Sessantasei anni fa si spegneva Gaetano Salvemini, antifascista di Molfetta, uomo simbolo della Questione meridionale. Sul prossimo numero della rivista mensile "Quindici" un articolo sullo storico molfettese
Gaetano Salvemini
MOLFETTA - Il 6 settembre del 1957, esattamente 66 anni fa, moriva a Sorrento, Gaetano Salvemini, illustre statista, socialista, uomo di raffinata intelligenza a cui Molfetta, sua città d’origine, a maggio scorso, con l’Associazione Finocchiaro, presidente il sindaco, Tommaso Minervini, ha dedicato una giornata di studi. Presenti, tra gli altri, l'ex ministro Daniele Franco e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo Draghi, Roberto Garofoli, insieme ad illustri studiosi.
Il pensiero di Salvemini, per dirla con le parole del prof. Vito Antonio Leuzzi, pure presente a quel convegno, sta alla radice delle conquiste della costituzione italiana, un punto di riferimento nell’assetto costituzionale.
Per Salvemini la Costituzione doveva nascere dal basso. E Molfetta, che non ha mai dimenticato quel figlio, tanto amato così amareggiato da decidere di non tornare più a casa, proprio con quel convegno ne aveva sottolineato l’attualità del pensiero. Beniamino Finocchiaro ha sempre mantenuta viva la lezione di Salvemini. E Molfetta non dimentica.
«Lontani dall’ipocrisia di chi ricorda i grandi uomini solo in occasione degli anniversari, da tempo abbiamo intrapreso un percorso che coinvolge anche gli studenti affinché il pensiero salveminiano possa essere studiato, compreso e vissuto. Oggi come allora. Oggi come domani», il commento del sindaco Tommaso Minervini.
SUL PROSSIMO NUMERO DELLA RIVISTA MENSILE "QUINDICI", IN EDICOLA IL 15 SETTEMBRE, CI SARA' UN ARTICOLO SU SALVEMINI DEL PROF. MARCO IGNAZIO DE SANTIS.