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T. Minervini: “Rilanciare il progetto civico”. Visaggio: “Mai con la Cdl”
20 gennaio 2006

MOLFETTA – 20.1.2006 Annunciata in pompa magna come il “Conclave del Centrodestra” che avrebbe dovuto fare chiarezza sulle scelte del sindaco, Tommaso Minervini (nella foto), in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera, l'assemblea convocata presso la Sala Turtur dalla lista civica Città per Tutti ed aperta, oltre che a dirigenti, iscritti e simpatizzanti dei partiti della coalizione, anche alla stampa, si è rivelata poco più che uno psicodramma collettivo andato in scena pubblicamente (a questo proposito, ed a scanso di equivoci, rivolgiamo tutto il nostro più sincero apprezzamento nei confronti di chi, sindaco in testa, ha deciso di invitare anche gli organi di informazione locale per assistere, in un momento così delicato per la sua maggioranza, ad una discussione franca e a tratti anche molto dura come quella di ieri sera). Chi si aspettava una presa di posizione chiara e netta da parte di Tommaso Minervini sulla querelle di questi giorni, se cioè il primo cittadino sarà il candidato della Casa delle Libertà o del “terzo polo” di ispirazione socialista, alternativo sia al centrodestra che al centrosinistra, è rimasto deluso, dal momento che, molto abilmente, il sindaco ha rilanciato la palla ai partiti della sua coalizione ponendo però delle condizioni molto precise per la sua ricandidatura. La relazione di Tommaso Minervini è stata una lunga ed accorata difesa a spada tratta della bontà del suo progetto civico (“l'unica novità nello scenario della politica locale degli ultimi anni”, lo ha definito) e sulla necessità di riproporlo anche in vista della competizione amministrativa della prossima primavera. Un progetto civico, però, che non ricalchi pedissequamente quello del 2001 dal momento che Molfetta è profondamente cambiata in questi anni e quindi è indispensabile “che la nostra alleanza si rinnovi e si apra ad orizzonti nuovi e ai tanti contributi che provengono dalla città. Il progetto civico – ha continuato Tommaso Minervini – non può accontentarsi di rappresentare un assemblaggio numerico-elettorale o di replicare semplicemente quanto già fatto, è necessario mantenere l'impostazione progettuale originaria, confrontandosi con i partiti ma non subendone le logiche. Se non sarà così, il progetto civico perderebbe la sua originalità”. Ed è tutto qui il senso della proposta politica avanzata dal primo cittadino: i partiti non sono sufficienti a rappresentare le dinamiche che stanno emergendo in città, è indispensabile che essi siano consapevoli di questo e siano quindi disposti a recepire le istanze che emergono dalla società civile, non pretendendo nessuna egemonia o accampando presunte superiorità. Ma è su un altro punto che il sindaco ha posto l'accento: la necessità di recuperare unità tra tutte le forze politiche che hanno amministrato in questi anni. “Dobbiamo cercare – ha detto il primo cittadino – le ragioni dell'unità. Se perdiamo la nostra coesione fatalmente si avrebbe la trasformazione del progetto civico in un'altra cosa che spetterebbe solo alle organizzazioni partitiche gestire e non a me che non sono uomo di partito. L'unico modo per raggiungere l'unità tra forze politiche che a livello nazionale e regionale sono in schieramenti diversi (il riferimento al Nuovo Psi è chiaro ndr) è rilanciare il senso del nostro progetto originario, dandone la naturale evoluzione. Occorre andare al di là della logica degli schieramenti e dei rigidi schemi dei partiti in cui tanta parte della società non si riconosce”. Così Tommaso Minervini ha comunicato ufficialmente di non poter scegliere tra le due opzioni che sono oggi sul campo e cioè la candidatura con la "Casa delle Libertà" o quella con il “terzo polo”, ispirato dal consigliere regionale Franco Visaggio (nella foto durante il dibattito di ieri alla sala Turtur) del Nuovo Psi e dal segretario politico del movimento Molfetta che Vogliamo, Sergio Azzollini: “in quanto sindaco del progetto civico non posso scegliere né per l'uno nè per l'altro. In questa fase occorre attendere il tempo necessario perché si ragioni al di fuori dei condizionamenti, delle gabbie e degli ultimatum che sono tipici delle logiche di partito. Io scelgo Molfetta e, non avendo nessuna tessera di partito in tasca, prendo la tessera della città. Scelgo di riproporre il progetto civico ponendo al centro il destino di Molfetta. I partiti devono capire che, per quanto importanti, al primo posto per me c'è la città. Se si ritiene che non c'è più tempo per la discussione, è giusto che i partiti riprendano in mano la responsabilità di percorrere strade diverse, ma a questo punto sono io che chiedo ai partiti di fare una scelta: ci sono le condizioni per rilanciare il progetto civico?” Ma Tommaso Minervini è tornato ancora sul fattore tempo: “Il tempo del confronto, per quanto mi riguarda, non si è ancora consumato e non mi lascerò certo strattonare da una parte o dall'altra, o condizionare dagli ultimatum. Se tutti i partiti e le forze civiche che hanno governato con me in questi anni si diranno disponibili, responsabilmente e consapevolmente, ad essere protagonisti della nuova stagione, allora io sarò il candidato sindaco. Ma se non tutte le forze civiche e politiche dimostreranno questa disponibilità, è giusto che il peso e la responsabilità sia assunta dai partiti politici. Se si deve andare verso un governo di coalizione di carattere partitico, è giusto