Solimini (Cittadinanzattiva): Fa bene il sindaco Natalicchio a difendere l'ospedale di Molfetta
Caro Direttore,
Vorrei, attraverso il Suo autorevole giornale, mettere in evidenza il fatto che, per la prima volta a Molfetta, abbiamo potuto leggere, in un solo mese, ben due lettere indirizzate al Presidente della Regione, in difesa dell’ospedale da parte del nostro Sindaco. La netta presa di posizione della nostra Amministrazione e del Sindaco Paola Natalicchio, arriva in un momento molto particolare, perché sta partendo il piano di riordino e la Regione non potrà che prendere atto delle giuste preoccupazioni del Sindaco, perché spetta al Sindaco tutelare la salute pubblica della città.
Questo è uno dei compiti primari del Sindaco che, lo ha affermato e difeso anche a muso duro:”qualunque decisione, sia assunta in ascolto della comunità ed in difesa dei cittadini pugliesi”. Brava. Non è giusto che gli errori e le disfunzioni create dagli amministratori siano pagate dai cittadini. Sono i vari Poggiolini, gli intrallazzi, le ruberie, gli sprechi, la corruzione dilagante che affossano la sanità, non l’utenza che chiede solo di essere curata. Nella nostra Puglia, solo negli ultimi anni, la corruzione e le ruberie sono costate più del disavanzo che oggi soffoca la nostra sanità. Per nostra fortuna, oggi siamo confortati dal fatto che il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano abbia tenuto per se la delega alla salute. E’ una grande garanzia dopo anni di grandi disfunzioni. Le sue esternazioni, così come le minacce di chiudere 25 ospedali, è la reazione alla deficitaria situazione che ha dovuto ereditare.
E come se non bastasse, non è mancato il taglio disposto dal governo al ministero della salute di ben 2,4 miliardi e la direttiva europea N°161 che impone a medici e paramedici il tetto delle 48 ore la settimana. Apprendiamo, con un certo sollievo, che l’approvazione del piano di riordino è slittato alla fine di febbraio, dando al Sindaco e alla politica tutta di poter continuare ad esercitare tutte le pressioni del caso, anche se leggiamo che l’ospedale di Molfetta non risulta tra quelli convertiti in Pta (Presidi territoriali di assistenza). Se così fosse, Molfetta potrebbe solo essere marginalmente sfiorata dal piano. Questo non significa che si potrà abbassare la guardia, anzi, bisognerà continuare a scrivere e fare pressioni, con alla testa ovviamente il Sindaco perché la partita, a mio modestissimo parere, è ancora tutta da giocare, e la si può vincere.
Il nostro ospedale ha delle grandi peculiarità, che non ripeto, perché le ha già egregiamente illustrate il Sindaco, limitandomi solo a ricordare che è facilmente raggiungibile, che non è cosa da poco. Bene ha fatto il nostro Sindaco a ricordare i lavori in corso nel nostro ospedale perché i 6,5 milioni, sono soldi dei contribuenti.
Intanto Nichi Vendola, che pure ha contribuito allo sfacelo della sanità, si appresta a godersi, a soli 57 anni la bella pensione di 5.600 euro al mese, dopo solo 10 anni di presenza in regione e la liquidazione di 200.000 euro (198.818,44) ovviamente in attesa della liquidazione della Camera e del relativo vitalizio. Queste sono le grandi ingiustizie che si perpetrano a danno di tutti noi. Anche per questo dobbiamo continuare a difendere quel poco che ancora ci rimane.
Vitangelo Solimini
Cittadinanzattiva, TDM
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