Store di alcuni bastimenti di Molfetta Il motoveliero Puglia
Alcuni marinai anziani ricordano ancora il mv. Puglia per la notizia del suo naufragio e la conseguente triste perdita dell’intero equipaggio, avvenuta nel 1963. Era un bel veliero, slanciato nelle sue forme, costruito a Torre del Greco da M. Donnarumma e varato il 26 luglio 1896. Gli fu imposto il nome di Secondo di Vito. A due alberi e un ponte, aveva la stazza lorda di 115,26 t e quella netta di 99,66 t. Iscritto al Compartimento di Napoli con la matricola n. 3472, armatore era M. C. Pesce, mentre L. Di Vito fu al comando del bastimento per diversi anni. Dal 1901 risulta armatore F. Di Vito. Negli anni 1914-15 fu ristrutturato nel cantiere di Stanislao Paolillo di Torre del Greco. Toccava spesso i porti pugliesi; per esempio nel mese di luglio del 1898 era a Bari, salpando poi alla volta di Crotone. Nel 1904 gli fu cambiato il nome in S. Francesco B. Armatore risulta tale Boriello Luigi di Torre del Greco. Nel 1922 era iscritto al n. 154 delle matricole del naviglio di Torre del Greco e fu acquistato dai molfettesi Leonardo Spadavecchia fu Michele per 12 carati e dai fratelli Raff aele e Maurangelo de Gioia fu Vito per 6 carati ciascuno. Fu iscritto nelle matricole del naviglio di Molfetta al n.665. Nel 1926, fu installato a bordo un motore semidiesel SATIMA da 50 hp, costruito a Trieste. Il 1 febbraio 1927 il motoveliero fu venduto a De Gennaro Sergio di Giuseppe per £. 30.000. Pochi giorni dopo il De Gennaro, avendo bisogno di liquidità, prese in prestito, sotto forma di cambio marittimo, la stessa somma da Giovanni Sallustio fu Cristallino; il prestito era poggiato sulla barca e sui relativi profi tti di nolo. Entro il 3-8-1927 si doveva restituire la somma prestata, ma questa fu invece restituita il 23-2- 1928. Con atto del notaio Sergio Azzarita del 3-4-1929 il mv. fu venduto a Salvemini Giovanni fu Sabino e a Valente Leonardo, proprietari di 12 carati ciascuno. Lo stesso Valente il 25-2-1937 vendette al Salvemini la quota relativa a 8 carati. Nel 1948 nel cantiere di Vito Pignatelli a Molfetta fu sottoposto ad una radicale ristrutturazione, ridefi nendo le sue misure in 27,22 m di lunghezza, 6,91 m di larghezza, 3,40 m di altezza, e 119,47 t di stazza lorda. Nell’occasione fu sostituito il motore con uno da 110 hp costruito dall’Ansaldo. Nel 1953 morì Giovanni Salvemini e succedettero nella proprietà la moglie Maria Domenica de Candia e i fi gli Sabino e Anna Maddalena. In seguito, nello stesso anno questi vendettero a Giacomo Salvemini fu Sabino (rispettivamente cognato e zio) 2 carati per ciascuno. L’anno dopo gli stessi eredi defi nirono la loro proprietà: alla de Candia andarono 10 carati, all’avv. Sabino 5 carati e ad Anna Maddalena 3 carati. Questi ultimi 3 carati nello stesso atto vennero venduti alla de Candia. Per disposizione ministeriale nel 1954 fu mutato ancora una volta il nome: da S. Francesco B. a Puglia. Il 18-9-1959 per atto del notaio Graziano Martino, l’avv. Sabino e la madre vendono i 5 e i 13 carati a de Felice Giacomo e a Minervini Saverio Vincenzo che divisero i 18 carati in 9 ciascuno. Con scrittura privata del 30-3-1960 e autenticata dal notaio Martino, Salvemini Giacomo vendette 3 carati per ciascuno al de Felice e al Minervini. Dopo la ristrutturazione il motoveliero Puglia viaggiava spesso toccando diversi porti dell’Adriatico e del Tirreno. Si segnalano numerosi viaggi tra il 1953 e il 1964; per esempio da Lipari caricava pomice che sbarcava a Bari. Dai porti della Jugoslavia (Gravosa e Sebenico) caricava legname per la ditta Pansini di Molfetta. Da Spalato caricava pietra marna per il cementifi cio Gallo di Molfetta. Partiva da Bari con bitume e lo scaricava a Palermo. Anche l’Albania era la meta dei suoi viaggi, in particolare Durazzo dove caricava cavalli. A Molfetta spesso rimaneva alla fonda nei pressi del faro in attesa di ordini di caricamento. Il 1963 fu un anno disastroso per il nostro bel motoveliero. Alla fi ne di giugno 1963, il mv. Puglia, proveniente dalla Jugoslavia con un carico di legname, fu fermato da una motovedetta della Guardia di Finanza che lo perquisì trovando 60 kg di sigarette occultate in diversi punti del bastimento; di conseguenza fu denunziato il capitano Giacomo de Felice. Condotto sotto scorta nel porto di Molfetta fu sbarcato il legname sotto la sorveglianza della Guardia di Finanza. Pagando una onerosa multa il mv. riprese a navigare. A metà di ottobre salpò da Molfetta alla volta dell’isola di Segna in Jugoslavia a caricare legna da ardere per Venezia. Il 1 novembre era in corso una burrasca da scirocco e il capitano e proprietario Giacomo de Felice completato il carico salpò, ma vicino l’isola di Veglia naufragò. La Capitaneria di Veglia inviò prima una motobarca poi il mp. Imerac che avvistò 4 naufraghi che nuotavano verso lo scoglio di Galù, ma non potè recuperarli. Nel naufragio perì, oltre al capitano tutto l’equipaggio composto dal motorista Giuseppe Minervini (nipote del capitano) di 27 anni, il mozzo Gennaro Musso, il nostromo Cosmo de Giglio. e il marinaio tale Azzollini, Furono recuperati solo la salma del de Felice, di Minervini e del marinaio Azzollini. Tra il 16 e il 29 di novembre man mano che si recuperavano i corpi degli sventurati marinai si svolgevano i funerali con la partecipazione di tutta la marineria molfettese. Il mv. Puglia fu cancellato dalle matricole del naviglio molfettese il 29-10-1964.
Autore: Corrado Pappagallo