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Uila-Uil: un decreto legge per la lotta al caporalato
18 settembre 2015

BARI - Subito un decreto legge per la lotta al caporalato: troppo lento il veicolo del disegno di legge. Questo l’appello lanciato dalla Fiera del Levante di Bari dalla Uila. “Al governo –  ha affermato in un incontro il segretario generale del sindacato agroalimentare della Uil Stefano Mantegazza -  chiediamo di intervenire con urgenza, e quindi con un decreto legge, per introdurre le misure, già annunciate congiuntamente dai ministri dell’agricoltura e della giustizia qualche settimana fa, per inasprire le pene contro chi si rende colpevole o complice di intermediazione illecita della manodopera. All’interno dello stesso decreto legge gli chiediamo di introdurre le norme specifiche del collegato agricolo, già approvate dal Senato, necessarie a rendere efficace la Rete del lavoro agricolo di qualità, proposta da Fai-Flai-Uila e istituita dal Governo con il decreto Campolibero, affidando l’incontro tra domanda e offerta di lavoro alle parti sociali”. Per la Uila è importante inoltre definire le misure, già contenute in una proposta di legge recentemente presentata alla Camera, per il riconoscimento del sistema di certificazione etica del lavoro. “Per sconfiggere il caporalato – ha aggiunto il segretario – non bisogna solo punire le imprese che si rendono complici dello sfruttamento illecito della manodopera, ma anche premiare le aziende virtuose attraverso un premio: noi pensiamo a una decontribuzione di un euro a giornata per ogni bracciante assunto dalle aziende che si iscrivono alla rete”.

E’ la Puglia la regione più drammaticamente colpita dal fenomeno del caporalato e alla Regione e al mondo delle imprese si è rivolto il segretario regionale della Uila Puglia, Pietro Buongiorno, sottolineando la necessità di avviare al più presto il tavolo tecnico di concertazione con gli assessori regionali al Lavoro e all’Agricoltura.

 “Ci sono – ha dichiarato Buongiorno – sistemi efficaci per combattere i due nodi in mano al caporalato, trasporto e intermediazione illecita di manodopera. Garantire una rete pubblica di trasporto e affidare alla rete informatica dell’Inps, che ha i dati di lavoratori e imprese e le strutture sul territorio, l’incrocio della domanda e dell’offerta di lavoro”. Queste le proposte della Uila Puglia che ribadisce la necessità di voler tutelare i lavoratori attraverso la collaborazione con le imprese sane che sono tante. “Non si può fare di tutta un’erba un fascio, così si uccide il sistema produttivo agricolo pugliese”, ha concluso Pietro Buongiorno.

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