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Sì a maggioranza al rendiconto 2012 con debiti fuori bilancio e Caputo (Pdl) canta canzonette in aula.
15 ottobre 2013

Quando si parla di Comuni, le storie si somigliano tutte. C’è il comune di Molfetta, che secondo alcuni è in piena crisi economico-finanziaria e secondo altri è virtuoso. Non c’è Comune, più o meno virtuoso, che non abbia il suo cahier de doléances sulla questione: lavori eseguiti e mai pagati, lavori da eseguire ma che non si possono pagare, il tutto con debiti che, se si guardasse solo ai soldi disponibili in cassa, sarebbero anche coperti. E invece non si può, perché il Patto di stabilità blocca tutto mandando per aria l’intero sistema. L’ultima chiamata alle armi della maggioranza di centrosinistra locale era strettamente legata proprio alla questione bilancio. Una tematica bollente, che da anni non smette di stupire. In questi mesi si è passati dal “pallottoliere” alla “matematica raffinata” del centrodestra. Eppure anche nell’ultima Assise teatro della disputa sono andate in scena le schermaglie (legittime) tra maggioranza e opposizione. Schermaglie concluse con l’approvazione del Bilancio di Rendiconto 2012, nonostante la votazione contraria dell’opposizione. Ultimamente abbiamo sentito spesso parlare di debiti fuori bilancio, di questa piaga che provoca, con una frequenza impressionante, continue emorragie alle già povere casse comunali, ma il più delle volte non abbiamo contezza delle storie, anche pluridecennali, che si portano dietro. Sta di fatto che nella finanza locale si accende la spia rossa sui conti tra rinvii e correttivi, dall’Imu alla Tares alle privatizzazioni. AIUTI STATALI E RIEQUILIBRIO FINANZIARIO Nel 2012, un assegno da più di mezzo miliardo di aiuti statali per avviare il fondo anti-dissesto ha spento gli incendi più gravi, allontanando il rischio sistemico di default a catena. La “rotazione” del fondo, però, che dovrebbe essere alimentata dalle restituzioni da parte dei Comuni interessati, fatica a partire, e dalle città in crisi tornano a risuonare le richieste di aiuto allo Stato. Già negli ultimi mesi dell’anno 2012 fu adottato un provvedimento dal Consiglio dei Ministri che introduceva nuove regole in materia di finanza e funzionamento degli enti locali, in particolare la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. Infatti, di fronte a squilibri di bilancio (anche mascherati, come sembra sia avvenuto in questi anni al Comune di Molfetta), per evitare il dissesto finanziario, le amministrazioni comunali e provinciali saranno obbligate ad approvare un piano di rientro della durata massima di 5 anni per riequilibrare le finanze locali. Questo piano dovrà non solo predisporre la quantificazione precisa dei fattori di squilibrio, ma anche individuare le misure necessarie per la riduzione della spesa e il ripianamento del deficit (es. il blocco dell’indebitamento e la riduzione delle spese del personale e delle prestazioni di servizi). DEBITI FUORI BILANCIO Da molto tempo l’intera città si chiedeva a quanto ammontasse in realtà il debito del Comune di Molfetta? Le cifre si rincorrevano ma non avevano conferma. Ora c’è l’hanno e secondo il centrosinistra riassumono una situazione preoccupante. Il sindaco Paola Natalicchio nel corso della conferenza stampa di qualche settimana fa nella sala Consiliare di Palazzo Giovene aveva dichiarato: «Con la delibera n. 46 del 6 settembre 2013 la mia giunta ha approvato lo schema del rendiconto 2012. Come evidenziato nella delibera, nonostante un avanzo formale di amministrazione di 155.961,84 euro, l’aspetto più importante del rendiconto 2012 è la presenza di oltre 2,6 milioni di debiti fuori bilancio ». COMMISSARIO PREFETTIZIO E LA MANCATA APPROVAZIONE DEL RENDICONTO Il rendiconto di gestione 2012 avrebbe dovuto essere adottato entro il aprile quando a Molfetta c’era il commissario prefettizio Giacomo Barbato. Sembrerebbe che il ritardo nell’approvazione del rendiconto 2012 avrebbe portato le casse comunali a non poter liquidare le spese del 2012 con la conseguenza che alcune di queste passività sono state liquidate con fondi del 2013 svuotando così i capitoli di spesa dell’anno in corso. L’ANALFABETISMO POLITICO E CONTABILE SECONDO AZZOLLINI Secondo il centrodestra locale e in particolar modo secondo l’ex sindaco sen. Antonio Azzollini la situazione