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Telefonini a scuola voglia di futuro o abuso?  
15 maggio 2007

La voglia di essere sempre rintracciabili e il desiderio di poter contattare chiunque in qualsiasi momento è uno dei motivi che spingono la maggior parte della gente ad una stretta dipendenza dal loro telefono cellulare. L'uso di questi apparecchi tecnologici dilaga sempre di più ed aumentano a dismisura i punti vendita di telefonia mobile. Sono i più giovani ad utilizzare il cellulare in ogni momento delle loro giornate, e sono stati proprio i più giovani a far salire a galla il problema dell'uso del telefonino a scuola e negli orari di lezione. I recenti fatti di cronaca che hanno visto come protagonista l'uso improprio dei telefonini in classe non sono stati sottovalutati dal ministro della Pubblica Istruzione, che ha subito riportato alla luce il ruolo educativo di una scuola che deve impedire l'utilizzo di cellulari ed altre apparecchiature elettroniche durante le ore di lezione in quanto fonte di distrazione per gli studenti. La norma che proibisce agli studenti di usare il telefonino a scuola durante le lezioni esiste già dal 1999. Le sanzioni previste per i trasgressori sono il sequestro dell'apparecchio telefonico, che verrà poi restituito ai genitori previa convocazione dell'insegnante e le eventuali “multe” che varieranno da istituto a istituto. Prima di consegnare il telefonino al docente, allo studente verrà chiesto di togliere la scheda telefonica per garantire la privacy. I meno soddisfatti di questo decreto sono naturalmente gli studenti, che vedevano nel cellulare una vera e propria isola felice, un modo per alleggerire le giornate di lezione e per essere sempre in contatto con i propri coetanei. Altri ancora utilizzano il telefono cellulare come un'ancora di salvezza, un modo per rimediare alla propria impreparazione, perché le vie dello studente furbo sono infinite e ogni scusa è buona per salvarsi da un brutto voto. Ma una volta eliminato il cellulare il problema sarà risolto? Gli studenti smetteranno di copiare? No di certo… lo studente impreparato farà ricorso ad altri rimedi, magari estremi ma sicuramente efficaci. C'è chi dimentica di togliere la sveglia o la suoneria e il telefonino squilla in classe, creando un attimo di ilarità generale che subito però viene smorzato da un rimprovero del professore, a volte anch'esso vittima dello squillo del proprio telefonino durante le ore di lezione: c'è chi risponde con estrema naturalezza in classe e chi con imbarazzo rifiuta la chiamata e poi lo spegne. Non bisogna però dimenticare quanto sia stato importante ultimamente quello che il ministro chiama “uso improprio dei telefoni cellulari”. Come dimenticare gli atti di bullismo ripresi dagli studenti grazie alle fotocamere dei loro videotelefoni? Probabilmente senza quei video non sarebbe salita a galla la realtà concreta del bullismo nelle scuole. Davanti alle immagini nessuno può mentire, nessuno può dire “sì il bullismo esiste ma nella nostra scuola… no di certo”. Probabilmente… ma resta il fatto che quei telefoni cellulari sembravano essere l'unica forma di tecnologia ad entrare nelle classi delle scuola italiane, sempre più legate ad una forma di istruzione tradizionale. Una scuola che non capisce il bisogno di novità di giovani studenti, lavoratori del futuro che con il futuro vogliono avere a che fare anche tra i banchi di scuola.
Autore: Alina De Gennaro
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