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Schiaffo di Piergiovanni al proprio partito, il Pd: non si dimette dal consiglio comunale di Molfetta e vota a favore della maggioranza. La reazione di “Essere democratici”
Nicola Piergiovanni all'assemblea del Pd di qualche anno fa (foto di archivio)
06 agosto 2021

MOLFETTA – Clamoroso schiaffo al proprio partito, il Pd, da parte del presidente del consiglio comunale, Nicola Piergiovanni, che non solo ha rifiutato di dimettersi, ma ha anche votato a favore della maggioranza di destracentro che sorregge il sindaco Tommaso Minervini.

E’ accaduto ieri sera in consiglio comunale a Molfetta. Immediata la reazione del gruppo “Essere democratici” che all’interno del Partito Democratico sostiene la linea delle dimissioni e dell’uscita della maggioranza, ribadita recentemente anche dal commissario Campanella e da tutto il partito anche a livello regionale.

Ecco il Comunicato: «Una brutta pagina è stata scritta nella storia del PD di Molfetta. Mai era accaduto che un rappresentante del partito avesse così evidentemente contravvenuto ai deliberati assembleari, sfidando apertamente il commissario che, in un’intervista, ribadiva la decisione di votare contro l’approvazione a salvaguardia degli equilibri di bilancio e assestamento generale.

Il consigliere del PD Nicola Piergiovanni, sebbene invitato ad attenersi a quanto deciso in assemblea, ha votato a favore del provvedimento, mettendosi così, di fatto, in contrapposizione alla linea del partito.

Lo ha fatto con un intervento che di politico non aveva niente perché ha parlato di “amore per la città”, ma non per il partito nelle fila del quale è stato eletto; ha parlato di consenso elettorale personale, dimenticando che ha ricevuto tale consenso anche e soprattutto perché era candidato nelle liste del PD e non in una lista civica qualsiasi; ha parlato delle critiche che sta ricevendo, anche all’interno del PD, per il suo comportamento.

Non ha spiegato, però, perché non lascia la poltrona di presidente del consiglio, frutto di accordi politici; non ha spiegato perché, sebbene in assemblea abbia votato a favore dell’uscita del PD dalla maggioranza, lui continui a sostenerla; non ha spiegato perché, sebbene sia in aperto contrasto con la linea politica del partito, voglia continuare a farne parte.

I casi sono due: o è masochista, oppure non conosce le basi della politica e di militanza in un Partito.

In questo momento non so quale sarà la sua sorte, so, però, che il PD si gioca gran parte della propria credibilità. Se, come dovrebbe essere, sarà espulso, il quadro politico interno ed esterno sarà più chiaro e, in attesa del congresso spesso annunciato ma mai svolto - a riguardo, ribadisco che “Essere Democratici” si impegnerà a costruire un nuovo corso in totale rottura con l’annichilimento del recente passato - il PD di Molfetta potrà contribuire a costruire un’alleanza alternativa a Tommaso e, a questo punto, anche a Nicola.

Assieme ad alcuni compagni, giovani e meno giovani, mi farò portavoce per chiedere con urgenza al commissario Saverio Campanella un’assemblea per discutere dell’accaduto.

Pietro Capurso (coordinatore di Essere Democratici)».

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