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Torriore Passari di Molfetta immerso nelle Fantasie Fluttuanti
09 ottobre 2012

MOLFETTA - Dal 29 settembre fino al 4 ottobre si è tenuta Al Torrione Passari la mostra d’arte moderna e contemporanea «Fantasie Fluttuanti», ideat da Giacomo Zaza. La mostra ha ospitato artisti stranieri come Marius Engh (Germania), le cui opere hanno rappresentato l’oggetto quotidiano che, spostato dal suo normale uso, produce un diverso significato. Infatti, ha presentato cinque fotografie in sequenza rappresentanti il famoso ponte di Parigi, fatto costruire da Napoleone Bonaparte: in questo modo ha ripreso il grande simbolo del dominio e dell’impero. Ha anche esposto un grande cilindro di ferro riempito fino all’orlo d’acqua intitolato «No water no moon», ossia «Non più luna nell’acqua».
Bjorn Melus (Germania) ha presentato un breve corto cinematografico, con cui si è soffermato sui lati assurdi del medium cinematografico. Per l’autore i nuovi media cambiano sia il modo di pensare della gente che il modo di comportarsi. Olaf Metzel (Germania) ha ideato alcune lastre incurvate e deformate, che hanno rappresentato carte di giornale da buttare. Accartocciate, hanno offerto importanti allusioni politiche e sociali ed evidenziato la perdita di argomento dei giornali. In più ha presentato delle bottiglie tagliate e col collo nel muro, un’opera definita dall’autore “politicamente corretta” e dal profondo gesto evasivo.
Thomas Zipp (Inghilterra) ha ideato tre sculture antropomorfe, rappresentanti tre donne cilindriche e nere con la testa da manichino e con diverso colore di capelli, che rappresentano uno scenario esoterico ed anarchico rispetto alla finta lucidità del mondo globalizzato. Ra di Martino, unica donna artista presente, ha proposto alcuni lavori fotografici denominati «no more stars» (star wars).Secondo l’artista le immagini hanno un grande potere persuasivo: ha perciò scelto tre luoghi ben precisi, che hanno fatto da scenario a grandi film, come Il Gladiatore, Antico Egitto , Antica Grecia e Mecca (contesti reali e quotidiani pieni di ambiguità e incoerenza).
La mostra ha avuto uno specifico ruolo educativo, cercando di far comprendere alla gente la realtà di ora e di aprire gli occhi e di migliorare questa realtà.
 
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Autore: Barbara Binetti
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