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Tanti auguri Molfetta!
01 gennaio 2016

Siamo al giorno di chiusura. Il 2015 è stato un anno decisivo in Europa. I fatti di Parigi ci hanno dimostrato che la sfida più grande, per le democrazie occidentali, è nell’inclusione delle periferie, nella lotta alla povertà, in una cittadinanza inclusiva e plurale.

Eppure, in Italia, vecchi e nuovi populismi fanno della chiusura identitaria, delle espulsioni e dell’odio  razziale i propri cavalli di battaglia. Sono morte 3 mila persone quest’anno nel Mediterraneo. In Europa le merci passano, le persone no. E quando arrivano in Italia, l’attacco alla dignità prosegue nei CIE e nei CARA, strutture spesso simili ai lager di recente memoria.

Anche a Molfetta l’inclusione sociale è uno delle prove più importanti per la politica. Povertà ed emergenza abitativa sono sempre più evidenti. L’occupazione di locali, da parte di soggetti a rischio, indicano una situazione d’emergenza non solo per qualcuno, ma per una fetta importante di società. Quella che pone i problemi più urgenti. E’ necessario, però, avviare politiche sistematiche di lotta alla povertà, eventualmente destinare dei locali ad uso abitativo per soggetti a rischio, pensare a delle forme di sostegno al reddito. E’ importante, insomma, governare i fenomeni, e non lasciare che i processi sociali facciano il loro corso, per poi tamponare con interventi d’emergenza. Questa è forse la sfida più importante per il prossimo anno, in tutti i settori più importanti per la città, urbanistica, porto, mobilità, esclusione sociale etc: governare, progettare il futuro della città, decidere. Perché la politica è decisione, non mera gestione tecnica dell’esistente.

Molfetta continua ad esprimere una grande vivacità: nel lavoro, nella cultura, nell’arte etc. C’è una generazione che preme alle porte del mondo, ma che è continuamente strozzata da precarietà, insicurezza, ricattabilità. E’ la generazione che, alle fine di queste feste, dovrà tornare nelle città del nord, o che anche questi giorni è al lavoro negli enormi call center molfettesi. Ma è una soggettività creativa, eterogenea, in grado di adattarsi a contesti lavorativi dei più vari, di affrontare l’insicurezza e il ricatto.

Nascono, anche a Molfetta, nuove iniziative imprenditoriali, esperienze di cooperazione e di innovazione sociale, progetti di lavoro e di vita che rompono il ricatto della subordinazione e creano valore nella crisi. E’ qui che risiede, forse, la sfida più interessante di questi tempi. Nella cooperazione, nella condivisione, oggi si po' produrre più e meglio che nei “posti” che il mercato mette a disposizione. E’ importante, allora, fare della cooperazione il terreno di immaginazione e di costruzione politica, per un futuro che sia di tutti.

Auguri Molfetta!

© Riproduzione riservata

Autore: Giacomo Pisani
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