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Stasera volantinaggio dei “giovani comunisti” sul tema dei diritti civili
13 gennaio 2006

MOLFETTA 13.01.2006 Nonostante il momento delicato che i partiti e gli elettori di centro-sinistra molfettesi stanno affrontando, all'indomani del risultato delle primarie dell'Unione, le/i giovani comuniste/i decidono di riportare all'attenzione dell'opinione pubblica i temi dei diritti civili. Lo fanno in occasione delle due manifestazioni di sabato 14 a Milano, in difesa della legge 194 e a Roma, in sostegno alla proposta dei PACS. Dopo la discussione sviluppatasi intorno alle questioni della laicità dello stato, delle tecniche di procreaione medicalmente assistita, della libertà di scelta e di autodeterminazione in occasione del referendum del 12 e 13 giugno, le/i giovani comuniste/i “ritengono di dover imprimere un'accellerata ai tempi del dibattito politico – così dichiarano in un comunicato stampa - e di promuovere momenti pubblici di informazione, confronto e dibattito”. Una convinzione che si rafforza giorno dopo giorno in relazione alle prese di posizione politiche ed ecclesiastiche. “Non siamo indifferenti alle ingerenze invadenti della Chiesa - che rispettiamo nel contenuto delle posizioni - e siamo convinti che questi temi saranno centrali nei dibattiti delle prossime campagne elettorali – prosegue il comunicato - per questo vi aspettiamo stasera a Corso Umberto, altezza Galleria Patrioti Molfettesi, dalle ore 18.30 e sabato 14, a Bari, in Corso Cavour angolo Corso Vittorio Emanuele, dalle ore 17, per presidi con musica e volantinaggio. In occasione ci sarà anche la raccolta firme sul referendum sulla Devolution”.
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Esprimere proprie e libere opinioni credo che sia un diritto di tutti. Siano condivisibili o meno, le idee di ognuno di noi vanno rispettate, quindi, visto che si parla di diritti civili, mi sembra indecoroso il commento di quel signore che da del bavoso e del schifoso a qualcuno che la pensa diversamente. Non è un bel esempio di civiltà questo. Riguardo l'argomento del volantinaggio in questione, mi piacerebbe sapere cosa averebbe pensato il nostro caro e compianto Vescovo Mons. Tonino Bello. Non è bello usare frasi del nostro vescovo quando queste fanno comodo e poi rinnegare i principi cattolici quando questi sono scomodi. Non è elegante parlare di don Tonino Bello in campagna elettorale (come ha fatto il nostro Presidente della Regione) e poi manifestare per qualcosa che non credo avrebbe entusiasmato il nostro Vescovo. E vedendo poi i commenti poco eleganti contro la chiesa (e mi soffermo a questi), credo che l'ipotesi che la religione venga sfruttata a fini politici, sia sempre più una verità. Certo nessuno pretende che la religione Cattolica ridiventi religione di Stato e tanto meno nessuno pretende che gli italiani credino in valori cristiani. Ma per lo meno bisogna avere la correttezza e la moralità di essere coerenti almeno sulla sfera etica: non si può inneggiare don Tonino Bello, quale vessillo della sinistra pacifista, quando bisogna manifestare contro la guerra in Irak e poi manifestare per la laicità dello Stato e per i matrimoni tra gente dello stesso Sesso, rinnegando quindi gli stessi principi professati da don Tonino bello. Credo che bisogna scegliere una ed una sola linea. O si è cattolici o non lo si è.

Non era mia intenzione fare il professore con nessuno tantomeno con lei. Visto che ,a quanto pare, le capacità di analisi , per quanto non condivisibili da parte mia, non le mancano, avrei voluto facesse un commento sull'argomento più serio e articolato, anche contro. E invece si è limitato a scrivere frasi in stile coro da stadio. Ora, quello che forse lei non capisce è che c'è una legge in atto (la 194) che è stata una delle più grandi conquiste delle donne italiane in passato. Cancellarla o soltanto anche rivederla significherebbe togliere la possibiltà ad una donna di scegliere. La decisione spetta a lei e se la legge lo permette può farlo senza che nei consultori, come dice Sorace, ci debbano essere i cosiddetti "difesori della vita",(nome che mi sembra quasi il titolo di un gruppo di supereroi dei fumetti americani). I PACS non vogliono sostituirsi al matrimonio. Non riguarda solo gli omosessuali (e questo mi fa capire la tua ignoranza a riguardo) ma tutti, anche gli etero. il bisogno di estenderlo ai gay è semplicemente la conseguenza di un percorso di coppia di due persone che si amano, sia esse dello stesso o di opposto sesso, e che vogliono fare un patto di unione, del tutto laico, senza intromettersi negli affari di chiesa. E poi ,caro fascista, le coppie gay e le unioni gay ,anche se la legge sui PACS non passerà mai, ci saranno sempre e lei non ci potrà far niente. Mi spiace solo che non abbia il coraggio di firmarsi. sarebbe bello avere uno scontro pulito ed onesto. Saluti Filippo De Giosa




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