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Un'altra Murgia è possibile: festa di colori e musica alla marcia
23 novembre 2003

MOLFETTA - 23.11.2003 Impossibile dimenticare l'8 novembre, sia per la stanchezza dei chilometri percorsi sia per l'atmosfera che si respirava alla marcia Gravina-Altamura. Anche da Molfetta è partita la protesta contro la militarizzazione dell'area della Murgia e il suo utilizzo per lo smaltimento delle scorie nucleari e per sollecitare le autorità politiche ad accelerare l'iter per l'istituzione del parco dell'Alta Murgia. A Piazza Cappuccini, abituale punto di incontro di queste occasioni, si è ritrovato un folto gruppo pronto a salire sui tre autobus, uno organizzato dall'“Azione Cattolica” e gli altri due dal “Comitato cittadino” istituitosi per la Marcia Gravina-Altamura composto da tante associazioni tra le quali: “Molfetta Social Forum”, “Casa dei Popoli”, “Arci”, “Legambiente”, “Rifondazione Comunista”, “Le passioni di sinistra”, “Cobas Scuola”, “Studenti e Studentesse in movimento”, “Pax Christi”, “Scuola di Pace Don Tonino Bello”. Molti hanno raggiunto il luogo con le loro auto. Persone di tutte le età, in tanti con una bandiera a testimoniare di essere lì non solo a titolo personale ma anche in nome del proprio gruppo. Quelle di Rifondazione comunista, dell'Arci, dei Giovani Comunisti e della pace, srotolate ed esposte al vento appena gli autobus sono arrivati a Gravina. Vessilli che si sono mischiati a quelli che erano già lì, quando il gruppone molfettese si è unito alla marcia da poco iniziata: un serpentone composto da cinquemila, forse diecimila persone. Si sa, in questo caso non si capisce mai chi abbia davvero ragione nei calcoli. I numeri in fondo contano poco, determinante l'atmosfera, la voglia di non lasciarsi sopraffare, di dire la propria, di partecipare, di protestare. Anche lì grande eterogeneità, studenti, insegnanti, bambini della scuola elementare, lupetti dell' “Agesci”. Tanti partiti e tanti movimenti per difendere il diritto ad un ambiente incontaminato. Spiccava il lenzuolo lungo venti metri che diceva “No allo smaltimento di scorie radioattive”. Da tutti saliva il no all'abbandono di rifiuti nucleari e alla militarizzazione dell'area della Murgia. Manifestazione politica, ma anche festa di colori e di musica. Molti partecipanti, soprattutto i più giovani, sono arrivati con i loro strumenti musicali, così che la marcia si è svolta con il sottofondo del tamburello, della fisarmonica e della chitarra. Giovani e vecchi, provenienti da tutta la Puglia, uniti da un unico grande motto: “Un'altra Murgia è possibile”. La marcia, dopo 13 chilometri, si è conclusa ad Altamura dove si sono tenuti dibattiti e concerti. Dopo, arrotolate le bandiere, anche il gruppo di Molfetta è tornato a casa, con la carica giusta per ricominciare. Alessandra Palmiotto
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