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Taxi sociale a Molfetta, Azzollini dimissionario colpisce ancora e si spaccia per sindaco. Nuovo scandalo istituzionale L'ex sindaco e l'ex assessore Roselli firmano un manifesto, chiaro segno di pubblicità elettorale. Chi è il funzionario responsabile di queste vergognose affissioni? Che fa il commissario prefettizio?
20 gennaio 2013

MOLFETTA - Avevamo creduto che non saremmo stati più costretti ad occuparci, dal punto di vista della cronaca istituzionale cittadina, del sig. Azzollini Antonio – già sindaco di Molfetta, che il 29/10/2012, volontariamente rassegnava le dimissioni dall’incarico di primo cittadino.
Non è stato così!
Per la verità, già in un’altra occasione il sig. Azzollini, dopo le sue, ripetiamo, volontarie dimissioni aveva fatto parlare di sé; ci riferiamo allo spiacevole episodio della sua… sponsorizzazione, (e del dimissionato Assessore sig. Mariano Caputo) che all’epoca, due mesi dopo le sue volontarie dimissioni, si firmava ancora sindaco(il sig. Caputo compariva ancora come Assessore) del manifesto che annunciava lo svolgimento di un concerto di musica classica, organizzato dall’Associazione Foné Onlus di Bisceglie, nella chiesa di San Bernardino.
Lo scalpore fu suscitato dal fatto che alla metà di dicembre (quasi due mesi dopo le dimissioni) comparivano ancora delle locandine annuncianti il concerto per il 23 dicembre, sul quale figuravano, addirittura in foto, sia il sig. Azzollini (ex sindaco), sia il sig. Caputo (ex assessore): cosa mai successa, a memoria. Si scatenò una forte polemica che costrinse l’allora Commissario prefettizio a revocare il concerto.
Il danno sostanziale e d’immagine fu rilevante; il Presidente dell’Associazione Foné dichiarò, con grande sconforto e delusione, che il concerto era stato organizzato nel mese di agosto 2012 (con sindaco e giunta legalmente in carica); che non era stata sua intenzione, ovviamente, voler creare polemiche dal sapore vagamente politico/istituzionale e che il suo scopo era di far vivere alla Città un momento di bella cultura. Le motivazioni erano e sono più che legittime; lo sfregio alle regole era stato commesso dal sig. Azzollini e, non sappiamo quanto scientemente, dal sig. Caputo.
La cosa, dopo alcuni chiarimenti, si sgonfiò, anche perché era inutile continuare a polemizzare per uno sgarbo inaudito commesso da personaggi che hanno poco a che vedere con il senso di bon-ton istituzionale: nessun commento, di alcun tenore è mai venuto dai due signori che hanno la responsabilità totale dell’evento negativo.
 
Oggi notiamo un altro manifesto che recita all’incirca così: “Hai bisogno di un passaggio….”. Manifesto che rende pubblico, adesso, uno degli ultimi provvedimenti della passata Amministrazione di centro destra di Molfetta. L’istituzione del taxi sociale, varata nei primi giorni di ottobre 2012. Chi avesse bisogno di effettuare spostamenti per motivi riconosciuti (anziani, indigenti che non hanno altre possibilità, persone che necessitano di piccoli spostamenti, ecc.) avrebbe potuto usufruire gratuitamente di un servizio di trasporto comunale. La cosa fu salutata come un provvedimento di alta civiltà e di vicinanza alle fasce di cittadini più deboli.
Oggi siamo in piena campagna elettorale per le prossime elezioni politiche nazionali e, per noi Molfettesi, anche elezioni amministrative per eleggere sindaco e giunta al posto della giunta volontariamente dimissionata nel novembre del 2012.
Osserviamo che anche questa volta, lo sfregio istituzionale c’è. Un po’ meno smaccato, ma c’è! In calce al suddetto manifesto compaiono i nomi del sindaco Azzollini (ancora) e dell’assessore alla socialità Luigi Roselli; vedi foto allegate. Solo i nomi e le qualifiche improprie, ma senza foto!  
 
Anche questa volta ci sarà qualcuno che invocherà la buona fede dei due personaggi e, di riflesso, la malafede di chi denuncia questi atti istituzionalmente negativi se non male educati, in piena campagna elettorale. Che il merito dell’istituzione del Taxi sociale sia e debba essere riconosciuto alla passata Amministrazione è acclarato. Ma che poi questo merito faccia così grossolanamente richiamo, oggi 20 gennaio 2013, a tre mesi dalle dimissioni della giunta, al sindaco (ex) ed all’assessore alla socialità (ex), è una cosa che ci sembra ingombrante se non scorretta.
Questi signori continuano a far finta di nulla: continuano a fare strame dell’educazione civile, continuano a lanciare messaggi che potremmo definire subliminali, spacciandosi oggi, ancora come sindaco e assessore per influenzare gli orientamenti? La scusa, già invocata della produzione dei manifesti prima delle dimissioni, se data anche in questa occasione, prederebbe la sua efficacia eventuale; sarebbe solo una squallida riedizione di un dejà vu. Primo perché è stata già abusata precedentemente e, tutti hanno reagito dicendo che, per riparare alla topica, sarebbe bastato “coprire” la parte inferiore del manifesto del Concerto, dove comparivano le foto. E poi perché adesso sarebbe superflua e meno che mai credibile. Adesso, che scusa sarà inventata e con quale livello di credibilità?
 
Infine vorremmo chiedere a chi potrebbe dare riscontro: chi e come viene gestita l’affissione di manifesti istituzionali. Non ci sembra che si possa ancora parlare di sindaco e assessore che, essendo il Comune commissariato, non hanno più senso. Un’illazione? Forse alla casa comunale resiste una ridotta azzolliniana che, su ordini precisi del Capo, commette questi fallacci?
 
© Riproduzione riservata
Autore: Tommaso Gaudio
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