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Successo dello spettacolo teatrale 8 donne e un mistero all'Odeon di Molfetta
25 gennaio 2008

MOLFETTA - A giudicare dalla sala gremita e dalla presenza calorosa, Molfetta aveva fame di teatro e questa nuova stagione teatrale invernale è, sicuramente, il rimedio migliore. Il secondo appuntamento della rassegna del cine-teatro Odeon, con l'applauditissimo “8 Donne e un mistero” (nelle foto di Alessia Ragno), un thriller sul filo del grottesco giocato, interamente, sui rapporti fra le otto donne protagoniste, scritto da Robert Thomas, per la regia di Claudio Insegno. Siamo nella campagna francese degli anni '50 e le otto protagoniste, si ritrovano sole, bloccate nella stessa casa, testimoni di un delitto cruento quale l'uccisione dell'unico uomo di casa. Si sviluppa, così, un turbinio di accuse, sospetti e maldicenze; a giocarsi la partita la moglie e le figlie del morto, governante e cameriera, la sorella approfittatrice e, a completare l'incredibile quadretto, la suocera finta malata e la cognata nevrastenica. Un'opera corale che focalizza l'attenzione su quanto la realtà possa essere diversa da come ce l'aspettiamo e di come certe vite si trascinino, per convenienza e malafede, sotto una spessa coltre di bugie, per poi esplodere alla prima, eclatante occasione. Piccolezze e miserie delle protagoniste vengono fuori a catena, ogni indizio scopre un calderone di bugie che trascina giù tutto il gruppo; ma nella piece non c'è spazio per il moralismo spicciolo, si gioca con le accuse e i colpi di scena, alternati da languidi siparietti musicali che raccontano, più intimamente, il dramma dietro ogni personaggio. Le protagoniste sono volutamente grottesche e fortemente caratterizzate: Eva Robin's è assolutamente naturale nel ruolo della cognata nevrastenica e ipocondriaca, Caterina Costantini rende con grande mestiere e tempi comici il personaggio della moglie cinica e un po' arrivista, delusa dalla vita e dall'amore e per questo più disincantata; Corinne Clery è viziosa e sfrontata, la risata facile e la camminata da vamp che confezionano un personaggio, quale quello della sorella del defunto, che porta ancora più scompiglio fra le abitanti della casa. A impreziosire il cast la presenza di Elsa Martinelli, una suocera ubriacona e morbosamente attaccata ai suoi soldi, che da un mondo tutto suo assiste svogliata e distratta ai continui colpi di scena. La recitazione scorre e riempie le due ore, aiutata da un testo con almeno una decina di colpi di scena che legano il pubblico alla narrazione, e con il piacevole intermezzo delle parti musicali, cantate quasi tutte dal vivo e create per l'occasione da Rossana Casale.
Autore: Alessia Ragno
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