Si è spento a Molfetta il tipografo Tonino Minervini, il ricordo di Gianni Porta
Tonino Minervini
MOLFETTA – Si è spento Tonino Minervini, il tipografo di via Edoardo Germano. Aveva 82 anni e apparteneva a una generazione di tipografi.
Un uomo di rara sensibilità e gentilezza, pronto a regalare a tutti un sorriso. Un artigiano serio, competente e disponibile. Nella sua tipografia ti sentivi sempre a casa tua e ogni tuo progetto diventava subito di Tonino, che traduceva le tue idee in pagine belle e significative.
Chi, come noi ha frequentato le tipografie da quando aveva i calzoni corti - ancora studenti liceali stampavamo i primi “fogli unici”, giornalini a due facciate che venivano composti a mano, lettera per lettera - non può non ricordarlo per la sua signorilità, ma anche per la sua professionalità con le parole che ha voluto dedicargli Gianni Porta già candidato sindaco e consigliere comunale di Rifondazione: «Il Tipografo (con la maiuscola).
All'inizio della mia esperienza politica stampare un manifesto in offset non era veloce come oggi, roba che con il digitale anche in giornata si può fare tutto.
Si andava in tipografia con il testo scritto a mano o stampato su un A4 a casa, lo si consegnava, poi veniva fatta una bozza, guardata, corretta e poi si passava a fare la lastra, infine, la stampa. Appena stampato il manifesto era fresco, lucido, profumato, tagliente, pronto per essere portato al servizio comunale di affissione.
Tutte queste fasi che portavano via qualche giorno mi hanno dato la fortuna di conoscere un grande artigiano, Tonino Minervini, che con la sua sigaretta ti accoglieva sereno in tipografia, ascoltava cosa volevi, ti chiedeva qualche dettaglio e ti dava una data, poi, fatta la prima bozza, ti consigliava senza eccessi ma con la sicurezza di chi pur avendo decenni di lavoro e di esperienza la dispensa senza boria a chi è alle prime armi. Quando tutto era deciso ti dava un nuovo appuntamento per il ritiro del rotolo dei manifesti che dovevano andare in affissione per il partito. Ti diceva il giorno e ti sorrideva, sempre gentilmente e con eleganza.
Ecco, Tonino è stato un esempio autorevole e una figura di artigiano nel senso pieno, ma soprattutto - sempre, in ogni circostanza - un gran signore. Ora che non c'è più, lo ricordiamo con stima, affetto e riconoscenza per tutto quello che ha fatto e per quello che è stato.
Ciao Tonino. Grazie per tutto».
Alla famiglia vanno le condoglianze del direttore di “Quindici” Felice de Sanctis e della redazione.
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