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Strade urbane: è allarme rosso Completamente abbandonate o “rabberciate” alla meglio
15 marzo 2003

Da via Madonna dei Martiri alla 167, passando per via Cap. Azzarita, via Roma, via Berlinguer senza dimenticare corso Fornari, nè viale Martiri della Resistenza, uno solo sembra essere il comune denominatore dei quartieri della nostra città: la disastrosa condizione delle strade. Saltato alla ribalta dalla scioccante situazione del ponte, il problema non può non essere sentito da tutti quei molfettesi che giornalmente, a piedi o in macchina, sono costretti ad avventurarsi in una città che è ormai diventata un percorso di guerra ad ostacoli. Dune, buche di svariata grandezza e profondità, tombini della fognatura rialzati o infossati (quello sotto il ponte del vico è un vero “killer”) mettono a rischio l'incolumità di marmitte e semiassi delle nostre care vetture. Oltre che la salute di chi le guida e di chi è costretto a conviverci s'intende. Come è possibile che si sia arrivati ad una situazione del genere? E' impossibile ricercare un'unica causa come è anche evidente che il numero forsennato di auto che circolano nella nostra città giornalmente non aiuta di certo gli spazi d'intervento. Certo è che negli anni, pochi sono stati gli interventi di restyling stradale e la maggior parte hanno avuto effetti pessimi. E forse è proprio questo il vero grande problema. Ad oggi si cerca di risolvere il problema tappando i buchi che giornalmente vengono segnalati qua e là senza una benché minima programmazione degli interventi. In più, non ce ne vogliano gli addetti alla manutenzione, la qualità di questi interventi di “rattoppo” è tutt'altro che soddisfacente. Molti dei pezzi di asfalto rifatti a copertura delle buche, a via Molfettesi d'America (167) come a viale Martiri della Resistenza (e parliamo solo dei casi più eclatanti) stanno venendo via, sgretolatisi come neve al sole a causa (ci si perdoni il controsenso) delle piogge di questi giorni. E per altri interventi recenti, come quello che ha colmato una vera e propria voragine in via cap. Magrone, si prospetta lo stesso futuro. Gli interventi sono così disorganici da risultare addirittura grotteschi in certe situazioni. Alla 167 all'angolo col benzinaio di via Terlizzi nei pressi dell'ospedale due buche sono state colmate ed una terza a pochi centimetri di distanza è stata inspiegabilmente lasciata illibata. Sarebbe curioso conoscere i motivi di queste inefficienza negli interventi, c'è forse anche lì necessità di risparmiare? E se così fosse era proprio necessario spendere tanti soldi in interventi come quello di via Bisceglie e della prima cala lasciando la città all'interno in una situazione indecorosa, oltre che pericolosa? Oppure è più remunerativo per gli addetti alla manutenzione fare più interventi sparsi che uno completo, programmato e auspicabilmente più duraturo? Sconfitti e arresi di fronte a un sistema di trasporti interno assolutamente inefficiente ci chiediamo se forse i molfettesi non abbiano il diritto a delle strade quanto meno agibili. Ma forse l'amministrazione comunale è più sensibile a far rispettare i doveri (vedi ausiliari per il controllo dei grattini) che a tutelare i diritti. Fabrizio Fusaro
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