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Udc Molfetta, tavolo politico solo con Pd, Idv e Sel: secco no a Rifondazione Solidarietà al redattore di "Quindici" offeso durante il congresso di Rifondazione comunista
16 novembre 2011

MOLFETTA - «L'UDC di Molfetta parlerà direttamente  alla città. Riteniamo che non è più il tempo di parole ma di fatti». Lo sottolinea in un comunicato Robert Amato (foto), commissario Udc Molfetta, che commenta il silenzio del sindaco Antonio Azzollini dopo la sentenza n.277 dello Corte Costituzionale che sancisce l’incompatibilità tra le cariche di senatore e sindaco per una città oltre i 20mila abitanti
«Con il governo Berlusconi alla deriva il nostro sindaco Azzollini deve decidere, ed in fretta, dopo la sentenza della Corte Costituzionale, se fare il Senatore o il primo cittadino. Come sempre deciderà  il meglio per lui e non per la città. Resterà a fare il senatore e quindi porterà la sua "amatissima" città a votare dal 2006 al 2011 per ben tre volte con forte aggravio sul bilancio comunale e di noi tutti infischiandosene dei cittadini e di Molfetta». Necessario «ricostruire una città più vivibile e piena di speranze».
«Noi dell'UDC, fondatori del Terzo Polo non lasceremo campo libero a questo centrodestra, non ci lasceremo trascinare nel burrone da Azzollini, un burrone così profondo che sarà arduo risalire. Non staremo a guardare, non permetteremo che gli azzoliniani possano vincere ancora una volta, anche grazie ad alcuni personaggi dell'estrema sinistra che nel 2008, assumendo una posizione contraria al candidato sindaco Mino Salvemini, fecero vincere Azzollini al ballottaggio trascinando la coalizione di centrosinistra all'opposizione - spiega Amato, descrivendo la situazione politica a Molfetta - Tutto questo non per posizioni politiche ma solo per beceri tornaconti personali, scelte operate nel 2008 da alcuni soggetti che hanno avuto la sfacciataggine di ripresentarsi come possibili candidati sindaci, soggetti che a 40 anni non hanno ancora un'occupazione lavorativa non  riuscendo neanche a finire gli studi e che per realizzarsi nella loro vita vorrebbero fare i politici di professione».
«Ebbene, noi con questi soggetti non ci stiamo». Dunque, l’Udc rigettata una possibile alleanza politica con Rifondazione Comunista. A questo punto dobbiamo aspettarci una alleanza Udc-Pd-Sel-Idv con Rifondazione a correre da sola, oppure da un lato l’attuale centrosinistra (Pd-Sel-Prc-Idv) e dall’altro il Terzo Polo (Udc-Fli-Mpa)? Il cantiere è ancora privo di un capocantiere e i troppi “galli” nel pollaio creano solo incertezza. Le diatribe e gli interessi personali acuiscono poi le divergenze.
«È ormai iniziata la campagna elettorale, basta dare uno sguardo ai manifesti pubblici del nostro sindaco-senatore-presidente sul porto: "DEDICATO AL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI", recitano gli stessi, salvo poi non riuscire a capire di quali figli e di quale futuro egli parli. Senza parlare poi dello pseudogiustiziere della politica molfettese che se la canta e se la suona da solo, basti pensare che dal 1994, si è candidato a sindaco per ben 2 volte  e una volta come consigliere comunale in Rifondazione Comunista, senza essere mai eletto - continua il comunicato - probabilmente i cittadini non si fidano di personaggi di questo tipo, in quanto veri politicanti di professione, mai propositivi e che sanno solo strumentalizzare le disgrazie altrui dimenticandosene di altre, che utilizza un tragico evento cittadino, come  l'uccisione del sindaco Gianni Carnicella per costruire la sua carriera politica e per raccattare qualche voto, quasi ritenendo che il nome di Gianni sia un marchio registrato a proprio uso e consumi. Inviterei la famiglia Carnicella ad attivarsi al fine di non più consentire a codesto personaggio di utilizzare il nome di Gianni, che con questo personaggio mai avrebbe avuto politicamente a che fare»
«E poi c'è il giustizialismo a simpatia: infatti, non riusciamo a spiegarci come mai il pseudogiustiziere affronta sempre alcune situazioni e mai si è interessato su casi ugualmente eclatanti come il processo penale in corso ad alti funzionari dell'ASM o ad assessori in carica».
Solidarietà da parte dell’Udc per l’attacco subito da un redattore al congresso di Rifondazione Comunista, nonostante la sua assenza. «A questo proposito, a nome di tutto il partito approfitto per esprimere tutta la mia solidarietà alla testata giornalistica Quindici Molfetta al suo direttore ed ai suoi collaboratori per il vile attacco verbale subito in occasione del congresso di Rifondazione Comunista dal suddetto pseudo-politico: è questo il nuovo che avanza , sono questi i personaggi a cui dobbiamo affidare il cambiamento?»
Udc di Molfetta pronto al serio confronto sui punti programmatici, lanciati anche attraverso alcuni nostri manifesti e «aprendo un tavolo con il Pd, Idv, Sel e le Liste Civiche ed escludendo Rifondazione Comunista e Liberatorio Politico. Noi non potremo mai essere alleati di tali forze di estrema sinistra, non ne condividiamo valori e ideali, non ne condividiamo programmi e uomini: l'Udc è un partito che guarda ai valori della FAMIGLIA e della GIUSTIZIA SOCIALE, che condivide e professa profondi VALORI CATTOLICI - conclude il comunicato - noi ci sentiamo alternativi a tali forze non alleati, perciò a coloro che si affannano a parlare dell' Udc rifiutandone possibili alleanze, stiano tranquilli perché è l'Udc che deciderà il suo futuro. Molfetta ha necessità di essere governata da gente seria e motivata. Siamo pronti ad una battaglia sulla legalità. Infatti per massima trasparenza e per primi, pubblicheremo i casellari giudiziari e dei carichi pendenti dei nostri candidati al consiglio comunale.  Sfidiamo le altre compagini politiche a fare altrettanto. In definitiva non ci sentiamo di chiudere la porta in faccia a coalizioni che non debbano essere necessariamente del centrosinistra. Se non ci saranno le condizioni di possibili alleanze l'Udc di Molfetta è pronta a scendere in campo con un  candidato sindaco del Terzo Polo»
 
