la nave del centrodestra fa acqua da tutte le parti e i primi ammutinamenti sono iniziati. A quando l'affondamento? Fabrizio Fusaro
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