Finalmente il fischio del treno, di cui parlava Luigi Pirandello nella sua novella omonima, ha risvegliato ed infervorato gli animi femminili! Un fischio che si è concretizzato in una marcia, una marcia di un milione di donne che lottano per riaffermare sé stesse ed i loro diritti. Questo è l’argomento dell’intervista di Giovanni Di Benedetto, giornalista di Telenorba, fatta alla grande giornalista Tiziana Ferrario, una delle principali archorwomen del Tg1 e corrispondente da New York, evento patrocinato dall’Assessorato alla cultura della città. L’Assessore alla cultura Sara Allegretta ha salutato la numerosa platea, rimarcando l’attenzione su tematiche nuove ed attuali, focalizzata sulla necessità di consolidare i diritti delle donne, “quale voce più autorevole che quella di Tiziana Ferrario? Il suo libro “Orgoglio e pregiudizi: il risveglio delle donne ai tempi di Trump” è un momento di riflessione, traccia vari profili femminili, in cui anche io mi sono riconosciuta!”. Emozionato il giornalista Di Benedetto: “Tiziana Ferrario è un mito: una donna che si racconta, che ci racconta! Racconta di noi giornalisti, racconta della sveglia delle donne dopo che sono state messe sotto torchio da Trump! Ho trovato questo libro un racconto giornalistico facile, ma che tratta un tema complicato: la rivendicazione dei diritti delle donne, in un periodo storico in cui la loro intimità è stata messa in discussione da machismo e maschilismo!”. Di Benedetto inizia a raccontare il prodotto artistico, esaminando la copertina molto singolare, raffigurante due statue: quella di un toro, simbolo della potenza della finanza, nonché simbolo di Wall Street e quella di una bambina, che in atteggiamento sfrontato, con le mani sui fianchi guarda il toro con aria di sfida. “Il messaggio è chiaro - afferma la Ferrario -, il toro è il simbolo della potenza americana e la bambina che lo sfida è l’emblema di questo momento storico. A Washington, dopo la marcia di un milione di donne contro Trump, a distanza di un solo giorno dell’insediamento del miliardario nella Casa Bianca, l’8 marzo 2017 questa bambina è stata posta davanti al toro per sfidare la tanto omaggiata potenza americana. La marcia è stato solo l’incipit del poema tragico che vede protagoniste le eroine donne che non hanno smesso di far sentire la loro voce né di presentare prove tangibili di questa voglia di ribellione ed affermazione”. La statua della bambina da essere un omaggio alla forza delle donne è diventata subito motivo di contrasto in quanto lo scultore italo-americano che ha creato la statua del toro voleva fare causa allo Stato di New York. Il sindaco di New York è intervenuto nel dissing, spostando a fine febbraio 2018 la statua davanti alla Borsa di New York. Il primo cittadino newyorkese avrebbe voluto spostare anche il toro per ricostituire il quadro ideologico, ma non ha potuto. Il libro della giornalista Ferrario parla di donne forti, donne che collaborano tra loro per perseguire un fine collettivo ma anche di donne che non collaborano, che non supportano altre donne: “C’è un posto speciale nell’inferno per le donne che non aiutano le altre! Il peggiore nemico delle donne sono le donne stesse!” afferma Tiziana, bisogna far capire a tutta la popolazione femminile che insieme si deve andare oltre le mere divisioni per colore della pelle, sesso, orientamento religioso e/o politico perché insieme si è più forti! Un esempio di questo sono proprio le donne che hanno ideato la marcia contro Trump: una di loro, una pasticcera americana, ha appunto sottolineato l’idea di mettere al centro di tutto le donne più deboli, quelle con meno diritti, le più umili, le donne vere! Marcia a cui hanno partecipato anche VIP come Madonna o la tennista Williams, proprio per sottolineare che ogni donna ha marciato per la propria causa, per il proprio ruolo, per il proprio valore! Queste parole tuonano come fulmini: anche l’Italia deve fare queste riflessioni, anche il nostro Paese deve lavorare sulla parità di diritti e ruoli per non far perdere alla società altre occasioni di crescita! L’idea del libro è quella di suonare una sveglia, non solo per le donne, ma anche per gli uomini, dal momento che il cammino verso la parità dei diritti è un percorso che va fatto insieme! Idea supportata anche da dati statici, forniti dal World Economic Forum in cui l’Italia è all’82° posto, è il fanalino di coda dell’Europa, gli economisti affermano che lavorare sulla parità dei generi, crea un aumento di benessere nelle famiglie, di conseguenza anche nella società. “Perché parlare di parità di diritti non