Si parla del culto di San Michele in Puglia stasera all’Aneb di Molfetta
La grotta di S. Michele a Monte Sant'Angelo
MOLFETTA – Si parla del culto di San Michele all’Aneb di Molfetta questa sera e dell’antica tradizione dei molfettesi - e non solo - di recarsi in pellegrinaggio a piedi o con la bicicletta adornata con piume colorate al Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo sul Gargano, divenuto nel 2011 patrimonio mondiale dell’Unesco.
Il culto per l’Arcangelo Michele inizia nel primo secolo del Cristianesimo nelle Chiese d’Oriente. Costantino il Grande, dopo la sua conversione, fece costruire una grande basilica dedicata a San Michele a Bisanzio, città divenuta la nuova capitale dell’Impero Romano. Il Santuario di Monte Sant’Angelo sul Gargano eretto nella grotta dove secondo la tradizione l’Arcangelo apparve per la prima volta il giorno 8 maggio del 492 al Vescovo di Siponto, già nel 500 era considerato sotto la dominazione bizantina il primo luogo di irradiazione del culto micaelico in Occidente.
La devozione per San Michele, infatti, si estese ben presto dalla Puglia in tutta l’Europa lungo un asse che ci porta nel resto d’Italia, in Irlanda, Cornovaglia, Bretagna e in altri luoghi dove furono erette chiese o santuari intitolati al suo nome, come La Sacra di San Michele in Piemonte o Mont Saint Michel in Francia.
L’ANEB (Associazione Nazionale Educatori Benemeriti) di Molfetta al fine di approfondire questa devozione ha organizzato una conferenza sul tema “La tradizione micaelica in Puglia e in Europa”che avrà luogo questa sera con inizio alle ore 18.30 presso la sede sociale in Via Cap. De Gennaro n.23 a Molfetta.
Relatore sarà il dott. Corrado Scardigno, che dopo aver conseguito una laurea magistrale in Filologia, Letteratura e Storia dell'antichità, presso l'Università degli Studi di Bari, si è recato nel 2016 a Gerusalemme prima come volontario del servizio civile, poi come ricercatore per la ONG Associazione Pro Terra Sancta che sostiene progetti sociali e culturali in Israele e Palestina.