Svelata la “scandalosa” Maddalena di Cozzoli a Molfetta
MOLFETTA - Continuano a svilupparsi i nuovi percorsi culturali della città e finalmente l'annunciato gioiello Cozzoliano ha un volto: durante una commossa e partecipata cerimonia nella chiesa del Purgatorio a Molfetta, è stata rivelata ed esposta al pubblico la prima statua della Maddalena (nella foto di Alessia Ragno) plasmata dallo scultore molfettese Giulio Cozzoli.
Ad accoglierla assieme ai fedeli e curiosi, il sindaco sen. Antonio Azzollini accompagnato dagli assessori Magarelli e Corrieri, il direttore scientifico del progetto prof. Gaetano Mongelli, docente di Storia dell'Arte Moderna e Contemporanea presso l'Università di Bari, il nipote dello scultore Maurangelo Cozzoli e, a fare gli onori di casa, il priore dell'Arciconfraternita della Morte dott. Francesco Stanzione.
E' proprio Stanzione ad annunciare il momento in cui la statua viene scoperta e in un attimo il telo bianco scivola mostrando a tutti un viso sconvolto dal dolore, lacrime di alabastro che rigano un volto genuinamente femminile, una posa plastica e naturale incorniciata da quelle scandalose spalle nude che non furono tollerate dal vescovo di Molfetta nel 1956, Achille Salvucci.
La statua non andò mai in processione ed è rimasta nascosta fino ai giorni nostri, quando con il benestare di Maurangelo Cozzoli e dell'intera famiglia del maestro Cozzoli, è stato possibile recuperare tale meraviglia dell'arte nostrana.
Il Priore Stanzione è visibilmente commosso: “Il nome di Cozzoli rimarrà sempre nel cuore di ogni confratello dell'Arciconfraternita della Morte. Ogni sua creazione, soprattutto le statue della Pasqua a noi affidate, è un preziosissimo esempio di quanto Cozzoli fosse vicino alla sua città, alla confraternita stessa, come quando, in vita, si mescolava alla gente comune per ascoltare il loro fondamentale parere sulle statue”.
Il sindaco rinnova i ringraziamenti alla famiglia Cozzoli, la cui sensibilità straordinaria è parte importante di questa manifestazione, e sottolinea quanto questa occasione sia importante per la città: “Un pezzo di storia Molfettese è tornato alla luce e ci si augura che questo sia solo un punto di partenza che permetta a nuove menti di dedicare attenzione ad un artista che fa parte della storia della città. I molfettesi devono essere reintrodotti nell'arte della città, e Cozzoli è uno straordinario maestro d'arte”.
A concludere la presentazione il dettagliato commento del prof. Mongelli, che svela ogni particolare voluto della statua.
“Una Didone abbandonata, una sensualità appena accennata, eppure tanto evidente; una posa plastica straordinariamente comunicativa; quelle mani piamente giunte e quel piede ben saldo per terra che accompagna l'altro piede adagiato solo in punta; i capelli fluenti, simbolo della donna, ma anche della santa. Ogni particolare in Cozzoli ha un significato preciso e questo contribuisce a rendere la Maddalena religiosa e terrena allo stesso tempo: in essa c'è armonia delle linee, della posa, dell'espressione, il bello artistico che accompagna una religiosità indiscussa”.
Al termine della serata sono state scoperte le quattro teche che riportano i disegni preparatori per le statue del Purgatorio, uno splendido momento di quotidianità dell'artista, che traccia su fogli quadrettati volti e pose che diventeranno poi il simbolo della Pasqua molfettese.