MOLFETTA - Antipasto all’italiana nella campagna elettorale dell’Udc per la Lista Monti. Ospite a Molfetta il segretario nazionale Lorenzo Cesa per portare al “centro” il lavoro, la famiglia, il futuro e i voti. «In questo momento di antipolitica noi siamo quelli giusti, che ci spendiamo per il partito con un progetto serio». Così Robert Amato, commissario cittadino Udc, ha introdotto l’on. Angelo Sanza, segretario regionale Udc, ricordando l’importante appuntamento del 24 e del 25 febbraio (nella foto Amato, Sanza, Peppino Longo, consigliere regionale UDC, e Vittorio Sasso, coordinatore Giovani UDC Molfetta).
In questo critico periodo, anche Sanza grida all’untore, ergendo Monti a salvatore di una Italia prossima alla devastazione greca per colpa di Silvio Berlusconi. «Monti si affida all’intelligenza e alla memoria recente degli italiani - ha spiegato Sanza -. Monti ha messo i conti in ordine, poiché l’economia italiana deve camminare con quella europea. Non possiamo tagliarci fuori dal gioco dell’Europa». È amaro il dente di Sanza nei confronti del leader del Pdl, accusato di essere fautore del disastro economico posto in essere negli ultimi 4 anni, anche se «per lui non è successo niente».
Il dito è puntato anche contro il Movimento Cinque Stelle. «Noi siamo tra le barzellette di destra e la comicità di sinistra con Grillo. Si potrebbe dire che abbiamo due grillismi con approccio diverso». L’invito è alla resipiscenza: «Il voto a Grillo è il voto della protesta, una protesta fine a sé stessa poiché senza proposte. Noi, invece, recuperiamo la protesta e la proposta, altrimenti si andrebbe verso un percorso cieco, verso un precipizio economico e istituzionale». Definito autoritario, Grillo è il capro espiatorio di ogni partito o coalizione, è il fantasma che li perseguita, col suo quasi venti percento di voti, secondo gli ultimi sondaggi. È quella scheggia impazzita, o forse “tsunami”, che rischia di rimettere in gioco tutti gli equilibri politici in parlamento.
«Noi siamo gli autori del cambiamento - anche il segretario nazionale Cesa ha ricordato che è la sua coalizione a voler cambiare la realtà italiana, seguendo una strada di serietà, responsabilità e concretezza -. Non dobbiamo farci illudere dalle promesse. È impossibile restituire l’IMU. Sicuramente ci sarà una rimodulazione della tassa, ma non è possibile inviare una lettera a casa». Cesa si è riferito alla preclara lettera che è arrivata in ogni casa italiana da parte del Popolo delle Libertà. C’è chi l’ha cestinata senza leggerla, chi l’ha letta con entusiasmo, chi vorrebbe rispondere al mittente con fare disilluso.
Questa lettera è stata la risposta della dichiarazione shock di Berlusconi che, in sostanza, ha voluto avvicinare a sé tanti elettori con una ennesima promessa. Ovviamente, gli italiani sono stanchi di queste mere illusioni, dato che la delicata situazione italiana impone sacrifici e ritornare alla precedente situazione o addirittura restituire soldi dalle casse dello Stato è una assurdità. Eppure c’è chi, in questo clima economico disperato, ci crede ancora, forse preso dall’interesse immediato, oppure ignaro che, in altra forma, lo Stato si riprenderà le necessarie risorse, e quindi tasse, per non ridurci al collasso economico.
«Non bruciamo i sacrifici fatti, bisogna risanare i conti del Paese e riassumere credibilità, partendo dalla riforma della giustizia, per passare alle infrastrutture, al sostegno dell’agricoltura e così via - ha aggiunto Cesa -. Bisogna ridare speranza ai nostri figli con una politica non solo di protesta, ma che crea soluzioni. Questo è possibile solo grazie al vostro voto responsabile. Dovete diventare megafono della nostra campagna elettorale».
Lontana dalla massiccia presenza nei mass media, il partito dello scudo crociato vuole affidare la sua campagna elettorale al popolo.
«Noi siamo una nuova formazione di persone serie e credibili per riaffermare la difesa dei valori. Siamo per il sostegno concreto alla famiglia normale e alle coppie di fatto, concepita come unione di uomo e donna e figli».
Forte affermazione questa, in un processo di evoluzione e di fermento in Europa come nel mondo, che si apre alla libertà di due individui, anche dello stesso sesso, di amarsi e fare famiglia.
Noto a tutti è il video di Sanremo dove due gay hanno dichiarato la loro intenzione di sposarsi, però, in America. Curiosa è stata la risposta con il video del partito Fratelli d’Italia che invita a «non votare con il c*lo». Critiche a valanga sono piovute per l’uno e per l’altro video. L’unica realtà è, forse, che non si può decidere sulla libertà delle altre persone, se non c’è nessuna ritorsione negativa.
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