 
 
 

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Non condivido le invettive contro rifondazione... E' sbagliato, non si fa politica così! Hanno la legittimità di dire con chi vogliono fare una possibile alleanza per l'alternativa e con chi non la vogliono fare. Per quanto mi riguarda è gente giovane, seria, onesta e appassionata alla politica. Nessuno può costringere nessuno a fare ciò che non vuol fare. Altra cosa è invece contestare, politicamente, il fatto che si tenti di recuperare alla dialettica, personaggi che già in passato hanno palesato la loro follia e il doppiogiochismo; personaggi che tra l'altro sono caratterizzati da settarismo, velleitarismo, presunzione di essere i primi della classe in moralità, competenza, indipendenza e anche in presunte persecuzioni per lo più immaginarie... (e poi te li ritrovi "a cena con il potere"... dal quale dovrebbero liberarci), tutte cose che poi si rivelano completamente false al mero riscontro nella realtà. Dall'esterno, io colgo UN GROSSO DIFETTO, nella rifondazione locale... QUELLO DI APPARIRE UN PARTITO AL CARRO DEL "LIBERAMORTORIO"! Può essere che questa cosa non sia poi effettivamente così, nella realtà... Ma così siete percepiti cari compagni... NON SI VA A RUOTA DI LISTE CIVICHE... O DI LISTE "CHIAVICHE"... LASCIATE QUELLA ZAVORRA PERICOLOSA, SOGGETTI SCHIZOFRENICI CHE PUNTANO AL "GRANDE SOGNO", DI "FREGARVI" IL SEGGIO IN CONSIGLIO COMUNALE... Lasciatevi quel pisciatone alle spalle... Poi sul fatto che non volete l'UDC in coalizione, beh, questa è la norma in molte parti d'Italia - e ciò dico rivolgendomi anche a Mr. Robert - per cui se la rifondazione locale, oltre al sel, al pd... trovasse motivi per stare anche con l'UDC, in colazione, la cosa sarebbe ascrivibile più all'eccezione che alla regola...

21.07.2010: In un'intervista al Giornale, il ministro Gelmini ha detto che bisogna portare il berlusconismo nelle scuole. Secondo la Gelmini Berlusconi avrebbe cambiato l'Italia anche da un punto di vista culturale. Ce la siamo scampata bella o il “buio nero e pesto" e sempre dietro l'angolo? Un triste “primato” (né civile né morale) spetta all'Italia contemporanea: aver dato la parola “fascismo” al mondo. Tutti i sistemi dittatoriali moderni, dove il potere economico si salda con il potere militare e la vita politica viene gestita con il metodo militaristico più o meno brutale, vengono definiti sistemi “fascisti”. Dalla terra “di Roma e dei Cesari”, dalla “patria del diritto”, dalla “culla” di artisti, di santi, di poeti, di scienziati, di navigatori eccetera, dal paese di “Dante e di Michelangelo”, dal paese dove c'è la “cattedra di Pietro” è uscito questo sciagurato esempio di sistematica, programmata oppressione dell'uomo. Senza interrogarci fino in fondo, senza esplorare fino in fondo le ragioni per cui ciò accadde, potremo essere veramente antifascisti, cioè democratici? Potremo verificare la nostra disponibilità ad una azione globale, personale e comunitaria, che veda in campo non “primati” ma valori, non certezze ma dialogo, non riti o dogmi o celebrazioni, ma ricerca e impegno e dedizione concreta? Solo un coraggio umile e forte, come è sempre quello dell'uomo semplicemente uomo, consentirà prospettive realmente rivoluzionarie. Tutti insieme. Nessuno depositario di verità. Tutti costruttori di quotidiane realtà liberatrici.





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