significa togliere agli uomini per dare alle donne, significa creare le condizioni per le quali tutti possano avere le stesse pari opportunità”. La corrispondente da New York della Rai, fornisce anche delucidazioni sul motivo secondo cui le donne hanno votato Trump: “Ho intervistato alcune donne americane che hanno votato Trump e le risposte sono state accomunate dal fatto che Trump costituisse una novità, rispetto ad Hillary Clinton, presente sulla scena politica da ben 20 anni”. C’è anche da sottolineare il fatto che inizialmente i candidati per il seggio della Casa Bianca erano tre: Trump, la Clinton e Bernie Sanders, socialista che si ritirò dalla campagna. Prevedibile è stato il confronto con l’ex presidente degli Stati Uniti d’America: Barack Obama. Negli ultimi mesi abbiamo assistito anche ad un episodio che non ha precedenti storici: Obama è sceso in campo contro il presidente in carica e lo ha attaccato perché il quadro americano post elezioni è un quadro pauroso: di un’America spaccata, di un’America in fermento. Obama si è insidiato nella Casa Bianca in un periodo storico in cui gli Stati Uniti d’America erano in ginocchio: con alti tassi di disoccupazione e basso profitto economico, Obama ha puntato sempre sulla coesione delle diverse etnie del Paese, Trump ha fatto il contrario. Ma quali sono le donne che circondano e supportano Trump durante il suo mandato politico? Sua moglie Melania e sua figlia Ivanka, di cui l’autrice Ferrario fornisce delle macchiette. “Melania è un mistero, penso che essere Fist Lady, fosse l’ultima cosa che voleva diventare. Scappata dal comunismo sloveno, sfonda come modella, trova il suo miliardario e si sposa. Il marito miliardario diventa presidente degli Stati Uniti d’America e lei cosa fa? Lei rimane un’ombra, non comprendendo come il ruolo di First Lady sia proprio una carica politica! Non va a Washington per parecchi mesi, schermandosi dietro il suo ruolo di madre, partecipa solo agli eventi istituzionali, fino a quando non annuncia finalmente i suoi obiettivi: la campagna contro il bullismo. L’America scoppia in fragorose risate perché forse Melania non si è accorta che il primo bullo lo ha in casa! A tratti sembra impegnarsi, sistematicamente sbaglia ogni mossa, come il discorso copiato da quello dell’ex first lady Michelle Obama, con cui non ha niente in comune”. Ivanka Trump era molto presente all’inizio del mandato del padre, insieme a suo marito, ma negli ultimi tempi si è fatta vedere molto poco. “Riveste un ruolo molto importante all’interno della Casa Bianca, è il consigliere del presidente! Una donna molto sveglia e determinata, che ha frequentato le migliori scuole e che ha creato un impero di moda. Probabilmente sceglierà di fare politica, ai posteri l’ardua sentenza!”. Ed inoltre, qual è il ruolo dell’informazione in un periodo storico in cui la libertà di parola e stampa sono continuamente sotto attentato? “Le voci non si possono spegnere, ma può essere aumentato il loro volume”, afferma la Ferrario, sottolineando che anche le voci discordanti possono essere costruttive per il miglioramento. “Voglio supportare i piccoli giornali, l’ambiente della piccola editoria perché devono esistere! Attaccare il mondo dell’informazione non fa bene ad un Paese democratico, perché il non sapere, fomenta la paura. Diciamocelo, una stampa amica del potere non è un indice di salute per il Paese, la stampa non deve essere asservita, deve essere libera!”. Per di più, l’ambiente giornalistico si sta impegnando a stigmatizzare le molestie in ambiente di lavoro, formulando alcuni questionari, ovviamente anonimi, in cui monitorare gli ambienti delle redazioni ed evitare casi di degenerazione sessuale e/o psicologica. Per quanto riguarda le donne in politica, l’assessore Sara Allegretta ha formulato una delle perplessità più ridondanti nel secolo corrente. “Ci può essere più consapevolezza in Italia?” chiede alla giornalista Ferrario: “Ovviamente sì! In una Roma in via di decadenza, in una Torino pro TAV, le donne vengono chiamate per risolvere momenti di difficoltà, è paradossale che, in seguito alla risoluzione del problema in questione, ci rimandino a casa”. Le donne devono essere consapevoli del fatto che molti traguardi, conquistati negli anni, sono a rischio perché nessuno ci ha mai regalato e regalerà nulla! E’ faticoso lottare contro i mulini a vento, cantati da de Cervantes, è faticoso farsi sentire ma se ognuno di noi desse il proprio contributo l’Italia, l’Europa e il mondo intero sarebbero migliori e più prosperi! © Riproduzione riservata
Autore: Marina Francesca Altomare