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Tappiamo la sete d'acqua. Come? Cominciando proprio dai tappi  
15 aprile 2007

C'è una voce che circola da una decina d'anni per il mondo, e di cui esistono centinaia di versioni. C'è chi pensa a pura e semplice utopia e chi invece organizza associazioni a livello nazionale, pronto a mettere a disposizione il proprio furgoncino, pur di rendersi in qualche modo utile. Stiamo parlando della raccolta di particolari materiali – vedasi scontrini fiscali, biglietti del tram o addirittura carta stagnola delle sigarette – che, comunemente ritenuti insignificanti, possono al contrario costituire oggetto di raccolta a fine umanitario. Dall'acquisto di carrozzine per portatori di handicap alla costruzione di orfanotrofi. Anche Molfetta è spesso coinvolta in iniziative di questo genere e non ultima, in quella di raccolta dei tappi di plastica. Pochi sanno, ad esempio, che il materiale di cui sono costituiti i tappi è il semplice Polietilene (PE), mentre quello delle bottiglie è il Polietilene tereflatato (il famoso PET che ritroviamo su ogni confezione), e perciò il loro processo di riciclaggio risulta essere completamente diverso. Certo, il lavoro di raccolta dei tappi può apparire particolarmente difficile e anti-economico (ne occorrono circa 400.000 per ricavare 150 euro), ma un dato da non sottovalutare è l'azione innanzitutto educativa del progetto. In effetti se ognuno di questi volontari donasse anche solo un centesimo alla causa, si riuscirebbero forse a raccogliere più soldi, ma si sa: mettere mano al portafoglio una sola volta è semplice e diviene spesso mero tentativo di alleviare il proprio senso di colpa, non mutando affatto le proprie abitudini di consumo. Con queste iniziative, invece, le persone vengono coinvolte di più e così dedicano maggiormente attenzione alle tematiche poste in questione. Per non parlare poi dell'importanza del riciclo. Da quest'anno un motivo in più dovrebbe incentivare la raccolta dei tappi anche a Molfetta, perché ad affiancare le tradizionali reti delle parrocchie e delle scuole cittadine, ci sarà l'Organizzazione “Kenda Onlus”. Fondata sui principi della fratellanza e della cooperazione tra i popoli, l'associazione non governativa pugliese mira a finanziare la costruzione di pozzi, canali e fontanelle per portare acqua potabile in alcuni villaggi del Benin. Un sogno diventato realtà è il caso della francese Bouchons d'Amour – il nome non è certo casuale –, che con 485 milioni di tappi accumulati, pari a circa 90.000 euro, è riuscita a costruire un orfanotrofio in Madagascar, nonché ad organizzare una serie di altre iniziative di beneficenza nei confronti dei portatori di handicap. Con una delibera risalente allo scorso 30 dicembre, il Comune si è impegnato ad assicurare il supporto logistico all'iniziativa, denominata “Tappiamo la sede d'acqua”, con l'Asm-Molfetta incaricata del trasporto gratuito presso l'Amiu di Bari. Trespoli per la raccolta dei tappi – simpaticamente ribattezzati “tapponetti”– sono già presenti in alcune scuole e parrocchie della città, ma presto, assieme ai relativi manifesti, se ne aggiungeranno altri. Per ora, tra le associazioni cittadine, è possibile effettuare la raccolta solo presso la Casa dei Popoli.
Autore: Rossella De Laurentiis
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