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Sinistra italiana chiede le dimissioni del sindaco Tommaso Minervini. “Il Pd complice"
15 giugno 2021

Mentre il centrodestra tace, il centrosinistra si mobilita e reagisce all’ennesimo scandalo cittadino chiedendo le dimissioni del sindaco Tommaso Minervini. «Carcere, arresti domiciliari, indagini pesanti su corruzione, turbativa d’asta e tangenti: si resta sgomenti sul terremoto che sta travolgendo il Comune di Molfetta in queste ore – dice Sinistra Italiana Molfetta. Lo abbiamo denunciato politicamente tante volte, prima ancora dell’intervento della Magistratura: l’abbraccio tra politica e affarismo, in questi anni di governo dell’amministrazione guidata dal sindaco Tommaso Minervini, aveva superato da tempo i livelli di guardia. Oggi, però, le informazioni diffuse dagli organi inquirenti nella conferenza stampa di Barletta disegnano un quadro agghiacciante, con tanto di video e di prove che fugano dubbi e spalancano scenari inquietanti. Gli indagati, compreso il sindaco, si difenderanno nei processi. Ora, però, si tratta di difendere Molfetta: la macchina comunale, i diritti dei cittadini, delle imprese, il bilancio comunale, i principi costituzionali di trasparenza, onestà, legalità. Chiediamo tre cose: Primo: le DIMISSIONI immediate e irrevocabili del sindaco, Tommaso Minervini, responsabile politico dell’operato della sua amministrazione e del tracollo del settore Lavori Pubblici, finito – a quanto si apprende – ostaggio di trattative oblique e criminose, con una politica non solo inerme, ma complice anzi regista di un sistema deviato di assegnazione degli appalti. Secondo: l’intervento urgente del Ministero dell’Interno, per valutare la gravità di queste infiltrazioni. Terzo: la sollevazione della società civile molfettese, finora troppo silenziosa e generosa verso una stagione amministrativa che si è rivelata la peggiore di sempre, segnata da un trasformismo politico imperdonabile – con un Pd gravemente complice – e da un tragico deterioramento delle istituzioni cittadine, svendute al miglior offerente. Con decine di appalti compromessi, una macchina amministrativa coinvolta e una classe politica gravemente screditata il Comune rischia la paralisi amministrativa, oltre a un danno incalcolabile per le casse comunali, legato allo scenario di contenziosi che si apre dopo questi provvedimenti. La costruzione di un’alternativa a questa notte fonda della democrazia non è più rinviabile. Ancora una volta, tocca alla Molfetta progressista, solidale ed ecologista inaugurare una nuova stagione politica in cui legalità, trasparenza, anticorruzione e spirito di servizio pubblico rimettano al centro dell’operato amministrativo, con intransigenza e fermezza, i diritti della città pubblica, dei cittadini onesti, degli imprenditori perbene gabbati, esclusi ed emarginati dal triste sistema delle mazzette e dei favori. Rifletta bene e a lungo chi ha posto fine all’esperienza amministrativa del 2013, in queste ore drammaticamente illuminanti. Riflettano bene i vertici regionali e nazionali del Partito Democratico, che ha recentemente rinnovato la sua fiducia a questa amministrazione».

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