sul Rendiconto di Gestione 2012 raccontato fino ad oggi dall’amministrazione Natalicchio sarebbe una vera e propria farsa. Per il senatore i debiti fuori bilancio sono il sintomo di un analfabetismo politico. Nel luglio 2012 proprio quando fu approvato l’ultimo rendiconto di bilancio redatto dall’amministrazione Azzollini l’ex assessore al Bilancio Giulio la Grasta, nella Massima Assise aveva dichiarato: «Molfetta è un ente locale virtuoso». Tesi confermata dal Presidente della Commissione Bilancio anche nei giorni scorsi in occasione della conferenza stampa organizzata dal centrodestra. CONSIGLIO COMUNALE TRA “TREGUA” E “SCONTRI” L’iniziale minuto di silenzio in memoria delle vittime di Lampedusa sembravano il giusto auspicio ad uno scontro verbale pacato, in conformità al contradditorio delle parti. Ma la tregua tra maggioranza e opposizione è durata solo un minuto: quello dedicato alle vittime di Lampedusa. All’incirca nove sono state le ore del teatro dell’assurdo. Che la politica locale e italiana facesse ridere lo sapevamo già. Ma,penso nessuno si sarebbe aspettato un simile livello di comicità. Dopo la relazione dell’assessore al bilancio Angela Amato, il consigliere di opposizione Ninnì Camporeale (PdL) chiede il rinvio dell’approvazione vista la non conformità al termine massimo di 20 giorni per la consegna della documentazione inerente il bilancio ai consiglieri membri della massima assise. Tesi rigettata dal segretario generale Casalino che dichiara: «devono intercorrere sono solo 5 giorni e non 20 per la presentazione della documentazione». IL PUNTO DELL’ASSESSORE AL BILANCIO AMATO Come già ribadito qualche settimana fa (nella conferenza stampa organizzata dal sindaco) l’assessore Amato ripercorre le fasi salienti della storia del bilancio molfettese mettendo sotto esame la giunta dell’ex sindaco Azzollini responsabile di 10 mesi su 12 di questo bilancio avendo governato la città fino a ottobre del 2012. Il tutto stava ovviamente a confermare le passività già note. La stessa Angela Amato tuona: «invito tutti i consiglieri ad approvare il Bilancio, visto che ci attendono due anni di austerità. Senza dubbio sarà essenziale riorganizzare al meglio la macchina Comunale in maniera più efficiente». IL TRISTE SPETTACOLO A scatenare gli animi è Mariano Caputo (Molfetta Futura), il quale dopo aver “interrogato” i vari dirigenti presenti in particolar modo il Dirigente del settore Tributi, il dott. Lopopolo, chiede chiarimenti in merito al bilancio. È il preludio dello spettacolo teatrale: Nicola Piergiovanni si mostra alquanto perbenista nei confronti del dibattito in corso scatenando l’ira di Annalisa Altomare prima e del sindaco Paola Natalicchio dopo, entrambe poi riunitesi nell’aula dei capigruppo mentre la discussione continua. Il contenuto della discussione tra le due non è noto ma sicuramente conoscendo i “caratteracci” non saranno stati baci e abbracci. Ma è da lì in poi che la massima Assise diviene luogo di prove canore o forse di provini da talent show vista la voglia di concerto del consigliere Mariano Caputo, che mostra le sue doti canore canticchiando “Che confusione, sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri. Ed è proprio sulle note della canzone che la maggioranza prova sdegno nei confronti dell’opposizione e in particolare del consigliere Caputo che secondo Annalisa Altomare: «è mancato rispetto all’istituzione del Consiglio». A placare gli animi ci pensa Nicola Piergiovanni che sospende la seduta. Ed è proprio nella sospensione che prima va in scena il faccia a faccia tra l’assessore Giovanni Abbattista, e Mariano Caputo, con Gianni Porta arbitro della contesa. La contesa riprende dopo quindici minuti. Dopo una serie di batti e ribatti in pieno stile “ping-pong” Paola Natalicchio conclude il consiglio, avvicinandosi a prendere in esame la questione giudiziaria sul Nuovo Porto. Rimarrà soltanto un tentativo visti i mugugni dell’opposizione. Con questo consiglio comunale si è chiusa un’altra storia perdurata per mesi. Tanto si è parlato e detto alla città sui buchi di bilancio, entrate non sufficienti a coprire gli impegni di spesa e debiti fuori bilancio. Comunicati stampa e comizi e conferenze stampa sempre per affermare la stessa tesi: il Bilancio comunale è al collasso.

Autore: Andrea Saverio Teofrasto
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