Tommaso fulminato sulla strada… dell'outlet
CORSIVI
Correvano i primi mesi del nuovo millennio. La poltrona dell'allora sindaco Guglielmo Minervini già manifestava i primi sintomi di “decomposizione”, quando fu presentato in Consiglio comunale il primo Protocollo d'Intesa tra il Comune e la società bresciana Alfa 1 di Brescia, rappresentata nell'occasione dal geometra Doria. Un'area di 340.000 mq, investimenti per centinaia di miliardi di vecchie lire, mille posti di lavoro, per una megacentro di distribuzione outlet, con annesso una sorta di parco giochi e d'intrattenimento per adulti e piccini. Tra incredulità, sgomento, curiosità per gli effetti speciali dei numeri, i consiglieri comunali chiesero chiarimenti e informazioni. Uno solo aveva le idee chiare: l'allora consigliere Tommaso Minervini, che con toni e gesta spezzanti liquidò i documenti presentati dalla società come carta straccia.
Dopo cinque anni, molta acqua è passata sotto i ponti. La lira è stata sostituita dall'euro, si è passati dall'intervento umanitario alla guerra preventiva, Berlusconi a Palazzo Chigi si sta facendo i suoi interessi, Tommaso Minervini indossa l'agognata fascia tricolore, solo l'Inter continua a far dannare i suoi tifosi.
Ora per il sindaco la “Città della moda” è un'occasione di sviluppo per la città. Evidentemente avrà cambiato idea, oppure allora era semplicemente invidioso.
Francesco del Rosso