SPECIALE ELEZIONI – COMMENTI - Molfetta sceglie il Polo
di Felice de Sanctis
L’onda del Cavaliere è arrivata anche a Molfetta, travolgendo tutto, candidati e liste minori. La vittoria di “Forza Italia” al Senato è stata netta e il partito di Berlusconi riporta in Parlamento Antonio Azzollini che nel ’96 fu eletto per il rotto della cuffia, grazie ai resti. Oggi Azzollini ottiene un risultato del 45,8%, successo personale indiscutibile, ma che è anche indubbiamente frutto dell’effetto Berlusconi, come avevo anticipato al collega del “Financial Times, James Blitz, quando nella sua intervista su Molfetta mi chiedeva se l’onda berlusconiana avrebbe travolto anche la nostra città. E l’autorevole quotidiano inglese ha visto bene quando ha scelto Molfetta come campione, per l’andamento nazionale. Ancora una volta la nostra città ha votato come l’Italia.
Il grande sconfitto è il candidato dell’Ulivo, Guglielmo Minervini, sindaco uscente, che ha ottenuto solo il 36,5% dei voti, pagando il prezzo della decisione di Rifondazione comunista di correre da sola, totalizzando, col candidato biscegliese Enzo Ciani, il 6,8%. Sommati i due risultati non avrebbero consentito a Minervini di arrivare a Palazzo Madama, sarebbe stato solo il 43,3%. Per chi volesse esercitarsi nel calcolo delle probabilità si può dire che “se” Democrazia europea di D’Antoni, che ha totalizzato il 4,8% con il candidato biscegliese Contò, avesse aderito all’Ulivo, il risultato sarebbe stato del 48,1%. Stesso discorso “se” Di Pietro avesse partecipato all’Ulivo, il risultato sarebbe stato il 46,3%, anche in questo caso superiore al Polo delle libertà. Ma con i “se” non si fa la storia. La storia si fa con i numeri e con gli uomini ed entrambi hanno dato ragione al Polo: se questo porterà risultati positivi o negativi, sarà la stessa storia e forse anche la cronaca a dirlo.
Minervini ha perduta anche per l’effetto di una campagna elettorale condotta dagli avversari attraverso una costante demonizzazione dell’uomo e della sua attività amministrativa. Il candidato sindaco Tommaso Minervini, già vice sindaco di Guglielmo ha negato l’evidenza, perfino i provvedimenti adottati con la sua firma.
Azzollini ha saputo capitalizzare i suoi 5 anni al Senato, ottenendo una riconferma che sulla carta non era scontata, soprattutto perché doveva scontrarsi con candidati locali di Molfetta (Guglielmo Minervini) e di Bisceglie (Contò e Ciani) che la volta scorsa non aveva.
La scelta di Rifondazione farà molto discutere, anche perché alla fine avrà permetterà a Bertinotti di raggiungere un successo effimero e non utile, ottenendo solo qualche parlamentare, mentre l’effetto politico è devastante, in quanto Berlusconi ottiene il suo successo anche grazie alla sinistra, divisa e confusa.
Alle elezioni comunali, però, Rifondazione ha aderito alla coalizione di centro-sinistra e qualche punto in più riuscirà a strapparlo al centro-destra.
E’ andata male anche per la candidata alla Camera dell’Ulivo, Rosanna Moroni, la quale ha ottenuto comunque un risultato insperato con un 34,8%, tenuto conto che giocava fuori casa (è di Lucca) e doveva vedersela con un candidato forte, il deputato uscente di An, Francesco Amoruso, riconfermato con ben il 51,8%.
Lo spoglio delle schede per l’elezione del sindaco e del Consiglio comunale è già in corso e se verrà confermato il voto di Senato e Camera dei Deputati, il candidato del Polo, Tommaso Minervini, dovrebbe riuscire eletto al primo turno, battendo clamorosamente il suo avversario del centro-sinistra, Nino Sallustio. Una curiosità occorre rilevare: l’alto numero di schede bianche che superano il 65%. Un fenomeno inspiegabile, soprattutto alla luce delle lunghe code necessarie per esprimere il proprio voto. Come mai questi elettori si sono sottoposti a code massacranti solo per votare scheda bianca? Sicuramente questo numero nasconde delle sorprese: quella, ad esempio, di questi elettori di votare solo al Comune e non al Parlamento? Se così fosse, dallo spoglio delle amministrative tale anomalia verrebbe fuori e il Polo o l’Ulivo non farebbero una bella figura. Credo che un’analisi del voto più ragionata di queste brevi note ci permetterà di capire meglio questo fenomeno, che sicuramente, se fosse attribuibile al Polo, avrà delle conseguenze sulla gestione amministrativa della città.