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Sold out di Paolo Crepet alla Fondazione Valente “Prendetevi la luna, niente di meno”
15 maggio 2023

Semplice ma complicato. Paolo Crepet ipnotizza. Nell’Auditorium della Parrocchia Madonna della Pace, nell’ambito degli eventi “Suoni della Cultura” della Fondazione Vincenzo Maria Valente, con la direzione artistica della prof.ssa Sara Allegretta e della presidenza del dott. Marcello Carabellese, il prof. Crepet dialoga sui sentimenti. Psichiatra e sociologo dell’amore, il prof. Crepet non ha bisogno di presentazioni. “Comizi d’amore contemporanei” è dialogo sentimentale, è riflessione sul sentimento che muove il sole e l’altre stelle, un sentimento che porta alla pace, che cura. “Ed allora prendiamoci cura della cura”. Per Crepet nessun dubbio. Accompagnato dal maestro Marcello Mazzoni al pianoforte per l’esecuzione di opere Claude Debussy, S. Rachmaninoff, Astor Piazzolla, Crepet ammonisce: l’amore non è bonaccia, è tempesta, è un sentimento che si insegna con l’esempio e ricorda come Pasolini fece qualcosa di prodigioso, girando l’Italia per parlare d’amore. Erano gli anni del Neorealismo, gli anni dei registi De Sica, Rossellini, che misero a nudo una realtà ben diversa da quella ufficiale post bellica. Pasolini non aveva letto i Vangeli ma, durante un breve soggiorno ad Assisi, attratto dalla figura di San Francesco, lesse il Vangelo secondo Matteo. Oggi, ci sentiamo orfani se paragoniamo la grandezza di personaggi come Pasolini al nulla che ci circonda, se ci fermiamo un momento a meditare sul potere che hanno gli influencer sui nostri figli, su di noi. Lo stupore assale per gli odiosi atteggiamenti ripetitivi di personaggi senza spessore che nulla possono insegnare sull’amore poiché esso ha bisogno di meraviglia, di ironia e di quell’intelligenza di cui l’amore si nutre. “Perché siamo così ricchi di strumenti di comunicazione e così soli?”, si chiede il prof. Crepet, la felicità è una delle cose più care della nostra vita, non possiamo rimanere indifferenti. Marguerite Yourcenar affermava che il contrario dell’amore è l’indifferenza, ricorda Crepet. Oggi, continua, l’amore è come il caffè liofilizzato: pessimo, ma si prepara velocemente, però, ammonisce, tutto quello che è facile è stupido. L’amore è anche rispetto di un addio, non è possesso, è libertà. E’ così che si diventa “Cacciatori di orizzonti”, come titola la sua ultima pubblicazione. E ribadisce: occorre curare l’amore perché l’amore è la cura dell’umanità. © Riproduzione riservata

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