che il sindaco sia un esponente di partito e non io”. Al termine della relazione del sindaco hanno preso la parola alcuni tra i dirigenti politici presenti nella Sala Turtur. Dopo l'intervento del prof. De Cosmo (nella foto) che ha sostanzialmente ripreso le argomentazioni del sindaco, ha preso la parola il consigliere regionale del Nuovo Psi Franco Visaggio. Era il suo uno degli interventi sicuramente più attesi e di certo non ha tradito le aspettative dal momento che ha parlato con estrema chiarezze e franchezza: “Dopo esserci espressi già più volte pubblicamente – ha detto Visaggio – attraverso dichiarazioni e comunicati diffusi dalla stampa locale, siamo qui stasera a ribadire la nostra posizione che ormai dovrebbe essere nota a tutti. Nel 2001 fummo tra gli artefici di quel progetto civico che aveva come obiettivo quello di creare una alternativa all'amministrazione di centrosinistra che aveva dimostrato di non essere in grado di governare nell'interesse della città. Le forze civiche ed i movimenti, per una scelta tattica dovuta al fatto che per vincere le elezioni servono i numeri, decisero di allearsi con la Casa delle Libertà per raggiungere questo obiettivo. I primi tre anni di amministrazione sono andati benissimo ed abbiamo conseguito i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, ma nell'ultimo anno e mezzo qualcosa è cambiato e sono maturate le condizioni di una assoluta incompatibilità, prima amministrativa e poi politica, con la Casa delle Libertà”. L'affondo di Visaggio è durissimo: “Negli ultimi mesi la connotazione civica dell'amministrazione si è annacquata a causa di una presenza preponderante dei partiti (e di alcuni in particolare) che hanno portato anche ad una supremazia personale del senatore Azzollini sul sindaco. Diciamo la verità! Questi conflitti sono poi sfociati nel corso della crisi amministrativa che si è conclusa con una composizione della giunta fortemente partitica che ha offeso la nostra dignità. Per questo abbiamo deciso di ritirarci dalla coalizione. Abbiamo consentito – e consentiremo fino alla fine del mandato - al sindaco di governare perché nel 2001 siglammo un patto e noi, da uomini di onore, i patti li rispettiamo, ma oggi c'è una incompatibilità politica con la Casa delle Libertà”. Il consigliere regionale del Nuovo Psi, poi, fa la sua proposta: “Noi siamo disponibili ad un progetto civico che abbia connotati diversi e che non comprenda la Casa delle Libertà. Propongo a Tommaso Minervini di presentarci da soli alle prossime elezioni amministrative, abbiamo dimostrato di saper governare e la città renderà merito al sindaco di quanto fatto. Noi, comunque lo sosterremo fino alla fine del mandato e saremo al suo fianco anche in futuro se opterà per un vero progetto civico senza i condizionamenti del centrodestra”. A questa presa di posizione si è poi aggiunta quella del segretario politico del movimento Molfetta che Vogliamo, Sergio Azzollini che, da noi avvicinato, ha ribadito la sua intenzione di costituire un “terzo polo” che sia alternativo alle due coalizioni di centrodestra e centrosinistra. “Di sicuro – ci ha detto – l'alleanza con la Casa delle Libertà è finita”. A Franco Visaggio ha risposto a muso duro l'avv. Pietro Uva, (nella foto) ex assessore del Partito Repubblicano: “I socialisti con questa scelta uccidono il progetto civico! L'interesse della città deve essere preponderante rispetto alle incompatibilità di carattere politico o alle logiche di schieramento. Dobbiamo rimettere al centro la nostra idea di Molfetta e trovare su questo una convergenza possibile tra tutti”. C'è da dire che, nonostante presenti, i rappresentanti politici di Forza Italia, Udc e An non hanno ritenuto di dover intervenire. Anzi, l'on. Amoruso, arrivato a dibattito iniziato, ad un certo punto ha polemicamente lasciato la riunione mentre stava parlando Tommaso Lioce che denunciava gli “interventi a gamba tesa” fatti da qualcuno del centrodestra ai danni del primo cittadino. Da noi avvicinato l'on. Amoruso, commissario della locale sezione di An, non ha voluto rilasciare dichiarazioni, rimandandoci ad un comunicato che sarà diffuso nelle prossime ore dopo i necessari approfondimenti all'interno del partito. Stesso silenzio da parte di Pasquale Minuto, segretario locale dell'Udc, che ha detto di dover aspettare, prima di rilasciare dichiarazioni, l'esito del direttivo del partito che si terrà martedì prossimo per analizzare la situazione. Antonio Camporeale, segretario locale di Forza Italia ed assessore al Porto, ha invece espresso il suo parere su quanto detto da Tommaso Minervini: “Indubbiamente siamo un po' contrariati perché stasera ci aspettavamo una presa di posizione chiara da parte del sindaco. Tuttavia ribadiamo che siamo disponibili a dare continuità a questa esperienza amministrativa. Certo non possiamo aspettare ancora a lungo, abbiamo necessità di cominciare la nostra attività politica in vista delle elezioni. Il sindaco deve capire che questa situazione deve risolversi in tempi ragionevoli”. Lo stesso segretario ha poi dichiarato che nei prossimi giorni ci sarà una conferenza stampa di Forza Italia alla presenza del sen. Antonio Azzollini (impegnato a Roma). Cosa succederà ora? Difficile dirlo. Il sindaco, con le sue dichiarazioni, ha scompaginato le carte e, come nel gioco dell'oca, ora si ritorna alla casella di partenza. Toccherà ai partiti, adesso, fare le proprie mosse. Certo non tira una bella aria, nel centrodestra. Giulio Calvani
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