Tanti auguri Molfetta!
MOLFETTA - Il 2013 è stato un anno decisivo per Molfetta, è innegabile. Il centro sinistra di Paola Natalicchio ha vinto inaspettatamente su quella destra azzolliniana che ha retto la politica cittadina dell’ultimo decennio, trasformando il governo della comunità in un affare privato, come dimostrato dalle indagini della magistratura sul nuovo porto commerciale.
Quest’ultimo è stato messo sotto sequestro, mentre pezzi di un centro-destra malconcio si affaticano a trovare appigli per demonizzare l’atteggiamento rispetto a questa grande opera, dopo aver sottomesso a ragioni economiche la salute dei cittadini e del territorio, a cominciare dalle coste, ricolme di bombe e fusti chimici.
L’amministrazione Natalicchio ha portato certamente una ventata di novità a Molfetta, rompendo rapporti di potere consolidatisi in anni di stradominio azzolliniano e rimettendo tutto in gioco. La sfida è solo all’inizio e non vogliamo azzardare giudizi frettolosi e sommari. Certamente è necessario evitare un atteggiamento meramente giustizialista. Il rispetto delle regole deve coniugarsi con una capacità progettuale che sappia rimettere alla decisione politica il futuro della città. Tra l’altro, oggi l’azione amministrativa può cogliere le istanze di una gran quantità di soggetti (associazioni, movimenti, ecc) che stanno nascendo all’interno del tessuto sociale, a cominciare dai comitati di quartiere. Questi hanno svolto un’azione propulsiva rispetto allo sviluppo del territorio, alla cittadinanza attiva e alla partecipazione di coloro che abitano i quartieri, stimolando iniziative fortemente radicate agli spazi cittadini e in linea con i bisogni che legano persone e territorio.
Il dialogo fra l’amministrazione e tali soggetti può incoraggiare un’azione politica che resti immanente ai bisogni e ai mutamenti sociali in atto, a condizione che le istituzioni preservino l’autonomia di tali iniziative. Ricondurre le forme di attivazione sociale autonome all’interno di schemi preconfezionati non fa che riportare la sfida per una cittadinanza libera e consapevole al di qua della posta in gioco.
A livello nazionale, il dominio della tecnica si rivela in maniera eclatante nel ripiegamento della progettualità di destra e sinistra entro un pensiero unico di gestione dell’esistente all’interno degli standard del mercato. Eppure da più parti si manifesta l’eccedenza di un gran numero di soggettività che chiedono spazi di espressione e, talvolta, li costruiscono essi stessi, sfuggendo alla pianificazione del mercato e aprendo spiragli di rielaborazione. La grande sfida di questo 2014 è proprio quella di dare spazio all’iniziativa dei soggetti incarnati, mettendo in discussione l’astrazione di un modello economico che sottomette la vita a ragioni quantitative, mortificandola. E’ necessario ripartire dalla valorizzazione di quegli spazi condivisi in cui emerge un valore sociale dato dalla cooperazione, che non rientrano nelle categorie consuete con cui consideriamo la proprietà e che mettono lo basi per la creazione di nuovi mondi possibili. Qui il bene comune coincide con la stessa capacità della collettività di essere all’origine di progetti di vita che investano tutti, rimettendo in gioco la ricchezza delle possibilità.
Per un futuro che sia il terreno di crescita dell’intera comunità. Non restano molte alternative, per questo il 2014 è un anno cruciale. Tanti auguri Molfetta.
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Autore: Giacomo Pisani