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Scuola di cucina politica a Molfetta: i mille infranti del centrosinistra
13 novembre 2012

MOLFETTA - Come i piccioni che si beccano di fronte a una mollica di pane. Il senatore Antonio Azzollini si dimette e il centrosinistra litiga non tanto sui punti programmatici, quanto sulle primarie, sulla carta degli intenti e sul candidato. Il solito ragù misto domenicale alla molfettese, cotto poco, però e servito male. 
La partita sembra ancora affogare tra familismi e personalismi accentuati che, piantati nel 1994, sono stati trascinati fino ad oggi, bruciando gran parte dell’indotto politico locale: non è semplice casualità l’assenza di una reale personalità politica che sappia cucire i partiti e riannodare i fili con la società civile, che sembra essersi rinchiusa nella sua torre d’avorio senza mai (o quasi mai) dismettere i panni. Per di più, le briglie sciolte della protesta sembrano dipanarsi in modo confusionario e personalistico, consumandosi come un cerino appena acceso.  
La candidatura piddina di Giovanni Abbattista, ingoiata da molti militanti come un pistolotto amaro, ha sconquassato non solo gli equilibri del PD, soprattutto nella sua frangia più a sinistra, ma anche gli asset della coalizione. Di sicuro, l’estenuante «caccia al tesoro» piddina si è rivelata infruttuosa e l’indice è ricaduto proprio sull’ex segretario politico in standby da mesi: secondo alcuni (a parlare male si fa peccato, ma si azzecca, come diceva Andreotti), il PD non avrebbe individuato un nominativo extrapartitico da proporre alla coalizione e alle primarie a tal punto da ripiegare al suo interno e infrangere una sorta di «patto d’onore» tra i partiti della coalizione.
Infatti, secondo quanto fissato dalla «carta degli intenti», alle primarie si sarebbero dovuti presentare solo candidati della cosiddetta «società civile» e non militanti politici o partitici (o, addirittura, segretari) per evitare le solite beghe politiche e richiamare all’appello una città assopita e disinteressata. Allo stesso tempo, la consultazione sarebbe dovuta essere proposta da un comitato formato da cittadini e non dai 4 partiti del centrosinistra locale. La decisione piddina ha, però, terremotato la coalizione. In realtà, però, non è stata trovata la disponibilità di nessun candidato della società civile: tutti gli interpellati si sono rifiutati e non è venuta fuori alcuna candidatura spontanea.
In questi giorni sono previsti direttivi vari per decidere. L’UDC avrebbe optato per il ritiro della candidatura di Manlio Massari, su cui non intende confluire la Lista Emiliano che, di contro, non vuole mollare Maurizio Altomare. SEL, che non dovrebbe convergere sul candidato piddino, continuerà a cercare un candidato apartitico nei meandri della società civile fino all’ultimo momento utile per le primarie, che pare siano state ancora rimandante sine die (forse a fine gennaio). Se la casella di SEL dovesse restare vuota, sarà comunque riempita con un candidato politico: il nome più gettonato è quello di Tommaso Minervini, che, a quanto pare, manterrebbe ferma la decisione di non candidarsi.
Insomma, il centro del centrosinistra (Lista Emiliano, UDC, PRI e forse SEL) starebbe per coalizzarsi intorno a una figura comunque appartenente alla società civile e apartitica da contrapporre al candidato piddino per le primarie.
Tutto troppo poco per Molfetta. Con candidati «politici» le primarie si ridurrebbero alla conta di apparati o a una vera e propria parata: avrebbero la stessa funzione di un depuratore malfunzionante, che versa in mare acque reflue inquinanti. I cittadini innescherebbero i propri corrosivi anticorpi, stretti nella morsa delle difficoltà quotidiane e ormai animati dal disprezzo verso la politica italiana, prostituita agli interessi di apparato e/o al singolo potentato di turno.
