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Sequestro dei campi di calcetto di viale Gramsci a Molfetta: 4 indagati dalla Procura di Trani
06 aprile 2012

MOLFETTA - Quattro indagati per la presunta truffa ai danni del Comune di Molfetta per la vicenda dei campi di calcetto di viale Gramsci, della quale “Quindici on line” ha diffuso mercoledì per prima e in esclusiva la notizia del sequestro (su questa vicenda c'era stata una nostra inchiesta in passato con articoli sulla rivista “Quindici Molfetta” diffusa ogni mese in edicola).
Si tratta di Paolo Minuto di 47 anni, Pasquale Minuto di 44 anni (fratello della consigliera comunale Carmela Minuto, eletta nell'Udc e poi passata con il sen. Antonio Azzollini), Mauro Angione di 46 anni e Vincenzo Balducci di 59 anni, indagati nell'ambito delle indagini condotte dal sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Trani, dott. Antonio Savasta.
La presunta truffa - secondo quanto ricostruito dalla Guardia di Finanza, che mercoledì ha operato il sequestro -, si sarebbe svolta in questo modo: Filomena Amato prima e Vito Parisi dopo sarebbero stati utilizzati come teste di legno dall'Associazione sportiva “Life Power” assegnataria della gestione dei campi di calcetto in seguito al bando di gara del Comune. Per vincere questa gara, la stessa Associazione avrebbe offerto una cifra volutamente elevata di 50mila euro per battere la concorrenza.
L'obiettivo, secondo gli inquirenti, sarebbe stato quello di incassare i proventi delle attività sportive e non pagare il canone al Comune grazie ad un marchingegno con il quale l'Associazione si sarebbe limitata a pagare il dovuto solo per il primo anno e a non versare nulla successivamente. Per raggiungere il proprio fine di non pagare l'oneroso canone, sarebbe stato utilizzato l'escamotage di difendersi in successivi contenzioni col Comune «facendo risultare l'occupazione da parte di un terzo dell'immobile sito all'interno dell'impianto sportivo, che in realtà era stato rilasciato dall'originario custode, convincendo Alfredo Pacillo ad introdursi nello stabile con la sua famiglia», come è scritto  negli atti dell'inchiesta del Procuratore Antonio Savasta (lo stesso magistrato che sta portando avanti le indagini sul presunto scandalo edilizio che ha portato all'arresto dell'ing. Rocco Altomare, poi scarcerato per decorrenza dei termini di carcerazione, e di altre 8 persone fra alcuni suoi parenti).
Attraverso questo marchingegno si sarebbe potuto addebitare al Comune un inadempimento contrattuale, perché nel capitolato d'appalto del 2002, lo stesso ente pubblico era impegnato a «mettere a disposizione l'immobile libero da terzi». Il Comune, in realtà, aveva provveduto a questo adempimento mandando in pensione il vecchio custode.
Intanto il “fittizio gestore” dell'impianto fu condannato lo scorso anno (vedi rivista mensile “Quindici”) dal Tribunale civile di Molfetta a pagare 110mila euro per il mancato pagamento del canone fino al 2008. Secondo l'accusa, Parisi sarebbe stato solo la classica testa di legno, dietro il quale si sarebbero celati i veri gestori.
In pratica, attraverso questa presunta truffa, il Comune di Molfetta non ha ricevuto i canoni previsti per i campi costruiti con i soldi pubblici e dati in gestione, mentre gli stessi impianti sono andati in degrado, mentre, per assurdo la stessa Associazione “Life Power” chiedeva i presunti danni ricevuti per l'occupazione dell'immobile. Insomma, non solo non pagavano il canone, ma richiedevano soldi al Comune e proponevano addirittura una transazione sulle somme da versare.
Negli atti dell'indagine il magistrato ha ipotizzato presunte complicità e agevolazioni da parte del dirigente dell'ufficio lavori pubblici e sport del Comune perché non avrebbe provveduto «ad ottenere il rilascio dell'immobile occupato e non si procedeva a richiedere i pagamenti per i canoni successivi al 2008».
Un interrogativo si pone l'opinione pubblica: ci sono responsabilità da parte dell'amministrazione di centrodestra (area alla quale ha aderito la consigliera comunale Carmela Minuto) per il comportamento avuto in questa vicenda? Non dovrebbero gli amministratori dare spiegazione ai cittadini del degrado, in seguito a questa vicenda, dei campi di calcetto di viale Gramsci, realizzati con i fondi pubblici e quindi con il denaro dei contribuenti? Quali sono le responsabilità politiche? Cosa dice in merito l'opposizione di centrosinistra?

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