Tessendo le trame di una memoria civica: ricordando i caduti per la patria la celebrazione del 4 novembre a Molfetta nel centenario della morte della medaglia d'oro Cap. Domenico Picca
MOLFETTA - Questo anno la celebrazione della Festa dell'Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate, ha assunto un significato ancor più celebrativo a Molfetta, in occasione del centenario dalla morte dell’eroe militare molfettese: il capitano Domenico Picca.
La cerimonia di commemorazione è avvenuta nella piazza omonima (nella foto il commissario Passerotti e il gen. Picca) ed è stata inaugurata dalla Banda Santa Cecilia della città con l’inno nazionale “Fratelli d’Italia” di Mameli in omaggio, momento in cui si sono raccolte calorosamente le Associazioni combattentistiche e d’arma, le forze dell’ordine di Polizia e Capitaneria di porto, gli ex sindaci Tommaso Minervini e Antonio Azzollini insieme alla cittadinanza. In seguito Nico Bufi, presidente regionale della fondazione ANMIG (Associazione Nazionale fra Mutilati ed Invalidi di Guerra) ha preso la parola introducendo la figura del capitano Domenico Picca, il cui excursus storico-biografico è stato appannaggio del Dott. Michele Spadavecchia, presidente dell’Associazione Eredi della storia, facente parte dell’ANMIG. “Domenico Picca era un uomo generoso e buono d’anima, chiamato in guerra una prima volta in occasione della guerra italo-turca del 1911-1912. Diventato capitano del 139° reggimento di fanteria, fu uno dei partecipanti della Prima Guerra Mondiale e riportò ben due vittorie. Durante i combattimenti fu ferito al volto da una scheggia e chiese una licenza che non durò molto in quanto fu richiamato sul fronte in occasione della 9° battaglia d’Isonzo in cui trovò la morte a causa di una granata nel Comune di Doberdò sul lago il 2 novembre. La sua salma fu portata a Molfetta solo nel 1923”, queste le parole dello storico.
A cura di don Sergio Vitulano, parroco di San Gennaro, è stato il momento di preghiera e di benedizione del ritratto fotografico restaurato del Generale ancora avvolto nelle bende per la ferita al volto, reso solenne dalla presenza del Generale Giuseppe Picca, nipote dell’eroe, dell'ammiraglio di squadra Michele de Pinto e del Commissario Straordinario Mauro Passerotti.
Il momento più pregnante è stato quello della deposizione, da parte dei militari della Capitaneria di Porto accompagnati dalle note ricorrenti dell’inno nazionale, di una corona d’alloro, donata dal Comune di Molfetta presso il bassorilievo a lui dedicato, realizzato dallo scultore molfettese Giulio Cozzoli, in via Domenico Picca n° 96, casa natale del Caduto.
Onorificenza motivata da due momenti diversi: in primis dalla lettura del testamento olografo da parte di Andrea de Gennaro, segretario dell’ANCR (Associazione Nazionale Combattenti e Reduci), datato settembre 1916, in cui il capitano Picca fiero di svolgere un ruolo attivo durante la guerra, augurando all’Italia una lunga vita, saluta calorosamente gli altri combattenti, chiamandoli fratelli, abbraccia metaforicamente il padre sperando che sarà fiero di lui, le sorelle, Peppina e gli zii; in secundiis dalla spiegazione della concessione della medaglia d’oro al valore militare, fatta dall’ing. Biagio Stoia, per le due vittorie riportate e soprattutto per la fierezza e l’amore patriottico dimostrato durante il grande conflitto.
Successivamente il Commissario Prefettizio Mauro Passerotti ha espresso il suo pensiero, valorizzando l’atmosfera di partecipazione e sentimento e dicendo: “Nel solco della memoria tutti i caduti devono essere ricordati, ignoti o meno che siano, perché hanno dedicato la propria vita per la salvaguardia della patria”, affermando di continuare a tessere le trame di una memoria civica in cui Domenico Picca ha un posto d’onore.
In seguito l’intervento toccante del Generale Giuseppe Picca, vicepresidente nazionale dell'Istituto del Nastro Azzurro e nipote dell’eroe di guerra, è stato incentrato sui ringraziamenti alle associazioni combattentistiche e alle autorità per l’attenzione alla memoria del suo parente, che, ha concesso a lui, la possibilità di ritornare a respirare l’aria famigliare delle mura che sono state il posto più confortevole della sua infanzia insieme all’omonimo cugino Giuseppe Picca.
Alla fine di questo momento commemorativo i partecipanti si sono uniti al corteo istituzionale in onore delle forze armate e dell’Unità nazionale in piazza Vittorio Emanuele II, per partecipare al Messa solenne in onore di tutti i caduti, presso la Cattedrale. Terminata la celebrazione il corteo ha continuato il suo iter fino al monumento ai Caduti in villa Comunale dove sono accorse anche alcune scolaresche, che hanno assistito alla deposizione di una seconda corona d’alloro.
Patriottico è stato anche il discorso del Commissario Passerotti, il quale, dopo aver omaggiato la figura del Presidente della Repubblica Mattarella che tiene le redini del Paese, ha richiamato i valori della Costituzione: pace, giustizia, uguaglianza, rispetto e supporto invitando ogni cittadino a fare del proprio, “essendo guidato dalla bussola dell’interesse pubblico” per la salvaguardia della patria. Patria salvata in precedenza dai caduti, uomini di valori che hanno versato il loro sangue per un fine superiore, intingendo la bandiera del 1915-1918 testimonianza concreta del valore patriottico che ha sempre contraddistinto l’esercito italiano. Infine i saluti istituzionali si sono svolti in Piazza Municipio.
© Riproduzione riservata
Autore: Marina Francesca Altomare