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Tanti progetti per cambiare il waterfront fronte mare di Molfetta
15 dicembre 2015

Concluso il concorso “Europan 13”. Dopo il “Forum delle città e delle Giurie” che si è svolto a Bratislava il 6 e 7 novembre, con grande attenzione internazionale, e dopo i lavori conclusivi delle Giurie nazionali di tutta Europa, ecco pubblicati i progetti premiati di questa tredicesima edizione. La manifestazione nazionale di premiazione dei gruppi, insieme alla mostra dei progetti, si svolgerà alla fine di marzo del prossimo anno a Molfetta. 1305 progetti provenienti da tutto il mondo in risposta ai 49 programmi proposti dai promotori dei siti dei 15 paesi europei organizzatori del concorso. Un ottimo bilancio per l’Italia sull’impegnativo tema del waterfront di Molfetta per il quale sono state inviate 37 proposte, più del 70% dei gruppi iscritti. Alta presenza di progettisti italiani ma anche europei. Infatti della totalità dei progetti il 78% proviene dall’Italia, il 14% dalla Spagna, il 5% dalla Francia e il 3% dalla Germania. Una grande qualità nei progetti che in alcuni casi hanno cercato di tenere in considerazione le prescrizioni di programma e in altri hanno voluto offrire nuove prospettive. Del totale dei progetti premiati, l’Italia ha assegnato a progettisti stranieri il 50% dei premi. La Giuria nazionale, composta da Sabrina Cantalini, Guillaume Chatelain, Luigi Coccia, Tommaso Dal Bosco, Hand Jorg Duvignau, Robert Holton, Paola Pierotti, con Mauro Saito presidente, ha assegnato 2 premi in denaro (1 vincitore e 1 segnalato) e 2 menzioni speciali su un totale di 37 proposte progettuali. In generale, nelle prime due proposte, la Giuria ha ritenuto di offrire alla città elementi identitari facilmente adattabili alle necessità di programma. Nelle proposte menzionate interessanti punti di vista che possono suggerire alla città nuove visioni. “Il concorso internazionale di idee ci ha restituito progetti con suggestioni forti per cambiare il fronte mare della nostra città –commenta il sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio – C’è stata una grande partecipazione, ci riempie di orgoglio che team composti da giovanissimi professionisti di tutta Europa abbiano ragionato, immaginato sulla ‘Rigenerazione urbana tra città e mare”. “È interessante – continua – il punto di vista offerto dai giovani architetti per elaborare soluzioni a consumo di suolo zero, rinaturalizzazione degli ambienti, utilizzo di materiali locali e arredi urbani rinnovabili senza stravolgere ma rafforzando l’identità della nostra città. Ringraziamo tutti i giurati, l’organizzazione di Europan Italia e in particolare l’architetto Marilia Vesco, per il lavoro svolto in sede di commissione. Non sono un tecnico e non giudico il valore dei progetti vincitori ma posso dire che acquisiremo tutti gli elaborati progettuali e non solo quelli vincitori poiché ci viene segnalato che da molti di loro potremmo trarre spunti importanti. Organizzeremo entro la primavera una mostra e un workshop in cui coinvolgeremo i vincitori in una presentazione pubblica. Sarà una grande occasione di scambio tra i professionisti e di coinvolgimento della città. Il nostro obiettivo è molto operativo: entro la metà del 2016 vogliamo arrivare a un progetto preliminare sul nuovo lungomare, a partire dallo stralcio di levante, che tenga conto delle suggestioni di questo concorso e le innesti sulla storia e sulla identità del nostro fronte mare perché non vogliamo perdere per l’effettiva realizzazione il treno della programmazione europea 2014-2020”. Classe ’88 per il team del progetto vincitore, dal titolo “Hold the line - A flexible tool for an adaptable city”, composto da Nicola Dario Baldassarre, Pasquale Cipri, Salvatore Dentamaro, Nicoletta Faccitondo, Andrea Salvatore e Margherita Valente. Il progetto si è distinto per la capacità di trovare un elemento caratterizzante per il waterfront che rispetta la necessità di non consumare ulteriore suolo e individua un “logo” architettonico, la cui leggerezza visiva garantisce il rispetto dell’esistente; la riattualizzazione dell’antico utilizzo del mare per la balneazione da parte dei cittadini; l’interessante soluzione proposta per i cantieri navali che risolve l’attuale situazione di mantenimento delle attività cantieristiche ma con una versatilità tale da adattarsi facilmente all’eventualità di una futura delocalizzazione di tali attività. Una perfetta rispondenza al tema della città adattabile, con l’inserimento di un “tool” (il portale modulare) che diviene elemento generatore dell’intero sistema waterfront che la cittadinanza può auto-organizzare in base agli usi, con i tratti identitari della tradizione molfettese. Questo potrà implicare un’azione di progettazione partecipata nello sviluppo delle singole aree sensibili. Il progetto segnalato dal titolo “Molfetta, Terra e Mare”, rivela un gruppo classe ’89, di architetti spagnoli con la capogruppo italiana ma di adozione spagnola, composto da Barbara Piona Dottore, Josep Ninou Carmona, Luis Julio Pareda Arias, Ferran Viladomat Serrat e collaboratori Gabriel Casals Serrano e Carles Esquerra Julià. Il progetto mette a sistema gli elementi critici lungo il waterfront attraverso l’utilizzo della pietra calcarea locale declinata nelle varie soluzioni progettuali essendo essa stata identificata come materiale dominante in continuità con la struttura del centro storico. Il risultato è una dinamicità dell’intero fronte marittimo attraverso interessanti soluzioni progettuali sviluppate nei punti più rappresentativi. Proponendo la pedonalizzazione di tutto il waterfront e una linea rapida di trasporto pubblico che collega Prima Cala e la piazza della Madonna dei Martiri. Molto interessante la trasformazione in positivo del parapetto murario che diventa un elemento di seduta con un doppio livello di passeggiata e di balneazione e l’integrazione di Villa Garibaldi con l’intero sistema di Levante. A Ponente i due livelli di percorso si unificano con un rapporto graduale verso il mare del quale le pavimentazioni e le gradinate sono gli elementi principali. In coerenza con i materiali locali si propongono interessanti soluzioni di arredo urbano. Il progetto Menzione speciale dal titolo “A walk to re(new imagine activate)”, rivela un gruppo di giovani architetti spagnoli, composto da Miguel Fernandez-Galiano, Laia Cervelló Sabaté, Alfonso Rengifo Cavestany, José Sanz Gorordo, Regina Valle Viudes e collaboratori Marta Criado del Rey Arana, Luis Gómez Hernández e Javier Núñez Pérez- Seoane. Il progetto con la sua originalità espressiva propone una visione del lungomare che elimina la presenza del traffico veicolare, offrendo una soluzione alternativa del traffico con la realizzazione di tre parcheggi. Grandi spazi pubblici attrezzati dove i cittadini hanno l’opportunità di vivere in modo diretto il rapporto tra la città e il mare. Interessante è l’idea di innescare l’iniziativa del “contest” per la proposta di elementi di arredo urbano rinnovabili, che potrebbe diventare un meet culturale di attrazione internazionale. Il progetto Menzione speciale dal titolo “SeaSide”, rivela un gruppo di giovani architetti italiani, composto da Serafino Fioriello, Maria Concetta Buquicchio, Loiacono Lorenzo e collaboratore Andrea Capuano. Il progetto propone con convinzione la rinaturalizzazione della prima cala e l’intensificazione delle aree verdi. È previsto l’uso esteso del verde sia come barriera visiva che come fattore di attenuazione dell’impatto dell’edificazione moderna. Questo approccio sostenibile è uno spunto per la realizzazione di nuove piazze sul lungomare Marcantonio Colonna che sfruttano delle parti già esistenti protese verso il mare parallele alla configurazione della costa e allo stesso tempo si connettono con gli elementi emergenti dell’interno. Utilizzando la sezione trasversale, il progetto individua una zona scavata, un luogo di sosta dove è possibile sedersi e ammirare il mare.

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