Tragedia della strada: un camionista ubriaco uccide una giovane violinista
Ancora una tragedia della strada, ancora una giovane vittima di un incidente mortale, provocato da un camionista ubriaco. Molfetta piange Gabriella Cipriani di 22 anni, violinista, morta il 16 maggio scorso sulla Statale 7 nei pressi dell’uscita per Matera nello scontro con un camion. Gli altri due occupanti della vettura, una Renault Clio sono rimasti feriti, uno in modo grave. Nell’incidente era rimasta coinvolta anche un’altra automobile, una Peugeot 308, il cui conducente era riuscito a frenare riducendo l’impatto con il camion. Questa la probabile dinamica dell’incidente che la Polizia Stradale hanno ricostruito con il Pm di Matera Alessandra Susca: il camion sembra percorresse la strada, resa scivolosa per la pioggia, a velocità sostenuta, occupando la corsia opposta, quando è sopraggiunta la Clio, alla cui guida c’era un ragazzo, alla sua destra Gabriella Cipriani, mentre sul sedile posteriore viaggiava un’altra ragazza di 25 anni, Ilaria Catanzaro, tutti musicisti di Molfetta che erano diretti a Craco, dove avrebbero dovuto partecipare ad un concerto. L’impatto frontale è stato inevitabile e la Cipriani è morta sul colpo, mentre la sua amica è stata trasportata con un’eliambulanza all’ospedale S. Carlo di Potenza, dove dopo un periodo di coma, in gravissime condizioni si è poi ripresa ed è fuori pericolo. Il ragazzo, invece, non era in pericolo di vita e è stato ricoverato all’ospedale Madonna delle Grazie di Matera. Il conducente del camion, un uomo di 30 anni di nazionalità polacca, è stato arrestato con l’accusa di omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza: sembra che il suo tasso alcolico fosse di 2,8 un indice elevato. Il camion si era ribaltato ed era rimasto di traverso sulla strada, provocando l’impatto, per fortuna lieve, con l’altra autovettura, a bordo della quale c’erano altri musicisti, rimasti fortunatamente illesi. Questa tragedia ha colpito molto i molfettesi che ricordano ancora l’altro terribile incidente in cui morirono sulla statale 16 le sorelle Zaza. I FUNERALI Partecipati, ma struggenti i funerali con i quali gran parte della città ha voluto rendere omaggio a Gabriella Cipriani. La chiesa della Madonna della Pace era gremita di gente, amici, parenti di Gabriella, ma anche semplici conoscenti, sconvolti dalla notizia di una giovane vita strappata a soli 22 anni. Molti i musicisti presenti per salutare per l’ultima volta chi per loro resterà un esempio da seguire. Decine i colleghi che hanno voluto rendere omaggio a Gabriella con le dolci note dei loro strumenti musicali, un’orchestra composta dai tanti amici che la ragazza aveva conosciuto durante le sue esibizioni, hanno suonato per lei e hanno fatto suonare anche il suo violino, quell’inseparabile strumento che da brava musicista lei adorava. Tanti volti solcati dalle lacrime per una tragedia assurda e inspiegabile, percepibile la rabbia per questa fine ingiusta. Tanti i giovani presenti per rendere omaggio a quel fiore strappato troppo presto, esempio per tutti, talentuosa musicista e studentessa diligente. Hanno partecipato al funerale anche alcuni componenti della Giunta comunale, tra i quali in vice sindaco Bepi Maralfa e gli assessori Betta Mongelli e Serena La Ghezza. Assente il Vescovo della Diocesi mons. Luigi Martella (impegnato in un incontro programmato con tutti i vescovi a Roma con il Santo Padre, ndr), che nelle ore precedenti al funerale aveva incontrato e pregato con la famiglia e benedetto la salma. A celebrare la messa don Vincenzo di Palo che, con poche parole cariche di emozione, ha delineato la figura di Gabriella, la sua semplicità, le sue doti e la voglia di fare, senza mai fermarsi: «Avevi un viso gentile, eri disciplinata ed instancabile con la voglia di fare mille cose al giorno – ha detto don Vincenzo durante la commovente omelia – adesso Gabriella insegnaci la vita visto che tanti giovani se la bevono e se la fumano» ha ammonito il parroco di S. Filippo Neri, un invito ai tanti giovani presenti affinché abbraccino i sani valori della vita. Gabriella amava la musica, ma non solo, adorava anche lo studio (si sarebbe dovuta laureare a breve in lingue, ndr) e si impegnava per ottenere il massimo risultato in tutto, come ha detto Annalisa Andriani, maestra di violino durante l’ultimo saluto: «Gabriella era bella in tutto, una bellezza che avvolgeva tutto, non c’è stato intento che non abbia raggiunto con successo». Non ultimo il pensiero all’amica Ilaria Catanzaro, ormai fuori pericolo. Tante preghiere rivolte a lei affinché superato questo drammatico momento torni a suonare nuovamente il suo amato violino. Le dolci note dei violini che Gabriella tanto amava hanno accompagnato il feretro fino all’uscita della chiesa, poi gli applausi e le lacrime per un angelo strappato alla vita troppo presto.
Autore: Giovanni Angione