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Sparatoria in piazza Paradiso, “Area pubblica” (ex vice sindaco Bepi Maralfa) attacca il sindaco Minervini: sottovaluta il rischio La critica è indirizzata all’invito rivolto ai cittadini a festeggiare, nella stessa piazza, il Capodanno, mentre sussistono pericoli per l’ordine pubblico e la sicurezza e alla inopportuna divulgazione di notizie sull'individuazione dei responsabili, mentre sono in corso ancora le indagini. Meglio informare il Prefetto sulla situazione a rischio
L'avv. Bepi Maralfa
29 dicembre 2018

 MOLFETTA – Il Movimento politico “Area pubblica” che fa riferimento all’ex vice sindaco avv. Bepi Maralfa, ha diffuso un comunicato sulla sparatoria di questa mattina in piazza Paradiso, dove un ventenne è stato ferito con un colpo di pistola, criticando le dichiarazioni del sindaco del governo di destracentro Tommaso Minervini: «Sparatoria Paradiso e festeggiamenti di piazza del 31 dicembre 2018. Si tratta di due eventi distinti. Da una parte l'apprezzabile impegno dell'assessore Ancona nell'organizzazione dell'evento festoso e del presidio di sicurezza con le Forze dell'Ordine. Dall'altra l'esplosione di colpi di arma da fuoco con il ferimento di un giovane.

In tutto questo, farebbe bene il sindaco a non rilasciare dichiarazioni autocelebrative, con le quali sbandiera che grazie alle telecamere installate dall'amministrazione comunale sarebbero stati identificati gli autori del grave atto.

Farebbe bene a ripiegarsi su sé stesso evitando di minimizzare un episodio di tal fatta, invitando "la parte sana" di Molfetta ad andare comunque in Piazza per festeggiare, non fosse altro perché vi sono evidenti ragioni connesse a pericoli per l'ordine e la sicurezza pubblica (a tal fine il Sindaco, invece di consegnare dichiarazioni inopportune quanto superficiali alla stampa locale, bene farebbe ad informare il Prefetto valutando, unitamente a tale Autorità amministrativa, se sia il caso di annullare l'evento).

Farebbe bene, infine, il primo cittadino a non divulgare notizie connesse alle indagini, che possono pregiudicare la riservatezza ed il segreto da cui sono coperte, affermando che la semplice identificazione del o dei responsabili sia rassicurante per i cittadini, in quanto allo stato, secondo quanto si apprende dagli stessi organi mediatici, alcuna cattura di autori è avvenuta ciò rendendo oltremodo concreti ed attuali i suddetti ed intuibili pericoli per l'ordine pubblico».

 

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