Tra l’altro, l’architrave politico sembra proprio quello di un «gioco a perdere»: perché, se perdesse, vincerebbe lo stesso, preservando gli stessi interessi patrimoniali e familiari che abbracciano tutto l’arco costituzionale. I cittadini hanno intuito la presenza di un’area grigia, a metà strada tra il (presunto o strumentale) rinnovamento e l’appiattimento sul sistema azzolliniano. Questo, però, sarebbe l’humus ideale per una rivoluzione politico-popolare (e non populista) che demolisca definitivamente l’unico e attuale piatto della politica locale, la torta pasticcio.
 
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Autore: Marcello la Forgia
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Ho letto con molto attenzione alcuni commenti, non solo su Quindici ma anche in altri social network. Troppe parole si sono consumate - anche a vanvera - con attacchi gratuiti a questa testata e ad alcuni suoi componenti. Mi limiterò a riportare un passo del Vangelo (MT, 23 1-39) molto attuale (qualcuno mi accuserà di essere stato strumentale, tant'è lo fanno pure per loro stessi). «Guai a voi, scribi e farisei IPOCRITI, perché chiudete in faccia agli uomini la porta del Regno dei cieli. Guai a voi, scribi e FARISEI ipocriti, perché girate per mare e per terra per fare anche un solo proselito e, fatto che sia, ne fate un FIGLIO DELLA GEENNA, due volte più di voi. Guai a voi, GUIDE CIECHE, che dite: “se uno giura per il Tempio, non vale; ma se uno giura per l'oro del Tempio resta obbligato”. Stolti e ciechi! Cosa vale di più: l'oro o il Tempio che rende sacro l'oro? Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate le decime della menta e poi tralasciate le cose più gravi della Legge: la GIUSTIZIA, la MISERICORDIA, la FEDELTA'. Guide cieche, che col filtro togliete via il moscerino e poi ingoiate il cammello.Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che purificate l'esterno del bicchiere e del piatto, mentre l'interno è pieno di RAPINA e d'INTEMPERANZA. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché siete simili a SEPOLCRI IMBIANCATI, i quali dall'esterno appaiono belli, ma dentro son pieni di ossa di MORTI e di ogni IMMONDEZZA. Allo stesso modo anche voi all'esterno sembrate giusti agli uomini, ma dentro siete pieni di IPROCRISIA e di INIQUITA'. SERPENTI, RAZZA DI VIPERE, come potete sfuggire alla condanna della geenna? Per questo, ecco, io vi mando i Profeti e voi ne ucciderete e crocifiggerete alcuni, ne flagellerete altri nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città. Sicché ricadrà su di voi tutto il SANGUE INNOCENTE versato sulla terra. Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i Profeti e lapidi coloro che ti sono stati inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figlioli, allo stesso modo con cui una gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, ma voi non avete voluto! Ecco, LA VOSTRA CASA SARA' LASCIATA DESERTA» .
L'uomo ha bisogno di sognare qualcosa di nuovo, di diverso dal conformismo imperante, dallo schiacciamento verso modelli di vita che lo estrapolano dal pensiero, dalla riflessione, dall'introspezione, dal bisogno di propendere verso il nuovo, verso il cambiamento vero e non quello dopato dalla partitocrazia. In molti a Molfetta, sentono la necessità interiore di guardare oltre, di andare oltre l'oltre, di voltare pagina, di puntare ad un cambiamento vero di uomini, di idee, di stili di vita, di stili di amministrare la cosa pubblica. Per questo molti potrebbero abbattere steccati di vecchie inimicizie, e confluire come mille rivoli in un unico grande fiume del cambiamento. Non è solo un'alternativa di un potere, ad un altro potere, non è questo quello che in tanti vogliono, in questa città. Occorre una grande capacità di saper guardare oltre. Occorre dare rappresentanza ai più autorevoli "impressionisti del pensiero", a questo filone culturale e sociale, che non si può far finta che non esista. Sarebbe un atroce delitto e, tra l'altro si commetterebbe l'errore di accentrare su altri, responsabilità che sono proprie del potere. Scendendo un po' sotto il livello dei sogni che però sono importanti perché danno forza motrice all'azione concreta, per guardare un po' di più alla realtà fattuale, io credo che si può sul serio creare a Molfetta una vera alternativa, oltre che alla partitocrazia, al pensiero uniforme, al conformismo politico, all'appiattimento culturale verso una pseudo cultura classista che, però, paradossalmente si finanzia con i soldi della collettività. Bisogna spezzare anche questa assurdità. Non solo, ma penso che l'idea di un radicale e positivo cambiamento, checché ne dicano quelli che costruiscono le alternative con la calcolatrice degli interessi, delle opportunità e delle convenienze personali o di lobbie, possa essere vincente. Non è vero che la città è morta, che molti nostri concittadini sono indolenti, rassegnati al fato... aspettano solo che la gioventù sana, si mobiliti, e navighi a vele spiegate verso un orizzonte nuovo.

Il bello della democrazia è che "parlano tutti"!! Fondamentalmente è corretto,giusto perchè ogni individuo conta un voto,quindi per proprietà transitiva siam tutti eguali. Tutti gli scriventi,a modo loro,e sempre secondo il mio pensiero,che è il mio e di nussun'altro,dicono delle cose apprezzabili,ma parlano senza conoscere ovvero "Al Bar". Oh,per carità,non è che io conosca la verità,ma la fotografia mi sembra questa.Ma torniamo alle cose apprezzabili.Il signor Petruzzella c'è l'ha con Capurso,che notoriamente è del PD,cosa nota a tutti.Ma ha espresso la propria valutazione e merita rispetto!Che poi ci sia la critica del Direttore,sotto mentite spoglie,è evidente anche a chi...non scrive e legge!Nella vita è necessario scegliere:o fai il gionalista o fai il politico.Non puoi nasconderTi dietro i fogli del giornale per aspirare ad...altro!Se hai la voglia e ritieni di essere capace,fonda o partecipa a qualcosa ma lascia il Giornale libero da questi pensieri.E questo vale anche per SQUEO ex segretario FIGC in illo tempore.Gli incazzati Rossi sono sempre esistiti, e dicono tante verità ma portano pochi...adepti alla loro causa(volgarmente chiamati voti).Ma è vero è meglio fare un direttivo del PD alla Villa Comunale,al Corso Umberto che restare chiusi in...Bottega oggi illuminata! Anche una riflessione x Mario:Ma Manlio è mai entrato in un Assemblea di Istituto,in un dibattito politico,o altro? Che io ricordi Mai!Poi se mi dite che questa è l'espressione della società civile...beh, va bene!Immancabile il tifoso del Giudice....che nessuno lo vede,ma dai coinvolgete anche lui in questo dibattito prima che venga preso da una crisi...di identità.Finisco con un pensiero per Abbattista.Certo,diciamo così,non sarà il massimo ma è certamente dopo il Suonatore il meglio di tutti! Ma proprio di Tutti!Fare il Sindaco o il candidato sindaco è perlomeno dire:Presente! Ma ciò che si è capito ieri sera nel dibattito su Sky dei candidati del PD è che c'è la squadra,ilgruppo,e non solo un uomo al comando per giunta nano o come dite Voi "nutellato". Pertanto penso che attorno ad un nome si possa coagulare una serie di menti pensanti competenti nei vari settori della Vita pubblica che dia competenza e dia un indirizzo e un progetto a quello che si vuole fare.Basta con gli infermieri,ottici,insegnanti,a svolgere mansini di Assessori solo per i Voti portati. E'uno schifo oltre che non sanno neppure di cosa parlano.Il Niki nazionale ha nella sua giunta assessori competenti e non votati!!! Altrimenti non avremmo un Assessore Regionale Molfettese.Ma perchè parlate solo del PD??? E gli altri del PDL che fanno?? Penso proprio nulla.Aspettiamoci l'intervento risolutore del grande segretario Africano Molfettese del PDl che ci dirà cosa non pensa il Monarca con coppola!Chissà perchè la coppola...






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